Al momento di progettare una missione spaziale e richiedere i fondi, si stabilisce sempre un orizzonte temporale per la sua durata perché, una volta raggiunto l’obiettivo, mantenere una missione in vita è inutilmente costoso. Spesso però durante la missione stessa sorgono opportunità impreviste che ne possono giustificare un’estensione del termine, con i costi che ne conseguono.
Il mese scorso la commissione del programma scientifico dell’ESA, Science Programme Committee (SPC), ha esteso la durata di dieci missioni, di cui cinque proprie: Cluster, Gaia, INTEGRAL, Mars Express e XMM-Newton, e cinque dirette da altre agenzie spaziali con la collaborazione dell’ESA: CHEOPS, Hinode, Hubble, IRIS e SOHO.
La prima, Cluster, ha ricevuto solo una piccola estensione. La missione è composta da quattro satelliti in orbita molto alta, con perigeo superiore ai 10.000 km, apogeo oltre i 100.000 km e periodo di rivoluzione maggiore di 50 ore. Sono satelliti equidistanti tra loro, formano un tetraedro, che studiano il campo magnetico terrestre e in particolare il bow shock e la coda magnetica, dove il vento solare si scontra e dove le linee di campo si ricongiungono dietro la Terra. La loro attività scientifica era programmata per soli cinque anni dal 2001, invece è durata oltre venti. Il proseguimento della missione era incerto per via dell’imminente missione JUICE che sta per partire, ed erano stati stanziati dei fondi per coprire alcuni rischi, poi non più occorsi. Cluster sarà attiva ancora per un altro anno, poi da fine 2024 al 2026 i satelliti verranno deorbitati.
Gaia è la missione che ha creato il più grande e dettagliato catalogo di stelle, con miliardi di oggetti osservati. Il satellite è situato nel secondo punto lagrangiano del sistema Sole-Terra, L₂, lontano da riflessioni ottiche di Terra e Luna, in grado di osservare stelle 24 ore su 24 da dieci anni. Ha un sistema di puntamento fine ad azoto che serve per mantenere costante il rateo di rotazione. Questo è l’unico limite tecnico che causerà il termine della missione, si prevede infatti che la riserva di azoto si esaurirà nel 2025. Fino ad allora la missione riceverà copertura finanziaria e dopo probabilmente verrà spostata in un’orbita cimitero eliocentrica per non interferire con altre sonde in L₂, con passaggi periodici a più di 7 milioni di km di distanza di sicurezza. I dati verranno invece scaricati ed elaborati fino al 2030, quando si prevede di effettuare l’ultimo rilascio, il quinto.
INTEGRAL è un telescopio a raggi gamma attivo da più di 20 anni. Opererà ancora per poco più di un altro anno per poter partecipare alla campagna osservativa delle onde gravitazionali effettuata da altri programmi scientifici, LIGO, VIRGO e KARGA. La campagna inizierà a maggio 2023 e terminerà a dicembre 2024. Dopodiché la missione scientifica di INTEGRAL terminerà e il satellite verrà tenuto sotto osservazione per programmare il rientro in atmosfera. La sua orbita è infatti abbastanza particolare poiché si trova a una quota molto elevata, con l’apogeo che arriva fino a 147.000 km, poco meno di metà della distanza tra la Terra e la Luna, e effettua un’orbita ogni tre giorni. Il rientro è previsto per febbraio 2029.
Mars Express è un orbiter di Marte lanciato nel 2003. La sua missione scientifica è stata estesa fino al 2026, con un’opzione di estenderla ulteriormente fino al 2028. C’è infatti in programma nel 2024 la missione giapponese MMX su Fobos, il primo satellite naturale di Marte, e se andasse a buon fine Mars Express potrebbe fornire supporto. MMX ripartirà da Fobos verso la Terra nel 2028. L’opzione di estensione sarà quindi rivista nel 2025, anno di arrivo di MMX su Fobos.
Infine XMM-Newton non è nuovo a estensioni di missione. Adesso ha già ricevuto l’ottava approvazione di estensione, fino al 2026, con un esplicito accenno di rivedere l’estensione fino al 2029. Il telescopio a raggi X è in ottima salute e favorisce la produzione di copiosi risultati scientifici, con 7.500 pubblicazioni scientifiche che usano i suoi dati direttamente. L’ESA prevede di lanciare l’evoluzione di questo telescopio, Athena, nel 2034.
Per le altre missioni in scadenza, dove ESA contribuisce come partner con qualche strumento scientifico, il prolungamento è stato approvato per CHEOPS, Hinode, Hubble e IRIS fino al 2026, con una probabile ulteriore estensione fino al 2029. Per SOHO invece si prevede la fine missione nel 2025.
SPC si preoccupa di rivedere il finanziamento dell’estensione di missione ogni tre anni. Per questo con l’ultima analisi non ha espresso il proprio parere sulle missioni BepiColombo, JWST e Solar Orbiter che hanno una data di termine missione successiva alla prossima revisione.
Fonte: sci.esa.int