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La Corea del Nord fallisce il primo lancio di un satellite spia

Una vista del lancio nordcoreano. Credit: YouTube/Associated Press/KCNA

Il razzo è precipitato in mare, dopo aver attivato i sistemi di allarme antiaereo sudcoreani e giapponesi.

Il lancio del primo satellite spia nordcoreano è fallito dopo il malfunzionamento del secondo stadio che ha causato l’inabissamento del carico utile nel mare occidentale coreano (mar Giallo). Il regime di Pyongyang, oltre a rendere ufficiale il fallimento della missione, ha già dichiarato l’intenzione di tentare a breve un secondo lancio. L’evento ha attivato gli allarmi antiaerei, poi annullati, nell’isola giapponese di Okinawa e nella capitale sudcoreana Seoul.

Il nuovo vettore Chollima-1 ha fallito il lancio a causa di un’anomalia avvenuta durante l’accensione del motore del suo secondo stadio, manifestatasi poco dopo la separazione dal primo e dovuta all’instabilità del suo sistema propulsivo; stando a quanto dichiarato dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA (Korean Central News Agency).

L’agenzia spaziale nordcoreana NADA (National Aerospace Development Administration) ha dichiarato che il satellite da ricognizione militare Malligyong-1 era decollato dal Sohae Satellite Launching Ground nella contea di Cholsan della provincia di North Phyongan, alle 06:27 locali del 31 maggio 2023, ovvero quando in Italia erano le 23:27 del 30 maggio, e avrebbe dovuto raggiungere l’orbita bassa terrestre (LEO). Un portavoce dell’agenzia nordcoreana ha riferito che la NADA indagherà attentamente sulle cause dell’incidente e metterà in campo i rimedi tecnologici e scientifici per tentare il secondo lancio il più presto possibile. Inoltre Pyongyang, poco dopo l’accaduto, ha rilasciato ai media alcune immagini ufficiali del lancio.

Una delle fotografie ufficiali del lancio del 31 maggio, rilasciate dal governo nordcoreano alla stampa. Credits: YouTube/Associated Press/KCNA

Si è trattato del sesto tentativo di lancio della Corea del Nord, che ricordiamo essere una potenza nucleare, e del primo dal 2016. L’inaspettata ammissione del fallimento da parte dei dirigenti nordcoreani, e l’immediata manifestazione di voler procedere ad un secondo tentativo di lancio il più presto possibile, suggeriscono l’intenzione del leader della nazione asiatica Kim Jong-un di voler applicare più pressione sui governi di Washington e Seoul.

L’esercito sudcoreano ha affermato di aver recuperato un detrito, che si ritiene facesse parte del razzo precipitato 200 km a ovest dell’isola sud-occidentale di Eocheongdo. Il ministero della difesa più tardi ha diffuso delle fotografie di un cilindro metallico, che a parer nostro, sembrerebbe proprio un interstadio.

Il detrito trovato nel Mar Giallo dalle forze militari sudcoreane. Credits: YouTube/NBC News/KCNA
Un’immagine delle fasi di recupero. Credits: YouTube/NBC News/KCNA

I militari stanno lavorando per tentare di capire se il vettore e il suo carico utile siano esplosi in aria o siano precipitati in mare, dopo essere svaniti subito dai radar.

Il detrito sembra essere un interstadio. Credits: YouTube/Associated Press/KCNA

Parliamo di astronautica

Se da un lato questo lancio evidenzia le difficoltà nordcoreane nel campo delle tecnologie spaziali, dall’altro mostra le ambizioni spaziali di Pyongyang e la volontà di Kim Jong-un di irritare i governi degli Stati Uniti e della Corea del Sud e di ribellarsi alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che vietano alla Corea del Nord di perseguire i suoi programmi di sviluppo di armi nucleari e di costruzione di missili balistici intercontinentali (ICBM).

Tuttavia non è compito nostro affrontare questi discorsi di tecno-politica e vogliamo proseguire parlando di astronautica.

Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap News, che cita un esperto della Korea Aerospace University, si presume che il vettore nordcoreano sia equipaggiato con il motore a propellente liquido Paektusan, derivato dal propulsore doppio RD-250 sovietico.

Nella fattispecie, il primo e il secondo stadio del razzo Chollima-1 dovrebbero essere dotati rispettivamente di un propulsore Paektusan a doppia camera, con una spinta di 160 tonnellate, e da uno a camera singola, mentre il terzo stadio dovrebbe essere propulso da due piccoli motori a propellente liquido.

Questi propulsori richiedono l’ossigeno liquido come ossidante, ed è probabile che il suo stoccaggio e la sua gestione, possano aver rappresentato una grossa sfida tecnologica per gli ingegneri della Corea del Nord.

In passato, precisamente il 13 aprile 2012, Pyongyang lanciò il satellite, ufficialmente meteorologico, Kwangmyŏngsŏng-3, ma il vettore Unha-3 esplose dopo 90 secondi di volo, al termine del funzionamento del primo stadio. Otto mesi più tardi, il 12 dicembre 2012, il lancio venne ripetuto con successo.

Alla luce di quanto sopra, l’intenzione della Corea del Nord di ripetere a breve il lancio del vettore Chollima-1 con il satellite Malligyong-1 potrebbe rivelarsi attendibile.

Fonti: The Guardian; Yonhap News; Wikipedia; KCNA.

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