Partita IM-1: missione del programma lunare CLPS
Con il lancio a bordo di un Falcon 9 Block 5 (numero di serie B1060 al 18º volo) di SpaceX, decollato dalla storica rampa LC-39A del Kennedy Space Center, è iniziata oggi alle 07:05 italiane la missione Intuitive Machines 1, con cui l’omonima azienda privata tenterà l’atterraggio sulla Luna con il lander Nova-C Odysseus.
La IM-1 è la seconda missione del programma NASA Commercial Lunar Payload Services (CLPS) inaugurato lo scorso 8 gennaio dalla Peregrine Mission One di Astrobotic, che purtroppo ha fallito l’obbiettivo lunare già dopo poche ore dal decollo e si è conclusa 10 giorni dopo con un rientro controllato nell’atmosfera terrestre.
Se il lander Odysseus riuscirà nell’impresa, sarà il primo atterraggio statunitense dal dicembre 1972, quando Gene Cernan e Jack Schmitt di Apollo 17 lasciarono la superficie lunare.
Intuitive Machines, azienda privata di Houston fondata nel 2013 da un gruppo di ingegneri del NASA Johnson Space Center, ha sviluppato il lander Nova-C a partire dal programma NASA Morpheus che, tra il 2010 e il 2015 con una serie di voli di test, dimostrò la capacità di un veicolo alimentato a metano e ossigeno liquidi di decollare e atterrare evitando autonomamente eventuali ostacoli.
Nel 2018, unitamente ad altre otto aziende private, IM venne selezionata per il NASA Commercial Lunar Payload Services e l’anno successivo ricevette un finanziamento di 77 milioni di dollari per realizzare il proprio lander.
L’obbiettivo primario della missione è portare una serie di payload sia governativi che privati nelle vicinanze del cratere Malapert A, un cratere di 34 km di diametro a circa 300 km dal polo sud lunare; zona di particolare interesse in quanto potenziale sito di atterraggio della futura missione Artemis III con equipaggio.
Odysseus è un prisma a base esagonale realizzato in titanio e compositi di carbonio, alto 4 metri, largo 1,57, di 1.908 kg complessivi di peso e dotato di 6 gambe d’atterraggio fisse. La capacità di carico utile è di circa 100 kg ed è in grado di operare per un giorno lunare (14 terrestri) grazie a tre moduli fotovoltaici in grado di produrre 200 W di potenza per caricare tre batterie a 28 V DC 25 Ah.
IM si aspetta di poter adoperare il lander sulla superficie per almeno 7 giorni terrestri prima dell’inizio della notte lunare e conseguente esaurimento delle batterie.
Due serbatoi posizionati all’interno della struttura contengono metano e ossigeno liquidi per alimentare il propulsore principale.
Payload
- ROLSES: Radio Observations of the Lunar Surface Photoelectron Sheath (NASA);
- LRA: Laser Retro-Reflector Array (NASA);
- NDL: Navigation Doppler Lidar for Precise Velocity and Range Sensing (NASA);
- SCALPSS: Stereo Cameras for Lunar Plume-Surface Studies (NASA);
- LN-1: Lunar Node 1 Navigation Demonstrator (NASA);
- RFMG: Radio Frequency Mass Gauge statement (NASA);
- Columbia Sportsware Omni-Heat Infinity;
- Embry-Riddle EagleCam;
- Jeff Koons Moon Phases;
- ILO-X precursor: (Internationale Lunar Observatory Association);
- Lunaprise: (Galactic Legacy Labs llc, curator Space Blue & Arch Mission Foundation)
- Independence: (Lonestar Data Holdings Inc.).
Le fasi della missione
In seguito a due accensioni del secondo stadio del Falcon 9 e la separazione dallo stesso avvenuta a 48 minuti dal lancio, Odysseus è stato posto in un’orbita geocentrica ellittica di 185 × 60.000 km. Il lander ha iniziato quindi l’avvio e controllo di tutti i sistemi primari, tra cui Guidance Navigation and Control (GNC), Automated Flight Management (AFM), comunicazioni e controllo termico.
Se la missione proseguirà senza imprevisti, l’atterraggio sulla Luna dovrebbe avvenire il prossimo 22 febbraio.
Fonte: Intuitive Machines
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.