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Ariane 6: debutto per l’estate 2024?

Rappresentazione artistica dell'Ariane 6 con quattro booster. Credit: ESA / David Ducros

I lunghi ritardi che stanno accompagnando da mesi lo sviluppo del nuovo lanciatore di punta europeo potrebbero avere termine, almeno secondo quanto dichiarato giovedì 30 novembre dal direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Josef Aschbacher. Il lancio inaugurale della carriera dell’Ariane 6 dovrebbe avvenire fra la metà di giugno e la fine di luglio 2024.

L’annuncio è stato fatto a una settimana dal test di accensione di sette minuti del propulsore dello stadio centrale del razzo, presso il centro spaziale europeo di Kourou, nella Guiana Francese. Secondo Aschbacher, i forti ritardi per un lanciatore che originariamente avrebbe dovuto debuttare nel 2020, derivano da una combinazione di problemi tecnici “molto gravi” e da una programmazione mal gestita.

«Quando ho iniziato il mio lavoro di direttore generale dell’ESA, circa due anni e mezzo fa, ho chiesto immediatamente una valutazione della situazione dell’Ariane 6, e dopo alcuni mesi di indagini molto serrate, è diventato chiarissimo che il programma e alcune problematiche tecniche erano decisamente in pessima forma. Questo era qualcosa di estremamente fastidioso, ovviamente» ha spiegato il direttore generale.

L’intenzione iniziale dei vertici ESA era di fare in modo che il nuovo vettore europeo entrasse in servizio sovrapponendosi agli ultimi lanci dell’Ariane 5, allo stesso modo in cui la statunitense United Launch Alliance sta facendo nel passaggio fra l’impiego dell’Atlas V e del Delta IV Heavy e l’entrata in servizio del Vulcan.
Purtroppo la sospensione dal servizio del vettore Vega C alla fine dello scorso anno, a causa di un’anomalia dopo circa 150 secondi di volo, ha inficiato pesantemente i programmi dell’ente spaziale europeo.

Il modello di test dell’Ariane 6 durante l’accensione del 23 novembre (Combinated Test Hot Fire – CTHF). Credit: ESA–M. Pedoussaut

Aschbacher ha spiegato che esistono al momento due vie per risolvere questa situazione di stallo nel programma di lanci dell’ESA: lavorare aggressivamente per prenotare i voli con l’Ariane 6 e con il Vega C nel tempo che ci separa dalla fine di questo decennio e dare il via a una competizione per spronare la creazione di più razzi commerciali. Inoltre, il direttore generale ha voluto ricordare il lavoro della Ariane 6 Launcher Task Force, che ha aiutato a far convergere tutte le forze in campo verso il lancio di debutto della prossima estate.

Il cammino dell’Ariane 6 verso il suo lancio inaugurale

Una delle più importanti tappe a oggi raggiunte è stato il test di accensione prolungata avvenuto lo scorso 23 novembre, ideato per coprire l’intera fase di volo del core stage (stadio centrale) secondo il programma della task force.

Nonostante l’accensione del propulsore Vulcain 2.1 non sia durata per tutti i 470 secondi in programma, Toni Tolker-Nielsen, direttore del trasporto spaziale dell’ESA, ha dichiarato che comunque si sono raggiunti tutti gli obiettivi del test.

Ora non restano che altre due tappe fondamentali, in agenda per gli ultimi giorni del 2023. La prima è fissata per il 7 dicembre e prevede un’accensione (Hot Firing Test – HFT4) del motore dell’upper stage (stadio superiore), che avverrà presso il sito di Lampoldshausen dell’agenzia spaziale tedesca DLR. La seconda tappa è il test combinato di carico (Combinated Test Loading 3 – CTLO3) previsto per il 15 dicembre, il quale terminerà con una breve accensione del motore dello stadio centrale.

Assumendo che tutto vada secondo il programma, la nave con a bordo i componenti dell’Ariane 6 lascerà l’Europa tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio 2024, per raggiungere la Guiana Francese alla fine di febbraio. Dopo il suo assemblaggio, il razzo raggiungerà il pad di lancio per la fine di aprile.

Secondo Martin Sion, amministratore delegato di ArianeGroup, se tutto andrà per il verso giusto, la campagna di test finali potrebbe avvenire fra il mese di maggio e l’inizio di giugno, portando alla data di lancio più vicina del 15 giugno.

Dal canto suo Aschbacher ha spiegato che questa data è l’obiettivo ideale, tuttavia la programmazione prevede una margine di rischio che estende la possibilità di lancio fino alla fine di luglio. Il direttore generale dell’ESA prevede che fra marzo e aprile si riuscirà a restringere meglio il periodo di giorni in cui avverrà il lancio.

Lo stadio centrale del modello di test dell’Ariane 6 viene trasferito, lo scorso 8 settembre, al pad di lancio ELA-4 del entro spaziale europeo, per essere sottoposto ai test. Credits: ESA/S. Corvaja

«Portare un lanciatore sulla rampa di lancio è un’impresa molto complessa. Stiamo letteralmente parlando di scienza missilistica, perciò ci aspettiamo che possano esserci dei ritardi; continueremo le riunioni della task force diretti verso il volo inaugurale e non appena possibile fisseremo la data del lancio, che potrà ovviamente avere una tolleranza di qualche giorno» ha concluso Aschbacher.

I payload della prima missione sono stati annunciati oltre un anno fa, tuttavia la lista è stata aggiornata per includere un CubeSat della CubeSat Launch Initiative (CSLI) della NASA, chiamato ELaNa 48 (Educational Launch of Nanosatellites 48) che a sua volta include la missione CubeSat CURIE (3U). Anche il CubeSat Radio Interferometry Experiment (CURIE) fornito dall’Università di California a Berkley, prenderà un passaggio per l’orbita dall’Ariane 6.

La prospettiva futura

Assumendo che la programmazione venga rispettata e che la prossima estate potremo assistere al primo lancio della carriera (speriamo lunga) del nuovo vettore europeo, l’amministratore delegato di Arianespace, Stéphane Istraël, ha dichiarato che il primo lancio commerciale potrebbe essere fissato per la fine del 2024.

«Effettueremo più lanci possibile nel 2025 e beneficeremo dell’esperienza dei due voli fatti nel 2024. Su queste basi, Ariane 6 potrebbe arrivare a fare nove-dieci lanci l’anno», si è sbilanciato Istraël.

Molti clienti sono ansiosi di vedere l’Ariane 6 entrare in servizio a ritmo regolare, come per esempio Amazon. Il gruppo di Jeff Bezos è tra coloro che faranno affidamento su una cadenza affidabile dei lanci del nuovo vettore europeo; infatti la compagnia statunitense ha acquistato 18 lanci per l’invio in orbita dei suoi satelliti per i servizi di internet a banda larga del Progetto Kuiper.

Il filmato integrale dell’aggiornamento ai media fatto dal direttore generale dell’ESA Josef Aschbacher sui progressi dell’Ariane 6

Fonti: Spaceflightnow

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