Ministeriale ESA 2023, lanciatori e navette
Si è svolto lunedì 6 novembre a Siviglia in Spagna il Consiglio dell’ESA a livello ministeriale, l’organo governativo che decide le linee guida della politica spaziale europea. Ogni stato membro è rappresentato da un proprio ministro con diritto di voto, per l’Italia era presente il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, affiancato dal presidente dell’ASI Teodoro Valente e dal Consigliere Diplomatico Mario Cospito.
Quanto deliberato dal Consiglio ha come obiettivo il rafforzamento delle ambizioni spaziali, per servire al meglio le necessità dei cittadini europei: esplorazione, accesso autonomo allo spazio, lanciatori di nuova generazione, sostenibilità e modernizzazione della gestione dei programmi.
«Oggi lo spazio è molto di più che scienza ed esplorazione umana e robotica», ha affermato il Direttore Generale (DG) Josef Aschbacher, durante la conferenza stampa finale. «Lo spazio è diventato strategico per la prosperità di tutte le nazioni. Lo spazio è uno strumento cruciale per affrontare i cambiamenti globali, è un argomento delle negoziazioni tra paesi, è politica ambientale, industriale e della sicurezza. L’Europa deve partecipare attivamente in questo ambito».
Crisi dei lanciatori europei
Attualmente l’Europa si trova in una condizione di quasi stallo per quanto riguarda i lanciatori. Il potente Ariane 5 ha concluso la sua quasi trentennale carriera lo scorso luglio e, a causa del conflitto in Ucraina, Arianespace ha interrotto la collaborazione con la Russia per l’utilizzo del lanciatore medio Sojuz. Il piccolo lanciatore Vega è operativo solo nella versione base, in quanto il più potente Vega-C non tornerà al volo prima della fine del prossimo anno.
Il nuovo lanciatore pesante Ariane 6 è in ritardo da anni e attualmente, dopo il recente cambio di programma, Arianespace punta alla prossima primavera per il volo inaugurale.
Una nuova visione e un nuovo paradigma sono quindi necessari per il futuro e il Consiglio ha stabilito che i nuovi lanciatori saranno proposti dal settore industriale e commerciale, in base alle esigenze espresse da ESA, che assumerà quindi il ruolo di cliente.
«Quanto accaduto con Ariane 6 o i suoi predecessori, non avverrà più», ha commentato Aschbacher. «Ci vorrà tempo naturalmente, ma le decisioni di oggi sono le basi per il futuro».
Il Consiglio ha dato mandato al DG di preparare una nuova strategia, denominata European Launcher Challenge, da presentare al prossimo meeting che si terrà in Germania nel 2025.
ESA comunque, visto i successi dei Falcon 9 di SpaceX, da alcuni anni ha già avviato lo sviluppo del dimostratore riutilizzabile THEMIS, spinto dal nuovo propulsore Prometheus alimentato a metano e ossigeno liquido.
La svolta di Avio
Dopo contrattazioni durate un anno, il Consiglio ha finalmente accolto la richiesta dell’azienda italiana per poter gestire in autonomia i servizi di lancio dei propri vettori Vega-C e il futuro Vega-E, che attualmente sono monopolio di Arianespace.
Progressivamente quindi, a partire da metà 2024, Avio cesserà la collaborazione con l’azienda francese diventando il secondo Launch Service Operator (LSO) europeo con capacità orbitali.
Un comunicato chiarisce che sono in corso le trattative con Arianespace per la gestione dei 17 contratti di lancio già stipulati per i prossimi anni.
Nuova navetta cargo e…
Pensando in ottica post ISS, il cui termine dell’operatività è attualmente previsto per il 2030, l’inizio del programma lunare Artemis e le future stazioni spaziali commerciali, il Consiglio ha dato mandato al DG di preparare una strategia per lo sviluppo di una nuova navetta cargo commerciale entro il 2028.
Come già descritto per i lanciatori, anche questa iniziativa nascerà dall’incontro tra le esigenze di ESA e le proposte del settore industriale.
I finanziamenti per l’avvio del programma sono già stati stanziati, con contribuzioni anche del settore privato e già dal meeting 2025 verrà avviata la seconda fase in cui verranno valutate le proposte ricevute.
Il Consiglio ha inoltre chiarito che le proposte dovranno tener conto anche di una potenziale evoluzione della navetta in veicolo con equipaggio.
Ricordiamo che tra il 2008 e il 2015, ESA ha realizzato e inviato verso la ISS cinque veicoli di rifornimento ATV (Automated Transfer Vehicle), che avevano ben 48 m³ pressurizzati e capacità di quasi 8 tonnellate.
Nel 2015 venne testato il veicolo sperimentale IXV (Intermediate Experimental Vehicle), realizzato in Italia, da cui è nato il programma europeo Space Rider, navetta automatica riutilizzabile anch’essa realizzata in gran parte in Italia.
Un recente progetto interessante è SUSIE (Smart Upper Stage for Innovative Exploration), proposto nel 2022 da Arianespace, previsto anche in versione con equipaggio.
Fonte: ESA
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