Il 29 dicembre alle 02:07 italiane, SpaceX ha lanciato con successo la settima missione dello spazioplano X-37B, chiamata internamente anche USSF-52. Il vettore utilizzato è stato un Falcon Heavy, decollato dal Launch Complex 39A del centro spaziale Kennedy Space Center (KSC), in Florida, negli Stati Uniti d’America.
La missione è svolta per conto del Rapid Capabilities Office dell’Aeronautica Militare statunitense e dalla Space Force ed è classficata: non è quindi possibile sapere quali siano i payload ospitati a bordo, né tantomeno l’orbita in cui verrà posizionato. L’utilizzo di un Falcon Heavy però suggerisce che lo spazioplano raggiungerà una quota maggiore rispetto alle precedenti missioni, quando erano stati utilizzati lanciatori meno prestanti come un Atlas V 501 (OTV-1, OTV-2, OTV-3, OTV-4, OTV-6) o un Falcon 9 Block 4 (OTV-5).
Secondo quanto riportato dalla stessa Space Force, l’X-37B effettuerà un ampio numero di test, che includono l’utilizzo dello spazioplano in orbite diverse da quelle precedentemente sfruttate. Ci sarà anche la possibilità di testare gli effetti delle radiazioni su dei semi forniti dall’agenzia spaziale statunitense (NASA), nell’ambito dell’esperimento SEEDS-2, svolto anche durante la precedente missione dell’X-37B.
Si è trattato quindi della prima missione svolta utilizzando un Falcon Heavy, che per l’occasione è stato utilizzato in modalità ibrida ancora una volta: i due booster laterali, B1064 e B1065 sono atterrati rispettivamente alla Landing Zone 1 e 2 del KSC, mentre il core centrale, B1084 è stato utilizzato in modalità expendable e quindi non è stato recuperato. B1064 e B1065 erano entrambi al quinto volo, dopo aver completato USSF-44, USSF-67, EchoStar 24/Jupiter-3 e Psyche, gli ultimi tre effettuati nel 2023. Il core centrale era invece al primo volo, come si può notare anche nelle immagini pubblicate da SpaceX.
Dall’analisi delle zone interdette alla navigazione, Marco Langbroek aveva stimato un’orbita iniziale inclinata di 48.25°, a cui sarebbe seguita una manovra di dogleg verso un’orbita terrestre alta a 64° di inclinazione.
Boeing, prime contractor per la costruzione dello spazioplano, ha prodotto due esemplari dell’X-37B: quella che è appena stata lanciata ha volato in precedenza tre volte, nel corso delle missioni OTV-2, OTV-4 e OTV-5, accumulando un totale di 1.966 giorni nello spazio, quasi 5 anni. Il veicolo è infatti noto per effettuare missioni di lunga durata in orbita: dalla prima missione, partita nel 2010 e durata 224 giorni, si è arrivati all’ultima, decollata nel 2020 e durata 908 giorni. Lo spazioplano non ospita astronauti, ma nelle future versioni non è da escludere che possa portare un equipaggio fino a sei persone in orbita. Genera elettricità attraverso l’utilizzo di pannelli solari, riposti all’interno della cargo bay.
Fonti: forumastronautico.it