Doppio hot fire test per Ariane 6
Nel giro di soli quattro giorni i contractor che stanno ultimando il nuovo vettore europeo Ariane 6 hanno condotto due importanti test di validazione del primo stadio e dello stadio superiore.
Il primo test è avvenuto lo scorso 1º settembre presso il sito di Lampoldshausen in Germania, dove un modello dello stadio superiore Upper Liquid Propulsion Module (ULPM) completo di propulsore Vinci e Auxiliary Power Unit (APU), è stato acceso per un totale di 680 secondi per verificarne l’operatività combinata in vista del primo test di volo.
Il nuovo propulsore Vinci, realizzato in Francia da ArianeGroup e alimentato da idrogeno e ossigeno liquidi, ha un ugello espandibile ed è progettato per poter essere riacceso in volo per ben cinque volte, consentendo quindi il posizionamento di diversi carichi su orbite differenti. Un’ultima accensione consentirà di deorbitare l’ULPM che rientrerà distruttivamente in atmosfera evitando di creare nuovi rifiuti orbitanti.
La nuova APU è un piccolo propulsore alimentato dagli stessi serbatoi del propulsore principale, il cui scopo principale è mantenere pressurizzati i serbatoi stessi in vista di una delle molteplici accensioni del Vinci, evitando la formazione di bolle.
Questo nuovo accorgimento segna un punto di svolta per i lanciatori europei che finora mantenevano pressurizzati i serbatoi degli stadi superiori grazie a grandi quantità di gas inerte elio.
Il secondo test è avvenuto sulla rampa di lancio ELA-4 della base europea di Kourou in Guiana francese, dove un modello completo di Ariane 6 ha condotto una simulazione di lancio conclusasi con l’accensione del propulsore Vulcain 2.1 del primo stadio.
Dopo aver superato tutti i controlli pre lancio e le consuete fasi di carico dell’ossigeno e idrogeno liquidi, il propulsore del primo stadio è stato acceso per 4 secondi, stabilizzato e quindi spento. In seguito sono iniziate le operazioni di drenaggio dei serbatoi, messa in sicurezza e controllo dello stato della nuova rampa di lancio.
Lo stadio superiore ULPM era completo di serbatoi e anch’esso è stato caricato regolarmente con i propellenti, mentre i due booster laterali Equipped Solid Rockets (ESR) erano modelli inerti. Come tutti i booster a propellente solido, gli ESR una volta accesi non possono essere spenti.
In seguito a questi due test e secondo gli attuali programmi di sviluppo, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha reso noto che il prossimo 3 ottobre il primo stadio verrà sottoposto a un ulteriore test che si concluderà con un’accensione completa di 470 secondi, mentre entro la fine dell’anno l’ULPM verrà acceso ancora una volta per validarne il comportamento in situazioni particolari.
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