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Aggiornamenti dal sistema solare: giugno 2023

Credit: NASA

Altro passaggio ravvicinato di Mercurio da parte di BepiColombo, ma non solo, anche Juno e Parker Solar Probe hanno sorvolato da molto vicino i loro obiettivi. C’è un po’ di apprensione ai piani alti della NASA, a inizio mese è stata annunciata una tiratina di cinghia per tutte le agenzie federali statunitensi, che metterebbe a grosso repentaglio il budget per le future missioni spaziali.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Mancano tre mesi circa al prossimo lancio di una nuova missione nel sistema solare, ai ranghi di partenza è quasi pronta Psyche (NASA), diretta verso il quasi omonimo asteroide 16 Psyche. La missione è stata posticipata di un anno nel 2022 a causa di gravi problemi organizzativi all’interno del JPL di NASA, che sono stati risolti e rivisiti positivamente da una commissione indipendente; il report della revisione è stato pubblicato a inizio mese. Psyche viaggerà per sei anni prima di incontrare il suo obiettivo. Il lancio è previsto dal 5 ottobre in poi, dopo Psyche bisognerà attendere un altro anno per un nuovo lancio oltre l’influenza gravitazionale della Terra, quando a ottobre 2024 si aprirà la nuova finestra di lancio verso Marte.

Nel sistema solare interno

Altra orbita e altro perielio per Parker Solar Probe (NASA), che il 22 giugno è passata a 9,2 milioni di chilometri dalla superficie del Sole, eguagliando altri sei record precedenti. Questo era l’ultimo perielio così distante, ad agosto approfitterà di un passaggio ravvicinato di Venere che le fornirà una spinta gravitazionale per ridurre la distanza del prossimo perielio a 7,9 milioni di km. Nel frattempo, da un’orbita così interna è riuscita a osservare i detriti delle Geminidi al perielio, gettando luce sul mistero della loro formazione.

L’altra sonda dedicata allo studio del Sole da vicino, Solar Orbiter (SolO) (ESA), si trova in un periodo di riposo di qualche mese, nei pressi dell’afelio e dalla parte opposta della Terra rispetto al Sole, impossibilitata quindi a fare scienza e a trasmettere dati con una banda decente. Comunque è riuscita a dare supporto alla missione PSP, trovandosi a osservare la stessa faccia del Sole, è riuscita a mappare l’attività solare della regione sorvolata da PSP al perielio.

Anche BepiColombo (ESA/JAXA) ha sfruttato un pianeta per correggere la sua orbita. L’incontro con Mercurio è avvenuto il 19 giugno. Per l’occasione sono stati accesi vari strumenti, sia di MPO (ESA), che di MMO (JAXA), che del modulo di trasferimento MTM, che tiene unite le due sonde e possiede tre telecamere. Questo è il secondo sorvolo di sei, che permetteranno a BepiColombo di entrare in orbita attorno a Mercurio del 2025.

Lanciate nel 2006, le due sonde gemelle di eliofisica STEREO A e B (NASA) sono state posizione in orbita eliocentrica molto simile alla Terra, una con un periodo di qualche giorno maggiore alla Terra, l’altra di qualche giorno minore. Nel corso degli anni si sono così allontanate dalla Terra, una in avanti (Ahead) e una indietro (Behind), ma in 17 anni hanno fatto un giro completo e torneranno molto in prossimità della Terra. STEREO B, non più attiva, passerà il 2 luglio nel punto più vicino alla Terra, Stereo A il 17 agosto, ma è già localizzabile nel cielo anche con strumenti di ricezione amatoriali.

Infine le missioni destinate al prelevamento di campioni su asteroidi, con Hayabusa 2 (JAXA) che ha già consegnato il suo lavoro e ora mira a un sorvolo di 2001 CC21, e OSIRIS-REx (NASA) che sta per concludere la sua missione. La NASA ha già iniziato a organizzare la campagna mediatica, con tanti eventi da giugno a ottobre per giornalisti e divulgatori. L’atterraggio dei campioni di suolo di Bennu avverrà a settembre nel deserto dello Utah e verranno rivelati a ottobre al Johnson Space Center a Houston in Texas.

Niente di nuovo da Akatsuki (JAXA), un orbiter di Venere attivo da circa otto anni.

La flotta marziana

In orbita

Da Tianwen-1 (CNSA) abbiamo nuove belle immagini di Marte. Da qualche mese a questa parte il rilascio di dati scientifici è più regolare e disponibile per il pubblico di tutto il mondo.

Oltre alle belle immagini nello spettro del visibile, MAVEN (NASA) contribuisce con le sue nell’ultravioletto, evidenziando come l’aspetto del pianeta cambi completamente con le stagioni a causa delle nubi poco visibili a frequenze più basse.

Oltre a immagini nel suo complesso, gli orbiter sono in grado di esaminare componenti del pianeta fino al livello subatomico. Come Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), che con i suoi strumenti è capace di calcolare, sotto opportune condizioni, la percentuale di isotopi del carbonio presenti in atmosfera, in particolare la differenza di concentrazione tra il carbonio 12 e il carbonio 13. Le recenti osservazioni hanno gettato luce su anomalie registrate in passato da Curiosity nel cratere Gale, trovando una concentrazione troppo bassa di carbonio 13.

In orbita rimangono Mars Odyssey (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Hope o Al-Amal (UAESA) e Mars Express (ESA). Quest’ultima ha festeggiato i 20 anni di missione con una diretta da Marte.

Sulla superficie

Anche dal rover Zhurong (CNSA) arrivano nuove immagini grazie al rilascio di dati della missione Tianwen-1, di cui fa parte. Ma non si tratta di dati nuovi, il rover infatti è in ibernazione da più di un anno e non si sa se riuscirà a riprendersi. Oltre alle immagini vengono rilasciati anche i dati scientifici acquisiti, e le misurazioni effettuate sul campo magnetico hanno lasciato un po’ sbalorditi, in quanto risultano otto volte inferiori a quanto ci si aspettava dalle misurazioni effettuate dall’orbita. Ci sono spiegazioni plausibili, ovviamente, ma è importante delineare che la possibilità di fare misurazioni multiple da più luoghi arricchisce il valore dei dati scientifici.

Continua la raccolta di campioni per Perseverance (NASA) che ha percorso poco meno di 20 km in 840 sol. I campioni raccolti verranno depositati sulla superficie o tenuti a bordo del rover per poi essere riportati a Terra con una futura missione, Mars Sample Return. Con MSR, per raccogliere i campioni, si userà o lo stesso rover, se sarà ancora operativo, o dei droni un po’ più grandi e versatili dell’attuale Ingenuity. Questo drone dimostrativo, ancora operativo, accompagna Perseverance nelle sua campagna. Ingenuity era stato progettato per durare solo per cinque voli, ma ha già superato il cinquantesimo volo. Al momento tuttavia è un po’ in difficoltà per via della polvere accumulata ed è bloccato da un paio di mesi, ma questo contrattempo non toglie nulla al successo dimostrato in questi anni.

Infine c’è Curiosity (NASA), il mezzo di superficie attivo da più tempo. Il rover vanta 3.870 sol di attività su Marte, più di 10 anni terrestri, e ha percorso 30 km sul suolo marziano. Ultimamente si è imbattuto in una zona molto variegata da un punto di vista geologico, un po’ in pendenza e sabbiosa, tanto che per sicurezza durante gli spostamenti è stato retratto il braccio per evitare danni dovuti a slittamenti.

Nel sistema solare esterno

Buone notizie da JUICE (ESA), la sonda europea lanciata due mesi fa e in viaggio verso i satelliti medicei di Giove. Tutti gli strumenti sono operativi e funzionanti secondo le attese e non si riscontra nessun problema. La strada è ancora lunga, ci vorranno otto anni prima di arrivare a destinazione.

Lucy (NASA) è alla sua seconda orbita attorno al Sole, dal lancio del 2021. Dovrà attendere il 2027 prima di incontrare un corpo della famiglia di asteroidi dei Greci di Giove, missione per la quale è stata costruita. Nel suo percorso però incontrerà degli asteroidi della fascia principale, il primo di quali, Dinkinesh, l’1 novembre 2023, è stato osservato attentamente da Terra durante l’ultimo anno per determinarne alcune caratteristiche.

Juno (NASA) ha effettuato un nuovo passaggio al periapside il 23 giugno, il passaggio denominato P52. Col passare del tempo, le orbite stanno diventando sempre più inclinate, con il passaggio al perigiovio che diventa sempre più alto in latitudine, permettendo di osservare meglio fenomeni atmosferici che si verificano per lo più in prossimità dei poli, come per esempio i fulmini in nuvole di ammoniaca.

Oltre l’orbita di tutti i pianeti viaggiano New Horizons (NASA), 56 au dal Sole, e le sonde Voyager. New Horizons ha effettuato un sorvolo di Plutone nel 2006, che in realtà era un obiettivo secondario della sonda Voyager 1 (160 au dal Sole) che avrebbe potuto raggiungere nel 1986. Sono stati ricostruiti dettagliatamente i dati che avrebbe potuto acquisire e trasmettere la sonda Voyager 1 se il passaggio fosse stato realmente effettuato. Sarebbero stati ovviamente molti meno, ma sarebbe stata tanta scienza arrivata decine di anni prima. È il compromesso di rimandare obiettivi in attesa di tecnologie migliori. Il sacrificio di Plutone, però, avvenne per scelta consapevole, favorendo il sorvolo di Titano, preferito a quei tempi come obiettivo scientifico.

L’altra sonda gemella, Voyager 2, è al momento a 133,7 au dal Sole ed è il secondo oggetto artificiale attivo e il terzo oggetto artificiale in assoluto più lontano dal Sole, ancora per poco. Il 19 luglio supererà Pioneer 10, una sonda che ha inviato l’ultimo segnale a Terra nel 2003 e che viaggia allontanandosi dal Sole con velocità radiale leggermente inferiore a quella di Voyager 2.

Riassunto missioni

Ci sono 35 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 42 unità robotiche.

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Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di giugno 2023. I CubeSat sono esclusi. Credit: ISAA/P. Portaluri

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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