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Axiom Space presenta la sua tuta lunare

La nuova tuta AxEMU di Axiom Space. Credits: Axiom Space CC BY-NC-SA 4.0

L’azienda texana Axiom Space ha presentato lo scorso venerdì 15 marzo il prototipo della nuova tuta spaziale che verrà indossata dagli astronauti delle missioni Artemis della NASA sulla Luna, denominata AxEMU (Axiom Extravehicular Mobility Unit). Essa è più flessibile, ha maggiore resistenza alla polvere e ha una migliorata protezione verso le radiazioni e verso il rigido ambiente che esiste nei pressi del Polo Sud lunare. L’evento si è tenuto presso il Visitor Complex del Johnson Space Center della NASA di Houston.

A una prima occhiata, subito ha colpito il colore grigio antracite del rivestimento esterno, che è servito esclusivamente a nascondere alcune caratteristiche proprietarie della tuta che i costruttori non hanno voluto rivelare alla stampa. Naturalmente, lo strato esterno della effettiva tuta lunare sarà di colore bianco per riflettere con maggiore efficienza il calore quando esposta alla luce solare diretta.

Immagine ufficiale della tuta AxEMU Credits: Axiom Space CC BY-NC-SA 4.0

Va da sé che le nuove tute sono critiche per il programma Artemis. NASA ha lanciato la prima missione Artemis lo scorso novembre, inviando una capsula Orion non abitata per una lunga missione attorno alla Luna, per poi rientrare in mare. Artemis II invierà quattro astronauti attorno al nostro satellite nel 2024, prima che la prima donna e il prossimo uomo atterrino nel Polo Sud selenico nella missione seguente, a bordo della Starship di SpaceX, fra il 2025 e il 2026. Il sito di atterraggio di Artemis III, nei pressi di crateri gelidi e permanentemente in ombra, pone delle notevoli sfide tecnologiche per i progettisti delle tute.

Vista da vicino

Oltre a fornire aria e a rimuovere l’anidride carbonica, le tute devono proteggere gli astronauti dalla fine polvere lunare, che infiltrandosi nei tessuti e nelle pieghe delle tute può entrare negli ambienti pressurizzati e danneggiare superfici come gli schermi dei computer, insinuarsi nei meccanismi e interruttori di bordo, oppure intasare i sistemi di filtrazione dell’aria di bordo e rovinare giunti e guarnizioni. Addirittura la polvere di regolite che, ricordiamo, è composta da particelle dai bordi spigolosi e taglienti, può essere inalata dagli astronauti causando irritazioni alle vie respiratorie. Inoltre, le tute devono fornire un ambiente confortevole anche quando l’astronauta è al lavoro in un sito con temperature ultra basse, al contempo proteggendolo dalle radiazioni e dagli impatti di micrometeoriti. A quanto pare, per ovviare al problema della povere lunare, la tuta potrà essere dotata di superfici usa e getta, rimovibili grazie al velcro, che possono essere staccate e depositate all’esterno dell’avamposto lunare, prima che gli astronauti possano rientrare negli ambienti pressurizzati.

Il casco della AxEMU è dotato di una visibilità migliorata, e oltre alle luci, di una telecamera ad alta risoluzione. Credits: Axiom Space CC BY-NC-SA 4.0

Le tute lunari devono essere leggere per facilitare le prolungate sortite sulla superficie lunare, garantendo agli astronauti la flessibilità necessaria durante il loro lavoro di esplorazione, rendendo facile inginocchiarsi, piegarsi, ruotare il busto e compiere tutti quei movimenti che un geologo terrestre può compiere sulla Terra durante il suo lavoro di raccolta e campionamento delle rocce.

Dal punto di vista delle taglie, la nuova tuta sarà modulare e unisex, con torso, braccia e gambe intercambiabili, e con la possibilità di fare degli aggiustamenti di fino sulle varie giunture per soddisfare le esigenze di ciascun astronauta senza dover sostituire ogni volta troppe parti del dispositivo; inoltre potrà garantire uscite extraveicolari fino a otto ore di durata. Come per le tute russe Orlan, anche in queste nuove tute della Axiom l’ingresso dell’astronauta viene fatto dal retro, aprendo il portello posteriore posto sotto lo zaino. La novità interessante è che l’astronauta può indossare la tuta da solo, senza necessità di essere assistito dai colleghi. Riguardo agli stivali, essi sono differenziati in base alla tipologia di impiego richiesto; attività extraveicolare orbitale o sortita sulla superficie lunare.

Durante la presentazione di mercoledì, un ingegnere della Axiom Space ha indossato la nuova tuta, dimostrandone la sua flessibilità piegandosi, accovacciandosi e inginocchiandosi. L’ingegnere aveva a disposizione anche un bastone che a quanto pare può essere utilizzato durante le attività di superficie per facilitare i movimenti.

Un fotogramma della presentazione, in cui è possibile vedere il bastone allegato alla tuta. Credits: NASA TV/Axiom Space

I guanti e gli strati del rivestimento esterno della tuta sono stati completamente progettati da Axiom e sono coperti da segreto industriale. Il casco è dotato di luci, telecamera ad alta definizione, offre un campo visivo maggiore e migliorato, inoltre secondo le necessità, potrà essere dotato della schermatura dorata contro i raggi solari.

Una delle particolarità illustrate durante la presentazione, riguarda i guanti, interamente progettati ex-novo da Axiom Space. Credits: Axiom Space CC BY-NC-SA 4.0

«Questo è un notevole esempio di quello che può fare l’innovazione» ha spiegato Peggy Whitson, ex astronauta della NASA con una importante esperienza nelle attività extraveicolari, che adesso lavora per Axiom Space e che comanderà l’imminente missione Ax-2 della compagnia di Houston verso l’ISS. «Sarà una tuta molto più flessibile e il suo range di movimento migliorerà realmente l’abilità degli astronauti di eseguire tutti i compiti loro assegnati sulla superficie selenica». Nella tuta, oltre a bere, sarà possibile mangiare, anche se non è stato spiegato come. Come per le tute dei programmi spaziali precedenti, anche in questa di Axiom verrà impiegato un pannolone per i bisogni fisiologici degli astronauti.

Una tuta EMU commerciale

Dopo anni di lavoro sui progetti delle future tute spaziali, la NASA, affrontando incrementi di costi e difficoltà tecnologiche, ha deciso di cedere lo sviluppo delle nuove tute alle industrie private, consegnando loro inoltre i risultati e il know-how fin lì raggiunti delle proprie ricerche. Al temine del relativo bando, Axiom Space ha vinto una tranche di contratto del valore di 228,5 milioni di dollari, nell’ambito del contratto generale per la fornitura delle tute per la missione Artemis III da 1,26 miliardi di dollari.

La patch della AxEMU. La stella blu rappresenta Ed White, il primo statunitense a eseguire un’attività extraveicolare (EVA), la stella rossa rappresenta Aleksej Leonov, il primo essere umano a eseguire un’EVA. La striscia arancione collega la Stazione Spaziale alla Luna e a Marte, dove dove sono state fatte e dove si faranno le attività extraveicolari. Credits: Axiom Space CC BY-NC-SA 4.0

Dal canto suo, Collins Aerospace ha visto assegnarsi un contratto da 97 milioni di dollari per lo sviluppo di una nuova tuta per il potenziale utilizzo all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale; pertanto è probabile che entrambe le compagnie possano in futuro competere per i prossimi appalti per le ulteriori tute da attività extraveicolare sia orbitale che lunare.

Nella realizzazione della tuta, Axiom Space ha utilizzato anche componenti provenienti da altri fornitori commerciali e per il suo sviluppo sono stati coinvolti fra l’altro sarti, ingegneri e personale medico. Infine, trattandosi di un contratto prettamente commerciale con la NASA, Axiom Space avrà la facoltà di poter vendere la propria tuta anche a terze parti, sia governative che commerciali.

Nella puntata 19 della stagione 16 di AstronautiCAST, il podcast di ISAA, viene fatta una puntuale analisi della AxEMU.

Fonti: Spaceflight Now; Axiom Space; Spacenews

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