Durante l’ultimo Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) tenutosi a Parigi, il Direttore Generale Josef Aschbacher è intervenuto su alcuni temi in discussione, tra cui il nuovo lanciatore pesante Ariane 6, attualmente in fase di test.
Aschbacher ha comunicato che ci saranno alcuni cambiamenti nell’organizzazione dei test del vettore, a seguito dell’individuazione durante le loro fasi di preparazione di un’anomalia nel sistema idraulico dello stadio principale, che comportava un aumento spropositato della pressione interna al sistema.
L’anomalia si è verificata durante i preparativi per un test di accensione di lunga durata dei motori Vulcain 2.1 e riguardava in particolare il sistema di controllo vettoriale dell’assetto (TVC, thrust vector control), che permette di modificare l’orientamento del motore e quindi regolare la direzione di spinta. È stata subito istituita una commissione di esperti per analizzare i dati a disposizione e individuare delle soluzioni: questo processo richiederà però del tempo, dal momento che i componenti dovranno essere disassemblati e analizzati. Quindi, per evitare ulteriori ritardi nelle fasi di test e conseguentemente la data del volo inaugurale, è stato deciso da parte di ESA, ArianeGroup e l’agenzia spaziale francese (CNES), di anticipare alla fine di ottobre il launch reharsal test. Si tratta di un test di 36 ore durante le quali verranno svolte tutte le operazioni tipiche di un giorno di lancio e a cui verranno affiancati dei controlli aggiuntivi su alcuni particolari sistemi ausiliari al lancio per verificare che tutto funzioni correttamente.
Questi test seguono quelli effettuati sul primo e secondo stadio a inizio settembre di quest’anno.
Se non ci saranno ulteriori ritardi, il 23 novembre ci sarà il test di accensione di lunga durata del motore Vulcain dello stadio principale, prevista inizialmente per il 3 ottobre: durerà otto minuti, per simulare la reale durata del volo del primo stadio del vettore. Nel frattempo il sistema idraulico difettoso verrà sostituito da un altro prodotto sempre dalla stessa azienda, la belga SABCA, senza aspettare i risultati delle analisi sull’anomalia. Verosimilmente ne sarà prodotto un nuovo esemplare una volta che la commissione avrà individuato le cause del problema.
Infine a dicembre in Germania ci sarà un ulteriore test di accensione dello stadio superiore: verrà svolto in condizioni particolari per simulare una situazione non nominale durante il volo.
Nei mesi passati, invece, erano stati completati con successo altri due test: il 18 luglio era stata verificata tutta la procedura pre lancio, la sequenza di countdown e l’accensione del motore dello stadio centrale; il 1º settembre poi era stato il turno dell’accensione dello stadio superiore.
Ariane 6
Ariane 6 è il nuovo vettore pesante a disposizione dell’industria spaziale europea e successore di Ariane 5, il cui ultimo volo è stato il 5 luglio 2023. Il razzo sarà disponibile in due versioni, caratterizzate dalla presenza di due (Ariane 62) o quattro booster laterali aggiuntivi (Ariane 64), chiamati anche side booster. Le capacità delle due versioni del vettore sono significativamente diverse e permetteranno a ESA e ad Arianespace, che gestisce i servizi di lancio, di ottimizzare e ridurre il costo per portare in orbita satelliti e payload scientifici: con la versione a due booster il carico massimo è di 4 500 kg in orbita di trasferimento geostazionaria e di 10 300 kg in orbita bassa terrestre (LEO), mentre con quella a quattro sale rispettivamente a 11 500 kg e 20 600 kg. Per dare un termine di paragone, un Falcon 9 in modalità non riutilizzabile è in grado di portare circa 22 tonnellate in orbita bassa terrestre, mentre 17,6 tonnellate se viene effettuato il recupero del primo stadio.
Il vettore sarà lanciato dallo spazioporto di Kourou, nella Guyana Francese. Un aggiornamento in merito alla prima data di volo arriverà dopo il test di dicembre: attualmente è previsto non prima di aprile 2024.
Fonte: ESA