Ariane 6, altro passo in avanti
Lo scorso 23 novembre è avvenuto con successo il test di accensione prolungata di un prototipo di Ariane 6. Si è trattato di uno dei passaggi finali prima di fissare la data del lancio inaugurale del nuovo vettore europeo.
Il motore Vulcain 2.1 installato nello stadio centrale, o core stage, del modello di test dell’Ariane 6, è stato acceso alle 21:44 italiane di giovedì 23 novembre sul pad di lancio ELA-4 presso lo spazioporto europeo di Kourou nella Guiana Francese. L’inizio del test è stato ritardato di circa 45 minuti, a 2 minuti e 42 secondi prima del via, a causa di «una piccola anomalia nella pressione transitoria di soglia».
La durata programmata dell’accensione di 470 secondi, proprio come dovrà avvenire durante il reale lancio, sembra essere stata rispettata, anche se secondo gli osservatori la performance del propulsore è sembrata cambiare durante l’ultimo minuto di accensione.
Il motore Vulcain 2.1 ha bruciato quasi 150 tonnellate di propellenti presenti nei serbatoi del core stage dell’Ariane 6, ovvero ossigeno liquido e idrogeno liquido super raffreddato a temperature attorno ai −250 °C. Il Vulcain 2.1 è un’evoluzione del motore Vulcain 2 che ha reso l’Ariane 5 il sistema di lancio europeo di maggior successo fino ad oggi. Questa nuova versione ha un design semplificato e più economico, inoltre la nuova tecnologia nell’ugello e nel sistema di accensione è stata spostata dal motore alla strutture della rampa di lancio, per migliorare la performance dello stadio, con in aggiunta una riduzione dei costi.
Ci sono volute poco più di due ore con l’impiego di squadre di personale dedicato per svolgere le delicate fasi di carico dei propellenti nei serbatoi dello stadio centrale. Le operazioni di riempimento sono state svolte durante un lungo conto alla rovescia che ha incluso altre verifiche, come è avvenuto durante i precedenti test al pad avvenuti nei mesi scorsi. Per attenersi alla realtà e per garantire stabilità al lanciatore, sono stati riempiti anche i serbatoi dello stadio superiore, anche se il suo propulsore viene acceso una volta in orbita e dopo la separazione dello stadio principale, e quindi non è stato acceso.
Nel pad di lancio, gestito dall’agenzia spaziale francese CNES, è entrato in funzione il sistema a diluvio d’acqua, necessario per la mitigazione del calore e delle onde sonore prodotte durante le prime fasi del lancio.
L’Agenzia Spaziale Europea ha affermato che il test è riuscito, descrivendolo come un’accensione completa di 7 minuti, anziché di 8 come programmato.
«I team di ArianeGroup, CNES ed ESA hanno eseguito tutte le fasi del volo del razzo senza che esso abbia lasciato il suolo», ha commentato il direttore generale dell’ESA, Josef Aschbacher. «Questa fondamentale prova generale arriva dopo anni di progettazione, programmazione, costruzione, e grazie al duro lavoro di alcuni dei migliori ingeneri spaziali del nostro continente siamo di nuovo sulla buona strada per garantire l’accesso autonomo dell’Europa allo spazio».
Durante il briefing con la stampa del 6 novembre scorso, al termine di una sessione di lavori dell’European Space Summit svoltosi a Siviglia, in Spagna, Aschbacher ha dichiarato che in base all’esito di questo test egli sarebbe stato in grado di annunciare una data di lancio per la missione inaugurale dell’Ariane 6.
Questo test fa seguito a quello dello scorso settembre (chiamato Combinated Test Loading 1 – CTLO1), quando sono stati riempiti i serbatoi dell’Ariane 6 e il suo Vulcain 2.1 è stato fatto funzionare per quattro secondi prima di venire spento, e a quello di riempimento e svuotamento dei serbatoi (CTLO2.1) avvenuto in ottobre, per la verifica delle funzionalità del sistema di lancio, come per esempio lo svuotamento di emergenza dei serbatoi in presenza di guasti multipli.
In dicembre è previsto un test di accensione dell’upper stage dell’Ariane 6, per analizzare la sua performance in condizioni degradate; questo test si terrà presso il centro per i test dell’agenzia spaziale tedesca DLR, di Lampoldshausen in Germania.
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