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La Cina lancia altri due satelliti Beidou e alcuni rottami sfiorano una casa

Il lancio del Long March 3B con i due satelliti Beidou. Credits: CCTV Video News Agency/YouTube

Lo scorso martedì 26 dicembre 2023 la Cina ha lanciato altri due satelliti per il sistema di navigazione e posizionamento Beidou. Purtroppo sembra che due booster esausti del lanciatore sono precipitati in aree abitate, a quanto pare senza recare danni alle persone.

Un razzo Lunga Marcia 3B equipaggiato con uno stadio superiore (upper stage) Yyuanzheng-1 (YZ-1), è decollato alle 04:26 italiane di martedì 26 dicembre dal Launch Complex 2 (LC-2) Xichang Satellite Launch Center e ha collocato le unità M25 e M26 della costellazione Beidou-3, rispettivamente il 57º e il 58º complessivi dell’intero programma Beidou, in orbita terrestre media (Medium Earth Orbit – MEO).

L’upper stage YZ-1 ha inserito i satelliti nella loro orbita di 21.532 × 22.193 km con un’inclinazione di 55 gradi, secondo quanto rilevato dai sistemi della Space Force statunitense. Le due unità sono state sviluppate dalla China Academy of Space Technology (CAST) per conto della China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), il principale appaltatore spaziale cinese.

Questi due satelliti fungeranno da unità di riserva e ridurranno i rischi operativi del sistema Beidou-3 garantendone la stabilità e la continuità, secondo quanto riferito dai media cinesi. Dopo aver completato i test in orbita a seguito del lancio, M25 e M26 verranno collegati al sistema di navigazione satellitare Beidou.

Il pericolo dopo il lancio

Un paio di booster laterali del vettore Long March 3B sembrano essere caduti al suolo qualche minuto dopo il lancio, nei pressi di zone abitate nella regione di Guangxi, a valle di Xichang, nella provincia di Sichuan, stando a dei filmati ripresi da alcuni passanti e apparsi sui media cinesi.

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Uno dei filmati pubblicati sul sito Weibo qualche ora dopo il lancio del 26 dicembre

Nelle immagini dei due filmati proposti, che hanno comunque delle parti comuni, si notano sia nel booster ripreso nel secondo filmato, sia dopo l’impatto del booster del primo filmato, gas e fumi di colore arancio-bruno che indicano la presenza di tetrossido di azoto, mentre il gas più giallognolo, dovuto probabilmente alla mescolamento della dimetilidrazina asimmetrica (UDMH) con l’aria, è visibile vicino alla casa sfiorata dalla caduta del booster.

Questo fotogramma preso dal primo filmato mostra il momento dell’impatto del booster esausto con il suolo. Le fiamme arancioni sprigionate dall’esplosione sono dovute ai propellenti ipergolici. Credits: Weibo

Il primo stadio e i quattro booster laterali del Lunga Marcia 3B impiegano la combinazione di propellenti ipergolici formata da idrazina e tetrossido di azoto. Sia il tetrossido di azoto (ossidante) che l’UDMH (combustibile) sono altamente corrosivi, tossici per l’uomo e per l’ambiente.

Le aree colpite dall’evento, sembrano coerenti con le zone di chiusura dello spazio aereo e con le traiettorie di caduta degli stadi del razzo. Si è trattato di uno dei tanti incidenti di booster che cadono nei pressi di aree abitate, associati al lancio dei satelliti Beidou. Nel 2019, un altro lancio ha visto un booster precipitare su di un edificio rurale causando ingenti danni.

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Un secondo filmato pubblicato su Weibo poche ore dopo il lancio del 26 dicembre

Un problema nato a causa della Guerra Fredda

I primi tre siti di lancio della Cina furono costruiti durante la Guerra Fredda; essi vennero posizionati nell’entroterra, in modo da fornire una misura di protezione nel caso di tensioni con gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Pertanto, tutti i lanci da questi siti hanno come conseguenza che lo sgancio dei booster dal corpo centrale del vettore, una volta esaurita la loro funzione di spinta, e la loro conseguente ricaduta avvenga sulla terra ferma anziché negli oceani, come succede con i lanciatori europei e statunitensi.

Si ritiene che molto probabilmente le autorità emettano avvisi di pericolo e di evacuazione per le aree ritenute a rischio di caduta di booster, e che ciò contribuisca a limitare fortemente il rischio di danni alle persone. Se da un lato è noto che l’esercito cinese si incarichi di andare a recuperare i rottami dei razzi nelle zone di caduta, non è altrettanto noto se e come il governo cinese risarcisca le persone che hanno subito danni alle proprie case, come nel caso di questo lancio.

In questo fotogramma del primo filmato si può notare che, nonostante i probabili avvisi di pericolo e di evacuazione, gli abitanti di questa casa sfiorata dall’impatto siano potuti tornare sul luogo dell’incidente entrando così in contatto con l’aria inquinata dai fumi causati dai propellenti ipergolici ancora in fiamme. Credits: Weibo

Le possibili soluzioni

È noto che la China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC), il principale appaltatore e costruttore dei razzi Lunga Marcia del paese, stia intraprendendo delle contromisure per restringere le zone di sgancio svolgendo dei test con le grid fin (alette a griglia) simili a quelle in uso sui Falcon 9 di SpaceX, con i paracadute e con le vele in tessuto (parafoil), tuttavia non si sa se qualcuna di queste soluzioni sia stata effettivamente impiegata per questa missione.

Nel frattempo, diverse startup che offrono servizi di lancio, sono alle prese con dei test di lancio e con degli hop test, ovvero dei brevi voli in verticale del primo stadio, il quale, alzandosi per poche decine di metri, va poi a effettuare un atterraggio morbido (generalmente) sulla stessa piazzola dal quale era partito.

In un filmato della CCTV Video News Agency, per esempio, viene documentato il test del primo stadio riutilizzabile a metano e ossigeno liquido del vettore a due stadi Hyperbola-2 della Beijing Interstellar Glory Space Technology Ltd (iSpace), avvenuto il 10 dicembre 2023. Si tratta di un vettore a due stadi alimentati a metano e ossigeno, con il primo stadio riutilizzabile e con una capacità di carico di 2 tonnellate in orbita bassa terrestre (LEO).

Nel 2016 la Cina ha avviato un quarto sito di lancio sulla costa dell’isola di Hainan, nel sud del territorio cinese, ma esso viene generalmente usato solo per alcune missioni importanti ogni anno. A partire dal 2024 saranno operativi alcuni pad di lancio commerciali, nella zona di Wenchang.

La nazione della Grande Muraglia è da qualche tempo attiva anche con i lanci dalle piattaforme marittime mobili, anche se solo per razzi leggeri. Il Lunga Marcia 3B, che viene lanciato nell’entroterra di Xichang, rimane il cavallo di battaglia dell’agenzia spaziale cinese per le missioni in orbita terrestre media (MEO) e geostazionaria (GEO).

Il sistema Beidou

Il sistema Beidou è il sistema globale di navigazione satellitare (Global Navigation Satellite System – GNSS) della Cina e si contrappone al sistema GPS statunitense, al sistema Galileo europeo e al sistema GLONASS russo.

La costellazione dei satelliti Beidou è stata completata nel 2020 e consiste di un totale di 36 satelliti attivi, perlopiù in orbita terrestre media e con alcune unità collocate in orbita geostazionaria e altre in orbita geosincrona inclinata (Inclined Geosynchronous Orbit – IGSO). Questo tipo di configurazione assicura una copertura del segnale stabile e continua. I dati ufficiali indicano che la disponibilità del segnale del sistema Beidou è del 100% nel 2023, con una continuità del 99,996%. L’accuratezza nel posizionamento globale è di meno di 5 metri nella zona Asia-Pacifico, mentre nel resto del mondo è di 5 metri, superando comunque le specifiche di progettazione.

Quello di martedì è stato il 65º lancio effettuato dalla Cina, che ha stabilito così il nuovo record di lanci orbitali in un anno ed è stato anche il 504º lancio di un vettore della famiglia dei Lunga Marcia.

Il filmato della CCTV Video News Agency
Il filmato di SciNews

Fonti: Weibo 1; Weibo 2; Spacenews.com; China Space News; Global Times

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