La sonda russa Luna-25 si schianta sulla Luna

Un selfie di Luna-25 durante il viaggio. Credits: IKI/Roskosmos

Per la Russia il momento di tornare ad atterrare con successo sulla Luna deve attendere ancora. A 47 anni dall’ambiziosa missione Luna-24, il nuovo tentativo intrapreso con Luna-25 si è concluso con un insuccesso.

Dopo alcune voci circolate ieri su canali non ufficiali, nella mattina di oggi 20 agosto un comunicato dell’agenzia spaziale russa Roskosmos ha confermato che la sonda ha impattato sulla superficie lunare dopo una manovra orbitale non corretta.

19 августа в соответствии с программой полёта КА «Луна-25» была предусмотрена выдача импульса для формирования его предпосадочной эллиптической орбиты. Около 14:57 мск связь с КА «Луна-25» прервалась. Реализованные 19 и 20 августа мероприятия по поиску аппарата и вхождению с ним в связь результатов не дали. По результатам предварительного анализа, в связи с отклонением фактических параметров импульса от расчетных, аппарат перешел на нерасчетную орбиту и прекратил свое существование в результате столкновения с поверхностью Луны. Вопросами выяснения причин потери «Луны» займется специально формируемая межведомственная комиссия.

Il 19 agosto, secondo il programma di volo della navicella Luna-25, è stato inviato un comando per cambiare l’orbita a quella ellittica pre-atterraggio. Verso le 14:57 ora di Mosca, la comunicazione con la navicella Luna-25 si è interrotta. Le misure prese il 19 e 20 agosto per cercare la sonda e riprendere contatto con la stessa non hanno prodotto alcun risultato.
Secondo i risultati di un’analisi preliminare, a causa della deviazione dei parametri effettivi dell’accensione rispetto a quelli calcolati, la sonda è passata a un’orbita non nominale e si è distrutta a seguito di una collisione con la superficie lunare. Una commissione interdipartimentale appositamente formata si occuperà di chiarire le ragioni della perdita della sonda.

Una delle poche immagini inviate a terra da Luna-25. Credits: IKI/Roskosmos

Con un nome sottolinea la su appartenenza alla famiglia di missioni sovietiche Луна (Luna) degli anni ’70, per quanto dotata di un ricco carnet di strumenti scientifici moderni, Luna-25 aveva capacità e scopi paradossalmente inferiori alle sue predecessore. Ad esempio Luna-24, risalente al 1976, è stata una missione di recupero di campioni, capace cioè di raccogliere e rispedire verso la Terra una certa quantità di regolite e rocce lunari.

Luna-25 era diretta a una zona del polo sud lunare limitrofa al cratere Boguslawski, approssimativamente alle coordinate lunari 72,9° S 43,2° E. Gli obiettivi principali della missione prevedevano la prova sul campo di una tecnologia di atterraggio aggiornata e lo studio di campioni di regolite lunare dallo strato più superficiale del sottosuolo. La missione era stata originariamente programmata per il 2016, arrivando effettivamente al decollo solo sette anni dopo.

Le sonde del programma Luna-Glob di Roskosmos. Credits: Roskosmos

Il prossimo lander in linea di partenza è Luna-27 della missione Luna-Resurs, con un lancio programmato per il 2025 tramite vettore Sojuz. Ad accompagnare il lander la missione prevede anche l’orbiter polare lunare Luna-26 (lanciato nel 2024 sempre da un Sojuz).

Luna-25 faceva parte del programma Luna-Glob di Roskosmos, che dopo vari insuccessi nel tentativo di esplorare autonomamente Marte e il suo satellite Fobos (con la missione Fobos Grunt) mirava a ripartire da missioni relativamente più semplici da svolgersi sul nostro satellite naturale. Il programma originale prevedeva di lanciare nell’arco del corrente decennio una serie di cinque tra orbiter e lander verso la Luna. Non è chiaro, alla luce degli ultimi eventi internazionali, dell’abbandono delle collaborazioni da parte di ESA e del fallimento di oggi, quanto del programma sarà effettivamente portato avanti nei prossimi anni.

Il fallimento di Luna-25 rappresenta uno smacco per le ambizioni spaziali della Russia. Al di là del rammarico per la perdita del potenziale ritorno scientifico della missione, si è trattato di un’ennesima dimostrazione della fine del ruolo di potenza spaziale globale del paese che ha dato il via alla scienza dell’astronautica. Uscire dalla routine della produzione seriale di hardware ormai assodato e che vola dagli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo è al momento un’impresa che sembra fuori dalla portata di Roskosmos. L’unica collaborazione internazionale degna di nota ancora in corso è quella del programma ISS, mentre i lanci commerciali e le partnership con paesi non ex-sovietici sono ormai un ricordo del passato.

Per chi avesse dimestichezza col russo, ecco il video della diretta streaming del lancio risalente allo scorso 10 agosto.

Questo invece il contributo dell’ottimo Scott Manley, in lingua inglese.

Fonte: Roskosmos, ForumAstronautico.it

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.