Aggiornamenti dal sistema solare: marzo 2023

Credit: NASA

Mese ricco di novità grazie alla conferenza annuale Lunar and Planetary Science Conference, che si è tenuta a Houston e ha riunito i maggiori scienziati planetari per discutere delle scoperte attuali e delle opportunità future. Pochi giorni prima, invece era stata pubblicata la proposta del presidente degli Stati Uniti per il budget NASA 2024, e anche qui non sono poche le sorprese. La stella sotto i riflettori è Venere, sulla superficie della quale sono stati scoperti dei vulcani ancora attivi grazie a un’analisi più dettagliata dei sorvoli della sonda Magellano dei primi anni 1990.

Proprio controcorrente arriva il taglio ai finanziamenti del progetto VERITAS, una sonda da mandare su Venere per studiare geologia e vulcanismo del pianeta. Sebbene il taglio dei fondi sia avvenuto precedentemente all’annuncio della scoperta, il rammarico è grande, perché la missione era già stata autorizzata. C’è anche delusione per l’assenza totale di fondi per lo studio iniziale di una missione su Urano, fortemente raccomandata dal comitato scientifico come priorità del prossimo decennio.

Dalla sponda europea invece arriva una buona notizia. La seconda parte della missione ExoMars riprende le attività di sviluppo e NASA sostituirà Roskosmos come partner di missione. Il rover Rosalind Franklin non finirà in un museo.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Era il 2012 quando è stata approvata la missione JUICE (ESA), e finalmente la data di lancio è imminente. Ad aprile la sonda verrà lanciata da un razzo Ariane 5 dal centro di lancio della Guyana francese. ISAA invierà un rappresentante a Darmstadt per l’occasione. Un anno dopo il lancio tornerà a visitare la Terra per un assist gravitazionale, nel 2025 sfrutterà la gravità di Venere e nel 2026 incontrerà di nuovo la Terra. Nel 2029 sfrutterà per l’ultima volta la gravità della Terra per essere fiondata su Giove, dove arriverà nel 2031. Nel corso del viaggio potrebbe anche esserci l’opportunità di visitare un asteroide della fascia principale: il candidato più probabile al momento è 223 Rosa. Oltre ai lavori tecnici, l’ESA ha cercato di attirare l’interesse del pubblico, anche di quello molto giovane. L’anno scorso ha indetto un concorso per bambini, invitandoli a realizzare un disegno per rappresentare la missione. Il miglior disegno selezionato da una commissione è stato rappresentato nell’ogiva del razzo.

Il disegno vincitore del concorso Juice Up Your Rocket!. Credit: ESA/Yaryna

Dopo l’estate invece sarà la volta di Psyche (NASA), che vedrà il lancio più o meno a ottobre. Viaggerà su un Falcon Heavy e sarà diretta verso l’asteroide omonimo, 16 Psyche, sul quale arriverà dopo quasi sei anni e gli orbiterà intorno per circa due anni.

Nel sistema solare interno

Altro passaggio al perielio per Parker Solar Probe (PsP) (NASA), il quindicesimo della sua missione. Il 17 marzo è passata a circa a 8,5 milioni dalla superficie solare, o per lo meno da quello che per convenzione scientifica si stabilisce come superficie, ben dentro la corona solare. Il tuffo sul Sole è reso possibile dallo speciale scudo termico, capace di resistere a temperature superiori a 1.000 °C.

Come si vede dal video in fondo all’articolo, durante questo passaggio al perielio le altre sonde dedicate all’eliofisica, Solar Orbiter (SolO) (ESA) e STEREO A (NASA), erano quasi allineate con PSP e il Sole. Questo permette di poter osservare lo stesso fenomeno con differenti strumenti, a scapito di avere una copertura non completa sulle attività della superficie solare. Le opportunità di questo allineamento si scopriranno solo tra parecchi mesi, il tempo necessario per scaricare e elaborare i dati raccolti. Al momento, infatti, i dati rilasciati di SolO si fermano solo a settembre 2022.

Proseguono i preparativi per l’estensione di missione di Hayabusa2# (JAXA), che sorvolerà 2001 CC₂₁ nel 2026. Da Terra si sta osservando l’asteroide in varie modalità. In particolare a marzo si è svolta una campagna di osservazioni tramite occultazioni di varie stelle, che permetterà di scoprire alcune caratteristiche relative alla forma e alla grandezza dell’asteroide. I risultati della campagna si sapranno a breve, già è disponibile una stima più accurata del diametro, che dovrebbe essere di circa 450 metri.

Una ricostruzione delle occultazioni del 5 marzo, che hanno aiutato sulla stima del diametro di 2001 CC₂₁. Credit: Tsutomu Hayamizu

I campioni portati da Ruygu con Hayabusa2 sono stati analizzati e sono state fatte scoperte importanti, come la conferma di presenza di composti azotati, già trovati in passato in altri meteoriti rinvenuti a Terra. Da Ryugu vennero portati solo 5,4 grammi di materiale, compresi i gas presenti nella provetta sigillata. C’è grande aspettativa per i campioni di Bennu, che OSIRIS-REx (NASA) sta portando a Terra, e consegnerà almeno 60 grammi di materiale, secondo le prime stime. È una quantità abbondante, se si considerano le precedenti missioni su asteroidi o comete, e permetterà di effettuare analisi più approfondite o di natura diversa.

Oltre al Sole e agli asteroidi, anche i due pianeti interni hanno degli orbiter dedicati al loro studio. Venere ha Akatsuki (JAXA), che ha ormai completato la missione principale ed è stata rifinanziata nel 2021 indefinitamente, fin quando non avverrà un impedimento tecnico che ne bloccherà il funzionamento. Mercurio ancora non ha satelliti artificiali attivi, ma ne stanno arrivando due che viaggiano assieme: MPO (ESA) e MMO (JAXA). Fanno parte della missione BepiColombo e sono tenuti insieme dal modulo di trasferimento, MTX. La carovana ha già raggiunto Mercurio due volte e lo sorvolerà altre quattro volte, di cui la prossima a giugno 2023, prima di riuscire a entrare in orbita il 5 dicembre 2025.

La flotta marziana

In orbita

Lontano dalle intemperie della superficie, costantemente illuminati dalla luce solare, gli orbiter marziani godono di una lunga aspettativa di vita. Il record spetta a Mars Odyssey (NASA), operativa dal 2001. Nonostante il suo stato di salute decente, la missione potrebbe comunque terminare tra un paio d’anni per la mancata capacità di mantenere l’assetto, secondo una stima recente. Sebbene usi dei giroscopi per mantenere la sua orientazione con le antenne puntate verso Terra, ogni tanto i giroscopi raggiungono il loro limite ed è necessaria una piccola accensione dei motori per desaturarli, come si dice in gergo. Il carburante necessario per effettuare queste operazioni saltuarie potrebbe però terminare tra due anni.

Stesso problema avrà Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), operativa dal 2006 e che vedrà probabilmente il termine della sua missione all’inizio del prossimo decennio. Queste missioni richiedono anche l’approvazione di un budget finanziario per il proseguimento delle operazioni, ma solitamente hanno una facile approvazione perché oltre al prezioso valore scientifico forniscono anche supporto alle comunicazioni radio per i mezzi di superficie.

Di recente, infatti, è stata approvata l’estensione di un’altra missione, Mars Express (ESA). Il finanziamento è garantito fino al 2026, ma potrebbe arrivare al 2028 se nel frattempo verrà inviata una sonda su Fobos, MMX, dell’agenzia spaziale giapponese. In caso di lancio senza ritardi di quest’ultima missione, Mars Express potrebbe fornire un supporto logistico proficuo.

Completano lo schieramento in orbita MAVEN (NASA), Hope (UAESA), Tianwen-1 (CNSA) e Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos), completamente operative, ma senza aggiornamenti degni di nota.

Sulla superficie

Curiosity (NASA) continua da solo la sua strada alle pendici dell’Aeolis Mons, osservando le rocce che trova nel percorso, ma non disdegnando uno sguardo al cielo. L’ultima immagine che ha fatto notizia riguarda una strana formazione nuvolosa illuminata al tramonto che lascia intravedere in maniera marcata i raggi solari, come avviene spesso sulla Terra. Queste nubi sono posizionate a una quota più alta delle classiche nubi marziane; non è la prima volta che Curiosity cattura un’immagine del genere, ma è la più suggestiva tra le suo foto di questo tipo.

Nubi nottilucenti fotografate da Curiosity al tramonto del sol 3730 (2 febbraio). Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/SSI

Tempo di nuovi incontri tra Perseverance (NASA) e Ingenuity, il rover è riuscito a osservare il drone durante il volo del 9 marzo, come decolla e si avvia velocemente verso la sua destinazione. Ingenuity, che doveva essere solo un dimostratore tecnologico, sta perlustrando il terreno che dovrà esplorare Perseverance, facilitando la scelta del percorso lungo la salita del bordo del cratere Jezero.

Mancano ancora notizie certe sulle sorti di Zhurong (CNSA). Il rover è andato in ibernazione a maggio del 2022 e il risveglio era atteso per dicembre dello stesso, in concomitanza con l’arrivo della primavera su Marte. Così non è stato, e in assenza di una comunicazione ufficiale ci dobbiamo accontentare di una dichiarazione di uno scienziato che ha collaborato con la missione, che ha affermato che il rover è effettivamente molto coperto di polvere e che le condizioni per riprendere la missione non si sono verificate, ma c’è speranza che la temperatura si alzi sufficientemente per l’arrivo dell’estate marziana, a luglio 2023.

Nel sistema solare esterno

Nessuna novità da Lucy (NASA) che prosegue nel suo viaggio decennale verso gli asteroidi Greci e Troiani di Giove. La prossima tappa importante è il primo novembre 2023, quando sorvolerà l’asteroide Dinkinesh a 450 km di distanza.

Nuovo passaggio al periapside per Juno (NASA), il 49º della sua missione, con una novità. È riuscita a riprendere Io, il satellite mediceo più interno, con una discreta risoluzione. La sonda è passata a circa 50.000 km dalla superficie del satellite e durante l’anno sono previsti vari passaggi, ancora più vicini, fino ad arrivare a 1.500 km con quello di dicembre.

Io ripresa da Juno. Credit: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Kevin M. Gill

Erano attese notizie da New Horizons (NASA), la sonda che ha visitato Plutone e Arrokoth ed è stata messa in ibernazione nell’ultimo anno. Il risveglio era programmato per il primo marzo, ma ancora non sono state rivelate le condizioni della sonda.

Infine, oltre il confine del sistema solare, al di fuori dell’eliosfera per essere più tecnici, viaggiano le sonde Voyager 1 e Voyager 2. Si trovano a 159 e 133 unità astronomiche di distanza dalla Terra, 24 e 20 miliardi di km, hanno ancora nove di venti strumenti attivi in totale, quattro la prima e cinque la seconda. Sono attive senza pausa dal 1977, quasi 46 anni ormai di onorato servizio, con solo leggeri intoppi occorsi durante la missione e prontamente rimediati dal team di gestione. Degli undici strumenti spenti, solo tre avevano prestazioni degradate, gli altri otto sono stati intenzionalmente spenti per risparmiare energia. Potranno operare per qualche anno ancora a causa del progressivo calo di potenza elettrica, non è facile prevedere la data precisa, ma anche prolungando la vita spegnendo tutti gli strumenti scientifici, dal 2036 rimarrebbero comunque fuori dalla portata delle antenne di Terra.

Riassunto missioni

Ci sono 38 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 45 unità robotiche.

Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di marzo 2023. I CubeSat sono esclusi. Credit: ISAA/P. Portaluri

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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Commenti

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Gianmarco Vespia

La scienza è importante. Ne ho fatto parte tanti anni fa, ma ho dovuto abbandonare la carriera. In Italia manca il supporto agli scienziati, in molti modi: sostegno, fiducia, credibilità, rispetto e finanziamenti. ISAA mi ha dato la possibilità di diventare divulgatore e di raggiungere un pubblico interessato e appassionato in questo piccolo settore che è l'astronautica. La scienza si muove troppo in silenzio, occorre pazienza e attenzione per capirla e apprezzarla, per spiegarla alle nuove generazioni, appassionarle e permettergli di costruire un futuro migliore per sé e per il mondo intero.