Dopo anni di studi, progettazione, preparazione e assemblaggio, è partita verso Giove JUICE, una delle missioni più importanti dell’ESA.
Arrivano tanti aggiornamenti sui progetti futuri delle maggiori agenzie spaziali. Mentre in occidente si delineano metodologie e costi della missione Mars Sample Return, in Cina viene presentato qualche dettaglio in più sull’esplorazione lunare e del sistema solare per i prossimi dieci anni.
Un altro evento eclatante del mese è stato il fallimento della missione Hakuto-R, un lander destinato alla Luna che ha interrotto le trasmissioni al momento dell’atterraggio, che si suppone non sia andato secondo i piani.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Con il lancio di JUICE alle spalle, per il 2023 rimane una sola missione ai ranghi di partenza, Psyche (NASA). Al momento tutto procede per il meglio e non si paventano ritardi per la prossima data di lancio, prevista per il 5 ottobre 2023, anche se questa è già una data di riserva rispetto a quella prevista dell’anno scorso. La sonda si trova al momento in Florida, dove è sottoposta a delle simulazioni per testarne il corretto funzionamento dei componenti. A giugno inizierà l’assemblaggio finale.
Nel sistema solare interno
Il 17 aprile c’è stato un raro allineamento radiale di due sonde con il Sole. Solar Orbiter (SolO) (ESA) e Parker Solar Probe (NASA) hanno avuto la possibilità di osservare il Sole dalla stessa prospettiva. Questo evento è stato un’opportunità per studiare come cambia il vento solare nel suo percorso, visto che lo stesso flusso ha incontrato SolO e PSP a distanza di pochi minuti e entrambe le sonde hanno gli strumenti ideali per gli studi di eliofisica.
L’altra sonda interna dedicata allo studio del Sole è STEREO A (NASA), che orbita con un periodo leggermente inferiore a un anno, percorrendo 18 orbite quando la Terra ne percorre 17. Lanciata nel 2006, quest’anno doppierà la Terra per la prima volta; al momento si trova distaccata di solo otto gradi d’arco. Nonostante la sua veneranda età, è molto importante per lo studio dei brillamenti solari, molto frequenti in questo periodo di attività intensa del Sole.
Ci sono due missioni in corso dedicate allo studio di asteroidi. La prima è Hayabusa2# (JAXA), che è diretta verso 2001 CC₂₁ ed è il proseguimento della missione che ha portato a Terra campioni del suolo di Ryugu. Recentemente due frammenti di questi campioni sono stati portati in Italia per studi approfonditi da parte dell’INAF. La seconda è OSIRIS-REx (NASA) che è in dirittura d’arrivo della sua missione settennale. Ha con sé campioni del suolo di Bennu in pronta consegna: arriveranno nello Utah a settembre di quest’anno.
Continuano regolarmente le loro missioni senza aggiornamenti particolari Akatsuki (JAXA), in orbita attorno a Venere, e BepiColombo (ESA/JAXA), con i due componenti MPO (ESA) e MMO (JAXA), in corsa verso Mercurio.
La flotta marziana
In orbita
Sono stati rilasciati molti dati della missione Tianwen-1 (CNSA) ad aprile, dati che si riferiscono a un periodo temporale da inizio missione nel febbraio 2021 fino all’ottobre 2022. In particolare è stata rilasciata la prima mappa completa della superficie di Marte ricostruita dallo strumento ottico a bordo dell’orbiter cinese.
Anche Hope (UAESA) ha fatto parlare di sé, con il primo sorvolo ravvicinato di Deimos. La seconda luna di Marte è stata spesso snobbata dalle sonde marziane, per via della sua orbita a quota molto alta. Hope è una sonda dedicata allo studio dell’atmosfera marziana e della fuga atmosferica, che orbita molto lontano dal pianeta per avere una visione d’insieme, per questo ha avuto questa opportunità.
Un’altra mappa verrà rilasciata a settembre di quest’anno. È stata realizzata grazie alle acquisizioni di CRISM, uno strumento scientifico di Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), che ha già effettuato diversi tipi di spettrometria della superficie marziana per localizzare i vari componenti di interesse, acqua in primis. Lo strumento è stato spento il 3 aprile dopo aver completato tutte le rilevazioni necessarie.
Completano la costellazione artificiale marziana le sonde Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos) e Mars Express (ESA).
Sulla superficie
Anziché mandare aggiornamenti da Marte, questa volta Curiosity (NASA) ne ha ricevuti. In particolare il software di guida del vecchio rover marziano ha ricevuto un upgrade corposo che l’ha tenuto fermo alcuni giorni, per adattare la sua guida all’esperienza acquisita, rendendolo più indipendente da Terra nel prendere decisioni e più dolce nell’andatura per limitare il consumo delle ruote.
Il rover fratello, Perseverance (NASA), continua regolarmente la sua missione nel cratere Jezero. Le sue gesta sono leggermente offuscate dal suo gregario, Ingenuity, un drone che ha già effettuato più di 50 voli pur essendo progettato per farne massimo cinque. I due compagni di viaggio si tengono a debita distanza l’uno dall’altro per evitare di danneggiarsi a vicenda, anche se recentemente si sono ravvicinati a soli 23 metri di distanza reciproca, ed è stata un’occasione per rendersi conto della quantità di polvere accumulata sul piccolo elicottero.
Infine, c’è stata anche una comunicazione relativa a Zhurong (CNSA), durante la giornata cinese dello spazio. Il rover ha accumulato uno strato di polvere superiore al massimo previsto in fase di progettazione che gli impedisce di risvegliarsi dall’ibernazione, a causa della minore energia fotovoltaica acquisita. Non si sa esattamente quanto questo strato sia spesso, ma potrebbe essere che da qui al solstizio d’estate, cioè a luglio, il rover riesca ad avere sufficiente potenza per riaccendersi e azionare il meccanismo di pulizia dei pannelli fotovoltaici.
Nel sistema solare esterno
La notizia del mese è decisamente la partenza di JUICE (ESA). La sonda è stata lanciata il 14 aprile da Kourou, a bordo di un razzo Ariane 5, il 116º e penultimo di questa versione del lanciatore, operativa dal 1996. La sonda è partita e si è inserita in orbita senza problemi; da notare solo uno strumento bloccato per qualche giorno che poi si è liberato, e ha iniziato un lungo viaggio verso Giove che la porterà a destinazione nel 2031. Al momento in orbita attorno al pianeta c’è solo Juno (NASA), che ha effettuato 50 orbite l’8 aprile.
Non destinata esattamente al sistema gioviano c’è Lucy (NASA), diretta verso gli accumuli di asteroidi nei punti lagrangiani L₄ e L₅ del sistema Sole-Giove, i cosiddetti Greci e Troiani. La sonda è al momento oltre l’orbita di Marte, e ha già avuto occasione di dare un’occhiata ai suoi obiettivi principali, riuscendo a inquadrare quattro degli asteroidi che visiterà.
Arrivano brutte notizie da New Horizons (NASA), invece, non per quanto riguarda la sonda in sé ma per quanto riguarda il team di gestione a Terra. C’è stata una ristrutturazione inaspettata e indesiderata del team, sotto una direttiva di NASA che ha trasformato la missione di scienze planetarie in una puramente di eliofisica. La decisione è stata contestata dal Principal Investigator, che ha definito la scelta contraria agli obiettivi delineati dall’Accademia Nazionale delle Scienze.
Infine, oltre l’eliosfera del sistema solare, le sonde Voyager 1 e Voyager 2 continuano il loro viaggio con una piccola novità. Voyager 2 ha spento il sistema progettato per proteggere la strumentazione nel caso di sbalzi di tensione del suo sistema di alimentazione, permettendo il posticipo dello spegnimento di strumenti scientifici, lasciando così più potenza per la scienza.
Riassunto missioni
Ci sono 35 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 42 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!