La nuova corsa alla Luna
La Luna è sempre lì da più di 4 miliardi di anni, magari ora è un po’ più lontana di allora, ma non è cambiato molto da quando esiste l’umanità. Ha sempre destato interesse per la sua apparenza e per l’influenza che ha sulla vita quotidiana. La luce in più della luna piena del raccolto, le maree, i cicli vitali degli animali, sono dei piccoli esempi di come le attività sulla Terra possono essere influenzate indirettamente dalla Luna.
Ma negli ultimi 50 anni qualcosa è cambiato. La Luna ora è accessibile, letteralmente. Si possono costruire sonde da mandare in orbita e in superficie, si può esplorare, ci sono state perfino missioni spaziali con equipaggio che hanno portato l’uomo a camminare sul suo suolo. Più recentemente, l’attenzione è aumentata ulteriormente, con diverse agenzie spaziali che stanno progettando serie di missioni lunari, non più singole missioni, anche con la partecipazione di aziende private che, con molta fantasia, riescono a trarre profitto dall’esplorazione.
Sebbene negli ultimi anni la frequenza di missioni dirette verso la Luna è stata molto bassa, sembra che ora qualcosa sia cambiato. Il numero di missioni pianificate è cresciuto a dismisura, rendendo addirittura difficile seguire lo sviluppo di tutte, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Quel che è sostanzialmente cambiato è l’aumento del numero di agenzie spaziali con capacità esplorativa ragguardevole, così come l’approccio che stanno seguendo altre agenzie, come la NASA, coinvolgendo aziende private con speranza di trarre profitti extra rispetto alla singola missione.
Intanto non sono più solo Stati Uniti, Russia e Cina a puntare alla Luna, ma anche India, Corea del Sud, Australia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Giappone, per citare agenzie nazionali. In aggiunta, il programma statunitense CLPS, Commercial Lunar Payload Services, ha coinvolto tante aziende private, che oltre a vendere il servizio di trasporto sulla Luna alle agenzie pubbliche, offrono anche qualche servizio aggiuntivo.
Il CLPS è partito col primo bando nel 2018 e vedrà la prima missione prendere il volo probabilmente durante questa vigilia di Natale. Il concetto dietro a questo programma è che la NASA non paga più per avere un lanciatore o per mandare un satellite nello spazio, ma paga per avere direttamente un carico scientifico sulla superficie della Luna. Poi è compito del fornitore del servizio trovare un modo per portarcelo. Il che vuol dire che il fornitore può occuparsi solamente di costruire un lander, scegliere il subappaltatore di fiducia per i servizi di lancio e vendere posti disponibili a bordo ad altri clienti.
La prima missione del CLPS potrebbe partire, come già detto, il 24 dicembre 2023, ed è Peregrine Mission One di Astrobotic Technology. Ma potrebbe non essere la prima missione CLPS ad arrivare sulla Luna. La seconda missione, infatti, è IM-1 di Intuitive Machines, che partirà il 12 gennaio 2024, ma seguirà una traiettoria diretta di pochi giorni, invece di una traiettoria balistica seguita dal lander Peregrine, che arriverà dopo un mese circa.
Astrobotic Technology porta con sé nella prima missione un lander, tanti carichi scientifici e iniziative commerciali pubblicitarie. Il lander Peregrine ha a bordo sei strumenti scientifici della NASA, uno dell’agenzia tedesca DLR, uno sviluppato internamente, un rover di una università americana e un battaglione di cinque microrover di un’agenzia spaziale messicana. Porterà con sé anche dei carichi simbolici, a scopo puramente pubblicitario, come il primo pacco consegnato da DHL sulla Luna, placche commemorative, opere d’arte, criptovalute e tanti altri oggetti, piccoli ma in qualche modo significativi. Il vettore scelto è il Vulcan di ULA, che sarà anche al suo volo inaugurale. Quindi è decisamente un servizio molto diverso rispetto alla classica missione scientifica.
Anche le missioni di Intuitive Machines porteranno diversi tipi di carichi sulla Luna, alcuni scientifici, altri con scopi puramente commerciali. L’azienda ha per ora in programma di inviare tre missioni del CLPS nel 2024, denominate IM-1, IM-2 e IM-3; tutte e tre partiranno a bordo di un lanciatore Falcon 9 di SpaceX. Oltre alla missioni scientifiche, tra i carichi da segnalare ci sono i primi tentativi di costruire un sistema di telecomunicazioni sulla Luna. Verranno infatti lanciati i primi satelliti di una costellazione che su richiesta forniranno copertura per missioni future e verrà anche testato il funzionamento del 4G con un esperimento in superficie da parte della nota azienda finlandese Nokia. Un’altra iniziativa commerciale molto particolare, a bordo di IM-2, è la missione GEO Pathfinder. Si tratta di un dimostratore di Spaceflight Inc., chiamato SHERPA-ES, che raggiungerà l’orbita geostazionaria effettuando prima un sorvolo ravvicinato della Luna. Anche se a prima vista può sembrare una cosa insensata, in alcune occasioni è economicamente conveniente raggiungere l’orbita geostazionaria grazie a un assist gravitazionale della Luna.
Non solo dagli Stati Uniti arrivano iniziative per predisporre infrastrutture lunari. A marzo del 2024 sarà la volta della Cina che lancerà il satellite di telecomunicazioni, Queqiao-2, primo componente di una costellazione destinata a fornire copertura globale per le missioni lunari. La contingenza è di fornire copertura alla missione Chang’e 6, progettata per atterrare sul lato nascosto della Luna e riportare campioni a Terra. A differenza di Queqiao che fornisce copertura a Chang’e 4 sempre sul lato nascosto, questa nuova missione è pensata con un obiettivo più a lungo termine, sia per le missioni successive Chang’e 7 e Chang’e 8, sia per tutti i clienti, ossia altri enti o aziende, che abbiano bisogno di copertura e ne facciano richiesta.
Oltre a queste missioni molto integrate tra di loro, continuano ad andare avanti anche le classiche missioni singole, con un’inizio e un obiettivo ben definiti. Tutt’ora in viaggio c’è SLIM, che segue una lunga traiettoria balistica che la porterà sulla superficie lunare in parecchi mesi.
Di missioni annunciate, ma con pochi aggiornamenti, ce ne sono tante, e spesso da molte non trapelano notizie fino a pochi mesi dal lancio. Una di queste è Harmony 1, un’iniziativa tutta europea, con un satellite lunare per le telecomunicazioni sviluppato da un consorzio tedesco-spagnolo, progettato per il lancio con un nuovo vettore tedesco, ancora non in esercizio, RFA-1, della Rocket Factory Augsburg, dal nuovissimo spazioporto norvegese di Andøya appena inaugurato, e finora senza nessun lancio. Ci sono anche tante altre iniziative private che non si sa ancora se vedranno la luce, come una missione di Singapore, Ardoride, e il ritorno di missioni precedentemente fallite, Beresheet 2 e Hakuto-R 2.
Ma non è tutto qui, anzi, le missioni più interessanti per il grande pubblico sono ben altre, più ambiziose ma più incerte. Tutte le più grandi agenzie spaziali parlano di portare un equipaggio sulla Luna. La NASA potrebbe essere la prima. Tra meno di un anno, infatti, è previsto il lancio della missione Artemis II, con quattro persone a bordo che circumnavigheranno la Luna e torneranno a Terra dopo pochi giorni. È una missione dimostrativa di un progetto più ambizioso, con tanti partner nazionali e internazionali. Il piano generale prevede un Gateway lunare in orbita, dove gli astronauti saranno inviati regolarmente per effettuare esperimenti unici o imbarcarsi su un lander e scendere sulla superficie lunare. Il progetto coinvolge altre agenzie spaziali, come quelle europea, canadese e giapponese, che in cambio di supporto logistico e tecnologico potranno inviare astronauti di casa propria.
Anche in Asia fervono i lavori per mandare uomini sulla Luna. La Cina si è fatta promotrice del programma ILRS, International Lunar Research Station, con il quale cerca partner per costruire una base permanente sulla superficie lunare, nei pressi del polo sud. Inizialmente la Russia doveva essere un partner alla pari, ma ultimamente il programma è diventato a guida esclusivamente cinese con tanti partner in svariate parti del mondo, che contribuiranno in modo non ancora formalmente definito. I tempi sono un po’ più remoti; mentre la NASA pensa di iniziare la costruzione del Gateway già dal 2025, la Cina parla del suo primo uomo sulla Luna entro il 2030, mentre la Russia vuole mandare il primo russo dal 2031. L’India ha un programma domestico non ancora ben definito con un orizzonte temporale di uno sbarco umano nel 2040.
Data | Missione | Note |
---|---|---|
24/12/2023 | Peregrine Mission One | Prima missione CLPS |
12/1/2024 | IM-1 | Seconda missione CLPS |
Marzo 2024 | IM-2 | Terza missione CLPS |
Marzo 2024 | Queqiao-2 | Sistema di telecomunicazioni cinese |
Maggio 2024 | Chang’e 6 | Prelevamento campioni dal lato nascosto della Luna |
Agosto 2024 | Juice | Assist gravitazionale della Luna |
Settembre 2024 | IM-3 | Quarta missione CLPS |
Ottobre 2024 | Blue Ghost M1 | Prima missione CLPS di Firefly Aerospace |
Novembre 2024 | Artemis II | Primo sorvolo con equipaggio del secolo 2000 |
Novembre 2024 | VIPER | Rover lunare al polo sud |
Dicembre 2024 | Starship demo mission | Dimostratore per Artemis III |
Dicembre 2024 | Hakuto-R M2 | Missione successiva al fallimento di Hakuto-R M1 |
2025 | Beresheet 2 | Missione successiva al fallimento di Beresheet |
2025 | LUPEX | Lander indiano e rover giapponese al polo sud |
2025 | DESTINY+ | Assist gravitazionale della Luna verso l’asteroide Phaethon |
Dicembre 2025 | PPE e Halo | Primi due moduli del Lunar Gateway |
Dicembre 2025 | Artemis III | Primo atterraggio lunare del secolo 2000 |
2026 | Chang’e 7 | Lander cinese al polo sud |
2027 | Luna 26 | Satellite scientifico e di telecomunicazioni russo |
2028 | Luna 27 | Lander russo |
2028 | Chang’e 8 | Lander cinese, costruzione del primo mattone con regolite |
2028 | Artemis IV | Missione verso il Gateway lunare |
2029 | Artemis V | Missione verso il Gateway lunare |
2030-2035 | ILRS | Costruzione della base lunare cinese |
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