È stato solo un caso che l’asteroide Dinkinesh sia stato inserito tra gli obiettivi della missione Lucy, era un oggetto troppo piccolo e veniva considerato scarsamente interessante da un punto di vista scientifico. Tuttavia, poteva essere un obiettivo interessante per testare lo strumento di acquisizione di immagini della sonda, L’LORRI, così a inizio di quest’anno, dopo più di un anno dalla partenza della missione, Dinkinesh fu inserito tra gli oggetti da sorvolare.
Lucy è una missione destinata a incontrare velocemente tanti asteroidi, senza soffermarsi a entrare in orbita e effettuare osservazioni accurate, passerà a velocità relativa molto elevata su un numero decisamente alto di obiettivi scientifici, ben dieci. Non è facile puntare e ottenere foto non mosse in situazioni simili, ma la NASA possiede uno strumento ben collaudato, LORRI, usato già in diverse missioni con successo, uno strumento progettato proprio per acquisire immagini ad alta definizione durante sorvoli ravvicinati ad alta velocità. Questo apparato fotografico, o piccolo telescopio, era stato inizialmente progettato per New Horizons, per il sorvolo di Plutone, e poi è stato usato anche per DART e infine per Lucy. L’acronimo L’LORRI vuol dire proprio Lucy Long-Range Reconnaissance Imager.
L’oggetto in sé è fisso, non può muoversi per puntare un obiettivo. Per poter inquadrare un corpo celeste, tutta la sonda deve ruotare e stabilizzarsi. Per questo motivo è stato deciso di aggiungere Dinkinesh: fare una prova per questa manovra complessa. Così, il primo novembre, Lucy ha sorvolato Dinkinesh come previsto, scattato alcune foto e trasmesso i primi dati a Terra. I dati sono ancora in fase di trasmissione, non tutto il download è stato completato.
La prima sorpresa è arrivata il giorno dopo aprendo le prime foto. L’asteroide non era uno, ma due. Quello che era dapprima un mero esperimento di ingegneria è diventato improvvisamente una scoperta scientifica di grande interesse. Gli asteroidi binari non sono rari, ma spesso è difficile identificarli, in quanto visti dalla Terra appaiono semplicemente come un puntino indistinguibile. Esaminare da vicino questi oggetti, permette di capire meglio le loro dinamiche e risalire a come si sono formati, aggiungendo anche qualche indizio indizio in più a come si è formato il sistema solare.
Se scoprire un nuovo asteroide binario è un evento molto importante da un punto di vista scientifico, scoprire un oggetto nuovo nel sistema solare potrebbe lasciare molti scienziati a bocca aperta. Ed è quello che è successo a una settimana dal sorvolo, quando è aumentato il numero di foto ricevute a Terra. Gli asteroidi non erano più due, ma tre! Il sistema Dinkinesh è costituito da un corpo principale e da uno secondario, di circa un quarto di diametro rispetto al corpo più grande. La parte secondaria, a sua volta, è un asteroide binario a contatto. Non è la prima volta che viene osservato un oggetto a contatto, alcuni esempi sono Arrokoth, visitato da New Horizons, e 67P/Churyumov–Gerasimenko, visitato da Rosetta, ma è la prima volta che si osserva un asteroide binario a contatto che orbita attorno a un altro asteroide.
La reazione di Hal Levison, il Principal Investigator della missione Lucy, è stata di marcato stupore. La scoperta pone tante nuove domande che la comunità scientifica non si immaginava minimamente prima di allora. Come si è formato? Perché orbita in questo modo? Perché i due lobi sono di dimensioni simili? Quanto è rara questa configurazione? Come sempre, ci vorrà del tempo per riuscire a ottenere qualche risposta.
Nel frattempo, i dati stanno per essere ricevuti totalmente, ma questa volta non ci si aspetta nessuna novità sostanziale, visto che l’oggetto è ormai osservato da più punti di vista.
Questo è solo il primo degli obiettivi di Lucy, durante la sua pluriennale missione incontrerà oggetti che non sono mai stati studiati da vicino, gli asteroidi Greci e Troiani di Giove, corpi molto più grandi di questo visitato a novembre, con caratteristiche diverse e sicuramente con sorprese diverse.
Fonte: NASA