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Interrotto prematuramente il collaudo del secondo stadio di Ariane 6

Rappresentazione artistica dell'Ariane 6 con quattro booster. Credit: ESA / David Ducros

Gli ultimi mesi del 2023 non sembrano essere un periodo fortunato per i razzi europei. Dopo le voci sui problemi legati al prossimo lancio del razzo Vega ora si aggiungono quelli sul nuovo Ariane 6. Il recente collaudo dello stadio superiore del nuovo vettore, effettuato lo scorso 7 dicembre, è stato interrotto dopo soli due minuti. La causa dell’interruzione anticipata è attualmente ancora oggetto di indagine.

Il collaudo si è svolto presso lo stabilimento DLR di Lampoldshausen, in Germania. Il 1º settembre era stata completata con successo la prima simulazione di un lancio di collaudo dell’intera durata del volo prevista per il secondo stadio del razzo. Il propulsore era rimasto acceso per un totale di 680 secondi.

Né l’Agenzia Spaziale Europea né il primo appaltatore ArianeGroup hanno rilasciato dichiarazioni sui motivi dell’interruzione anticipata. È stato solo quando è stata posta loro una domanda durante una conferenza stampa del 14 dicembre, a seguito di una riunione del consiglio dell’ESA, che il risultato del collaudo è stato rivelato dal direttore dell’agenzia, Toni Tolker-Nielsen.

Facendo seguito alla positiva simulazione dell’intera durata del volo effettuata del core stage effettuata lo scorso 23 novembre, l’ESA aveva annunciato che il volo inaugurale dell’Ariane 6 avrà luogo tra il 15 giugno e il 31 luglio 2024, ma questa dichiarazione rischia di essere smentita dai risultati del fallito test del secondo stadio, rendendo irrealizzabile questo obiettivo, anche se, nel corso dello stesso briefing del 14 dicembre, Tolker-Nielsen ha dichiarato che questo inconveniente non dovrebbe influenzare la possibilità di lanciare Ariane 6 entro i tempi stabiliti.

ESA ha dichiarato che a metà gennaio verranno forniti aggiornamenti sull’indagine in corso, precisando che al momento non vi sono segnali che portino ad ipotizzare un rinvio del primo lancio. Nella stessa nota, ESA ha comunicato che lo spegnimento prematuro del secondo stadio, chiamato HFT-4, è stato attivato manualmente dopo aver osservato che alcuni parametri del propulsore erano andati oltre le soglie predeterminate. Il test HFT-4 aveva lo scopo di collaudare le prestazioni dello stadio superiore in “condizioni estreme e inaspettate” piuttosto che quelle previste in un volo normale.

Indipendentemente dal fatto che la conclusione anticipata del collaudo del secondo stadio avrà o meno un impatto sulle tempistiche che porteranno al volo inaugurale dell’Ariane 6, la mancata divulgazione da parte dell’ESA del risultato del test nella settimana precedente al briefing del 14 dicembre va contro l’impegno di Aschbacher per una maggiore trasparenza nella comunicazione.

Fonte: EuropeanSpaceFlight.com

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