Quello del satellite classificato NROL-68 del National Reconnaissance Office (NRO), è il primo lancio del 2023 dello spettacolare vettore di ULA Delta IV Heavy, nonché il penultimo della sua breve carriera.
Il possente razzo, alto 71,6 metri, è decollato dal Pad 37B dello Space Launch Complex-37 (SLC-37) della Cape Canaveral Space Force Station, in Florida, quando in Italia erano le 11:18 di giovedì 22 giugno 2023. Un temporale aveva ritardato le operazioni di lancio di una novantina di minuti, ma il ritardo è stato comunque assorbito dall’ampiezza della finestra di lancio che era di 4 ore e 45 minuti.
Si è trattato del secondo tentativo di lancio, che era inizialmente in programma per lo scorso 21 giugno, ma un problema con una valvola pneumatica di un sistema di terra, ne ha causato il rinvio. Inizialmente il lancio era previsto per aprile, ma la sostituzione di una valvola dell’idrogeno dell’upper stage con delle perdite ha obbligato la rimozione del carico dell’NRO dal vettore, risultando in un ritardo di due mesi.
Ipotesi sul payload
Secondo gli osservatori e gli esperti di missioni spaziali militari, il Delta IV Heavy ha collocato in orbita un grosso satellite progettato per intercettare le comunicazioni telefoniche, le trasmissioni di dati e altri tipi di comunicazioni da parte di paesi ostili agli Stati Uniti.
Nella fattispecie, vista la traiettoria di lancio e le caratteristiche del vettore impiegato, si ritiene che il satellite spia sia della tipologia chiamata Advanced Orion o Mentor. I satelliti Advanced Orion volano su di un’orbita geosincrona a circa 36.000 km di quota, in modo da tenere sotto controllo la medesima parte del pianeta h24. Essi, per essere messi in orbita richiedono la combinazione della portata dei razzi Delta IV Heavy, delle notevoli prestazioni del loro stadio superiore e delle loro imponenti carenature a tre settori, lunghe 19,8 metri.
Il lancio
Il team di lancio di ULA (United Lauch Alliance) presso il Delta Operations Center di Cape Canaveral ha supervisionato il countdown di otto ore e mezza iniziato mercoledì notte. I tecnici quindi, hanno spostato la struttura di servizio, alta 100 metri, per permettere il carico di idrogeno e ossigeno liquidi nei serbatoi del vettore.
Al termine del conto alla rovescia, il Delta IV Heavy ha acceso i suoi tre motori RS-68A forniti da Aerojet Rocketdyne e che producono una spinta complessiva di 952 tonnellate. I motori dei due booster laterali hanno funzionato per circa quattro minuti, quindi i possenti razzi ausiliari si sono staccati dal razzo centrale il cui propulsore aveva funzionato non al pieno della sua potenza fino appunto al loro distacco, per poi raggiungere il massimo della spinta.
Il core stage ha spento il suo motore a circa cinque minuti e mezzo dal decollo, per poi staccarsi dallo stadio superiore il quale ha proseguito il suo volo spinto dal motore criogenico RL10 fornito sempre da Aerojet Rocketdyne. A sei minuti e mezzo dal decollo, la carenatura protettiva del carico utile si è sganciata e da questo momento la cronaca del lancio si è fermata per motivi governativi legati alla segretezza della missione.
Alle 18:00 italiane di giovedì, ULA e NRO hanno confermato il successo del lancio.
Delta, fine di un’era
ULA, una joint venture al 50% fra Boeing e Lockheed Martin, sta dismettendo la prospera famiglia dei lanciatori Delta, in favore del vettore di nuova generazione Vulcan, il cui primo volo di test è previsto entro la fine di quest’anno da Cape Canaveral. Il Vulcan andrà a sostituire inoltre il razzo Atlas V, che volerà ancora 19 volte negli anni ’20 prima del suo pensionamento.
Quella del satellite NROL-68, è stata il 388ª missione di un razzo della famiglia Delta a partire dal 1960.
L’ultimo volo del Delta IV Heavy di ULA è previsto per gli inizi del 2024 con un’altra missione per il National Reconnaissance Office, ovvero il lancio del satellite NROL-70 il quale segnerà il ritiro definitivo della famiglia dei razzi Delta.
Fonti: SpaceNews.com; Spaceflightnow.com