Aggiornamenti dal sistema solare: luglio 2023
Nuove missioni in partenza per esplorare il sistema solare, dall’europea Euclid all’indiana Chandrayaan-3. Nessuna andrà comunque molto oltre l’orbita lunare, in quanto la prima studierà la materia oscura dell’universo dal punto lagrangiano L₂ del sistema Terra-Sole, mentre la seconda tenterà di far atterrare un lander e un rover sulla Luna. In ottica futura, procedono i lavori di sviluppo della missione Mars Sample Return della NASA.
Tra gli highlight di luglio nel sistema solare abbiamo il passaggio ravvicinato di Venere da parte di Parker Solar Probe, il risveglio con qualche problemino per l’elicottero marziano Ingenuity, il sorvolo di Io da parte di Juno, e piccoli momenti di paura vissuti dagli ingegneri che controllavano a (enorme) distanza Voyager 2.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
La prossima sonda a lanciarsi in una nuova missione di esplorazione del sistema solare dovrebbe essere Psyche (NASA), diretta verso l’omonimo asteroide e attualmente prevista non prima del 5 ottobre. La sonda ha ormai completato gli ultimi test in Florida, ultimo dei quali è stato il dispiegamento dei grandi pannelli solari. Da metà agosto inizierà il riempimento dei serbatoi di propellente che durerà un paio di settimane. Purtroppo lo slittamento della missione da agosto a ottobre ha provocato l’annullamento della missione delle due piccole sonde gemelle Janus A e B, che avrebbero dovuto sfruttare un passaggio durante il lancio della sonda principale per poi andare a studiare due asteroidi binari. L’annullamento è dovuto al fatto che la nuova traiettoria non permetterà lo svolgimento di questa missione.
Nel sistema solare interno
Mese intenso per Parker Solar Probe (NASA), che il 21 agosto compirà l’ennesimo passaggio ravvicinato del pianeta Venere. Per prepararsi a questo evento la sonda ha effettuato una piccola manovra correttiva lo scorso 3 agosto. L’effetto gravitazionale di Venere permetterà a Parker Solar Probe di modificare ulteriormente la propria orbita rendendola ancora più stretta intorno al Sole. Infatti, il prossimo 27 settembre la sonda batterà il proprio record di velocità e vicinanza al Sole, arrivando a soli 7,2 milioni di chilometri dalla superficie della nostra stella.
In fase di allontanamento dal Sole e in un’orbita molto più lunga, invece, Solar Orbiter (ESA). Il prossimo perielio sarà a ottobre, mentre dovremo aspettare fino al 2025 per vedere il prossimo flyby di Venere. Nel sistema solare interno c’è anche BepiColombo (ESA/JAXA), con le sue due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA), che ha come obiettivo finale lo studio di Mercurio. Allontanandoci leggermente dal Sole, continua su Venere la missione pluriennale dell’orbiter Akatsuki (JAXA) senza particolari aggiornamenti.
La sonda STEREO A (NASA), missione di osservazione solare il cui obiettivo iniziale era di osservare insieme alla compagna STEREO B (ormai non più operativa) la nostra stella da diverse parti dell’orbita, ha appena compiuto (12 agosto) un passaggio ravvicinato della Terra per la prima volta a 17 anni dal lancio.
La missione Hayabusa 2# (JAXA) è l’estensione di quella che ha già portato a Terra dei campioni dell’asteroide Ryugu, mentre il prossimo obiettivo sarà 2001 CC₂₁. OSIRIS-REx (NASA), invece, si sta dirigendo verso il nostro pianeta con un carico di campioni provenienti dall’asteroide Bennu. La sonda arriverà a Terra a settembre e attualmente mancano 42 giorni al rientro dei campioni prelevati.
La flotta marziana
In orbita
In orbita intorno a Marte c’è una nutrita flotta di sonde che da anni, in qualche caso anche da decenni, studiano il pianeta rosso. Questo mese non sono arrivati particolari aggiornamenti, ma vanno avanti imperterrite le missioni di Mars Odyssey (NASA), Mars Express (ESA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), Tianwen-1 (CNSA) e Al-Amal (UAESA).
Sulla superficie
Ancora nessuna buona notizia dal lander cinese della missione Tianwen-1 e dal suo compagno di viaggio, il rover Zhurong (CNSA), che sono sulla superficie di Marte da maggio 2021. Il rover è al momento ancora in ibernazione e non si è risvegliato dopo l’equinozio di primavera a causa di uno spesso strato di polvere sui pannelli solari. A luglio c’è stato il solstizio d’estate, ma la maggiore esposizione solare non è bastata a risvegliare Zhurong. Gli ingegneri cinesi proveranno ancora a risvegliare il rover almeno fino a dicembre.
Sol numero 884 su Marte per il rover Perseverance (NASA) e l’elicottero Ingenuity. Nel mese scorso l’azione si è concentrata soprattutto su Ingenuity. Dopo una pausa di 63 giorni, dovuta principalmente alla lontananza dal rover per poter stabilire un contatto radio, il 28 giugno sono riprese le comunicazioni con l’elicottero. Successivamente Ingenuity ha eseguito due nuovi voli, il 53º e 54º. Il 22 luglio, nel primo dei due voli, c’è stato un imprevisto e il drone ha interrotto il volo circa a metà compiendo un atterraggio di emergenza. Il 3 agosto l’elicottero è decollato brevemente fino alla quota di circa 10 metri per fornire dati relativi al problema incontrato nel volo precedente. Dal canto suo, Perseverance si trova ancora nei pressi del cratere Belva, cercando ancora nuovi campioni di roccia da prelevare per essere riportati a Terra da una missione successiva.
Curiosity (NASA), invece è arrivato al sol 3.919 sulla superficie marziana. Il rover ha effettuato a inizio agosto la sua salita più ripida da quando ha cominciato l’esplorazione del cratere Gale, nell’ormai lontano 2012.
Nel sistema solare esterno
Una volta effettuati tutti i test in volo e collaudato i vari strumenti, è ora tempo per JUICE (ESA) di rilassarsi un po’ e godersi il lunghissimo viaggio verso i satelliti medicei di Giove. Possiamo quindi ripercorrere le varie tappe dei mesi precedenti, cercando di capire cos’è successo durante il dispiegamento dell’antenna che ha causato un po’ di grattacapi agli ingegneri europei.
Lucy (NASA) è in viaggio per raggiungere gli asteroidi troiani di Giove. Sono 7 i corpi celesti (di cui uno binario) che verranno esplorati da vicino fra il 2027 e il 2033. Prima di arrivare ai punti lagrangiani del sistema Giove-Sole, però, la sonda visiterà due asteroidi della fascia principale, 152830 Dinkinesh (a novembre di quest’anno) e 52246 Donaldjohanson (nel 2025).
Juno (NASA) è entrata il 31 luglio nel suo terzo anno di missione estesa in orbita intorno a Giove, dopo aver concluso la sua missione principale che durava dal 2016. Dopo aver studiato principalmente l’atmosfera del gigante gassoso nella missione principale, in questa seconda parte di missione si sta concentrando soprattutto sui satelliti medicei. In questo periodo, in particolare, sta sorvolando ripetutamente Io, il più vicino a Giove dei quattro satelliti scoperti da Galileo. In particolare, durante l’avvicinamento al perigiovio PJ53, avvenuto il 31 luglio, Juno ha sorvolato Io a soli 22.000 km di quota, la più bassa fino ad ora.
New Horizons (NASA) continua il suo allontanamento dal sistema solare dopo aver visitato il sistema di Plutone e l’oggetto della fascia di Kuiper, Arrokoth. Adesso la sonda si trova a quasi 56 UA di distanza dalla Terra, nei prossimi mesi e anni continuerà a effettuare osservazioni scientifiche e misure, dallo studio della radiazione luminosa di fondo dell’universo all’osservazione a distanza di Urano e Nettuno.
Continuano ad essere ancora attive durante il loro viaggio di allontanamento anche Voyager 1 e Voyager 2 (NASA), rispettivamente a 166 e 133 UA dalla Terra. Voyager 2 è diventata il 19 luglio la seconda sonda più lontana dal Sole (dopo, ovviamente, Voyager 1), superando finalmente Pioneer 10. Dopo aver conquistato questo traguardo la sonda ha fatto sudare i tecnici della NASA: una serie di istruzioni errate avevano causato un piccolo disallineamento dell’antenna, perdendo le comunicazioni con la sonda lo scorso 21 luglio. La sonda era comunque progettata per ripristinare il proprio orientamento un paio di volte all’anno e il prossimo reset sarebbe dovuto avvenire a ottobre. Non è stato comunque necessario attendere fino all’autunno in quanto, tra il 3 e il 4 agosto, il Deep Space Network della NASA è riuscito a riallacciare i contatti con Voyager 2.
Riassunto missioni
Ci sono 35 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 42 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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