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Crew-6 è in orbita

L'equipaggio di Crew-6 nel Crew Access Arm il 23 febbraio poco prima di una prova generale del giorno di lancio. Credits: SpaceX

Alle 06:34 italiane del 2 marzo 2023 SpaceX ha lanciato con successo la missione Crew-6 con un Falcon 9 dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center in Florida, negli Stati Uniti d’America. Come dice il nome, si tratta del sesto volo operativo con equipaggio effettuato da SpaceX nell’ambito del Commercial Crew Program della NASA, che ha come scopo l’appalto a privati (SpaceX e Boeing) del trasporto degli astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

La missione

Il lancio – al secondo tentativo, dopo un problema alla miscela di liquidi piroforici TEA-TEB utilizzata per l’accensione dei motori Merlin del Falcon 9 occorso il 27 febbraio – si è svolto senza problemi e il booster B1078, al primo utilizzo, è atterrato sulla piattaforma autonoma Just Read The Instructions (JRTI).

La capsula Endeavour è ora correttamente in orbita e per raggiungere la ISS impiegherà circa 25 ore, durante le quali effettuerà le manovre necessarie a innalzare la propria quota e a orientarsi per l’attracco. Il docking è attualmente previsto per il 3 marzo alle 07:17 italiane, a cui seguiranno alle 09:10 l’apertura del portellone e alle 09:54 la cerimonia di benvenuto. Per la capsula si tratterà del quarto attracco alla ISS, dopo quelli effettuati a maggio 2020 con DM-2, la missione di certificazione con a bordo Doug Hurley e Bob Behnken, ad aprile 2021 con Crew-2 e aprile 2022 con Axiom-1, totalizzando 279 giorni complessivi in orbita. Come parte del processo di ricondizionamento della capsula sono state installate alcune componenti, tra cui lo scudo termico, il nosecone (la parte sommitale, dove sono contenuti il portello di attracco, alcuni motori per le manovre e lo star tracker, utilizzato per l’orientamento della capsula), il trunk (la sezione non pressurizzata) e alcune parti dei motori Draco.

Le fasi di avvicinamento e aggancio sono visibili in diretta su NASA TV.

Una volta a bordo, l’equipaggio si unirà ai già presenti Sergej Prokop’ev, Dmitriy Petelin e Francisco Rubio (MS-22/23) e Nicole Mann, Josh Cassada, Koichi Wakata e Anna Kikina (Crew-5), e continuerà le ricerche di microbiologia, fisiologia e di altre discipline già in corso, oltre a iniziare le proprie. In totale saranno oltre 200 i progetti provenienti da università, enti privati e governativi: alcuni di queste riguarderanno la combustione di materiali in microgravità, chip tissutali da utilizzare per cuore, cervello e cartilagini e analisi su campioni microbiologici all’esterno della ISS.

Durante i sei mesi di permanenza a bordo arriveranno ad aprile anche gli astronauti del volo di certificazione della capsula Starliner di Boeing Barry Wilmore e Sunita Williams e a maggio quelli di Axiom-2, Peggy Whitson, John Shoffner, Ali AlQarni e Rayannah Barnawi. Questi ultimi due sono i primi astronauti dell’Arabia Saudita, assieme ad Ali Alghamdi e Mariam Fardous, dai tempi di Sultan bin Salman Al Sa’ud, che nel 1985 trascorse una settimana in orbita a bordo della misisone STS-51-G e oggi a capo dell’agenzia spaziale saudita. Verranno lanciate verso l’avamposto orbitale anche due capsule di rifornimenti, una Progress russa e una Cargo Dragon americana.

Dopo qualche giorno, invece, l’equipaggio di Crew-5 lascerà la Stazione per tornare sulla Terra dopo circa 155 giorni di permanenza nello spazio. La missione dell’equipaggio della Soyuz MS-22 rientrerà più tardi: a dicembre 2022 un micrometeorite ha colpito il circuito di raffreddamento della capsula, causando la fuoriuscita del liquido refrigerante. Nonostante le temperature non troppo elevate nella Sojuz, Roskosmos e NASA hanno deciso che la soluzione più sicura fosse l’invio di un’altra capsula e la conseguente estensione di qualche mese della missione.

Equipaggio

A bordo della Stazione arriveranno i due astronauti NASA Stephen Bowen, comandante della capsula e responsabile di tutte le fasi di volo, e Warren Hoburg, pilota della stessa e responsabile dei sistemi e della performance, assieme ad Andrej Fedjaev, (Roskosmos) e Sultan Al Neyadi, (Mohammed Bin Rashid Space Center), specialisti di missione e quindi con compiti di coadiuvazione degli altri due membri.

Stephen Bowen

Bowen, ingegnere elettronico di 59 anni e in passato membro della marina militare americana con il grado di capitano, è al quarto volo, dopo STS-126 nel novembre 2008, STS-132 nel maggio 2010 e STS-133 nel marzo 2011. Si tratterà però della prima esperienza di lunga durata e soprattutto la prima in cui potrà sfruttare la Stazione completata. Le sue missioni precedenti infatti erano state deputate principalmente al termine della costruzione della ISS: STS-126 fu la ventisettesima missione di assemblaggio della Stazione, mentre con STS-132 vennero portati in orbita un Integrated Cargo Carrier e un piccolo modulo di ricerca russo e con STS-133 furono consegnati il Permanent Multipurpose Module (PMM) e il quarto Express Logistics Carrier (ELC).

È stato assegnato in contemporanea a Warren Hoburg nel dicembre 2021 e una volta a bordo della ISS assumerà il ruolo di ingegnere di volo, come tutti gli altri membri dell’equipaggio.

Warren Hoburg

Conosciuto anche come Woody, è laureato in Aeronautica e Astronautica al MIT e ha un dottorato in ingegneria elettronica e computer science all’Università della California a Berkeley; da giovane ha progettato e costruito un razzo amatoriale di 6,5 m di altezza e 40 cm di diametro. Selezionato nella classe del 2017, chiamata anche The Turtles, è al primo volo in assoluto nello spazio.

Andrej Fedjaev

Quarantaduenne ed ex pilota militare di seconda classe con oltre 600 ore di volo all’attivo, è stato selezionato nel 2012 da Roskosmos, per poi diventare circa due anni dopo selezionabile per le missioni in orbita. Anche per lui si tratta del primo volo spaziale in assoluto, penultimo del suo gruppo a volare: Dmitrij Petelin è arrivato sulla ISS a settembre 2022 con la MS-22, Anna Kikina con Crew-5 a ottobre 2022, Sergej Korsakov con la MS-21 tra il marzo e il settembre 2022 e Pëtr Dubrov tra l’ottobre 2021 e il marzo 2022 con la MS-19. A questo gruppo manca solo Nikolaj Čub, assegnato alla missione MS-24. Fedjaev sarà il secondo cosmonauta russo a volare su una capsula commerciale americana, dopo Kikina, e in generale il ventiduesimo passeggero russo a bordo di una navetta statunitense.

Sultan AlNeyadi

Il primo volo di AlNeyadi coincide anche con la prima missione spaziale di lunga durata degli Emirati Arabi Uniti, che negli ultimi anni hanno investito le ingenti risorse economiche provenienti dalla vendita di petrolio anche nel campo spaziale. A dimostrazione di ciò, oltre a questa missione, anche il lander lunare Rashid, lanciato a dicembre assieme alla sonda giapponese Hakuto-R.

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Fonti: NASA blog, NASA.

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