Il lander della missione Chandrayaan-3 è allunato con successo oggi 23 agosto alle ore 14:32 italiane nei pressi del cratere Manzinus U, proiettando l’India nella storia dell’astronautica come quarta nazione a compiere questa impresa dopo Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina.
La manovra di atterraggio è consistita di tre fasi principali: nella prima è stata ridotta la velocità orizzontale scendendo di quota da 30 a circa 7 km. La seconda fase ha visto un’ulteriore frenata che ha ridotto la quota a 800 metri. A quel punto è iniziata la terza e ultima fase, la delicata discesa finale affidata ai sensori e al software di bordo.
Tutto è andato come previsto, mentre i dati di telemetria e frequenti foto riprese dalle telecamere di atterraggio giungevano ininterrotte a Terra, grazie alla copertura delle antenne indiane e alla disponibilità di ESA e NASA di garantire un ascolto in parallelo come backup in caso di noie tecniche.
L’allunaggio di Chandrayaan-3 è stato un vero trionfo per l’India, avvenuto sotto lo sguardo severo del primo ministro Narendra Modi collegato in diretta dal Sudafrica, dove si trovava per il vertice BRICS.
Il touchdown è avvenuto nel tripudio generale degli addetti ai lavori, mentre la regia indugiava a lungo sul primo ministro affiancato all’animazione del lander Vikram sulla superficie selenica. È stato anche grazie al suo applauso in diretta che si è avuta la certezza dell’avvenuto allunaggio.
Il viaggio di Chandrayaan-3 è iniziato lo scorso 14 luglio con un lancio a bordo del razzo indiano LVM3. La sua orbita iniziale, estremamente ellittica, è stata via via alzata fino a quando il complesso rappresentato da orbiter e lander non è stato catturato dall’attrazione gravitazionale lunare. Una serie di manovre correttive hanno poi portato la sonda nella giusta posizione orbitale e assetto per dare il via all’allunaggio di oggi.
Nei prossimi giorni, oltre agli studi che saranno effettuati con gli strumenti del lander, è previsto il rilascio di un piccolo rover semovente, che rappresenterà un ulteriore passo storico per le capacità spaziali dell’India.
L’energia per le attività di lander e rover è generata da pannelli fotovoltaici, e questo limiterà la vita operativa di Chandrayaan-3 alle due settimane del dì selenico. Non sono infatti presenti i tipici meccanismi di riscaldamento (ad es. generatore a radioisotopi) che avrebbero evitato che l’altrettanto lunga notte lunare danneggiasse irrimediabilmente gli apparati di bordo.
Chandrayaan-3 è la missione successiva a Chandrayaan-2, con la quale l’India vuole dimostrare la capacità di lanciare sonde in orbita e sulla superficie lunare, e di esplorarla grazie a un rover.
Il “treno spaziale” lanciato dall’ISRO è costituito dal modulo di propulsione, che resterà in orbita, e dalla configurazione lander+rover. Il modulo di propulsione monta lo strumento SHAPE, per studiare le misurazioni spettrali e polarimetriche della Terra dall’orbita lunare.
Il payload del lander è costituito dai seguenti strumenti:
- Chandra’s Surface Thermophysical Experiment (ChaSTE) per misurare la conduttività termica e la temperatura della Luna;
- Instrument for Lunar Seismic Activity (ILSA) per la misurazione della sismicità attorno al sito di atterraggio;
- Langmuir Probe (LP) per stimare la densità del plasma e le sue variazioni;
- Retroriflettori laser passivi della NASA, per studi sulla portata del laser lunare.
Anche il rover Pragyan ha un suo corredo di strumenti scientifici:
- Alpha Particle X-ray Spectrometer (APXS), uno spettrometro a raggi X a particelle alfa;
- Laser Induced Breakdown Spectroscope (LIBS) per ricavare la composizione degli elementi chimici rilevati in prossimità del sito di atterraggio.
Il grande successo tecnico e politico di Chandrayaan-3 è in contrasto con le mancate ambizioni della Russia, che praticamente in contemporanea con la sonda indiana ha raggiunto l’orbita lunare con Luna-25. Quest’ultima ha però fallito la manovra di discesa che un paio di giorni fa avrebbe dovuto portarla al polo sud lunare in anticipo sugli indiani e si è schiantata al suolo, fuori controllo.
In attesa delle prime immagini dalla superficie della Luna, è possibile rivivere la telecronaca diretta con questo video ISRO. Seppure prevalentemente in Hindi, è presente una traduzione successiva in inglese.
Per seguire nei prossimi giorni l’evolversi delle due settimane di lavoro previste per Chandrayaan-3 vi consigliamo di tenere d’occhio la discussione dedicata su Forumastronautico.it.
Fonte: ISRO