Aggiornamenti dal sistema solare: gennaio 2023
Gennaio molto intenso per Perseverance e Ingenuity su Marte, tra campioni ridondanti rilasciati per sicurezza e voli multipli. In ottica futura, entrano nel vivo le preparazioni per il lancio della prossima grande missione europea su Giove, JUICE, che giunge allo spazioporto europeo proprio in questi giorni. Infine, qualche problemino per la fotocamera di Juno.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
La prossima missione in partenza per lo spazio profondo è europea e si chiama JUICE (JUpiter ICy moons Explorer). L’obiettivo principale saranno i satelliti medicei di Giove. La sonda è appena arrivata in Guiana Francese, da dove partirà su un Ariane 5 fra un paio di mesi.
Nel sistema solare interno
Parker Solar Probe (NASA) ha superato l’afelio ed è ora in fase di avvicinamento al Sole. Il quindicesimo passaggio al perielio è previsto per il mese di marzo ed effettuerà il prossimo 11 dicembre il quattordicesimo passaggio al perielio (minima distanza dal Sole). In una fase dell’orbita molto simile anche la sonda Solar Orbiter (ESA), che invece effettuerà il passaggio al perielio ad aprile.
Allontanandoci leggermente dal Sole, continua su Venere la missione pluriennale dell’orbiter Akatsuki (JAXA), mentre BepiColombo (ESA/JAXA), con le sue due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA), ha come obiettivo finale lo studio di Mercurio. L’entrata in orbita avverrà solo nel dicembre 2025, ma a giugno di quest’anno la sonda sorvolerà il primo pianeta del sistema solare per la terza volta.
STEREO A (NASA) è un’altra missione di osservazione solare il cui obiettivo iniziale era di osservare insieme alla compagna STEREO B (ormai non più operativa) la nostra stella da diverse parti dell’orbita.
Missione primaria conclusa anche per Hayabusa 2 (JAXA) e OSIRIS-REx (NASA). La prima, dopo aver raccolto campioni dall’asteroide Ryugu e averli riportati a Terra, si sta dirigendo verso nuovi obiettivi per la missione estesa ribattezzata Hayabusa-2#, mentre la seconda si sta dirigendo verso il nostro pianeta con un carico di campioni provenienti dall’asteroide Bennu. Una volta sorvolata la Terra e rilasciati i campioni il prossimo mese di settembre, la sonda comincerà una nuova missione denominata OSIRIS-APEX verso il vicino asteroide Apophis.
La flotta marziana
In orbita
Intorno a Marte orbitano ormai da decenni diverse sonde terrestri. Tra quelle ancora funzionanti ci sono ancora 2001 Mars Odyssey (NASA), come suggerito dal nome stesso arrivata nel 2001. La seconda più anziana è invece Mars Express (ESA) arrivata nel 2003 e i cui dati continuano ad alimentare le discussioni tra gli scienziati sulla presenza o meno di laghi sotterranei. C’è poi Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), dal 2006, e MAVEN (NASA), dal 2014. Più recentemente sono arrivati Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos, 2016), Al-Amal (UAESA) e Tianwen-1 (CNSA), queste ultime arrivate nel 2021. La sonda emiratina ha da poco passato il traguardo dei due anni in orbita marziana e ha recentemente manovrato per entrare in un’orbita che le permetterà di effettuare numerosi flyby di Deimos, la più piccola delle lune di Marte. Il primo di questi sorvoli è già avvenuto alla fine di gennaio.
Sulla superficie
Ancora nessun aggiornamento relativo al lander cinese della missione Tianwen-1 e al suo compagno di viaggio, il rover Zhurong (CNSA), che sono sulla superficie di Marte da maggio 2021. Il rover pare abbia percorso circa 1.920 metri sulla superficie marziana, ma è entrato in ibernazione lo scorso ottobre, durante l’inverno marziano alla latitudine in cui si trova, e ancora non ha riallacciato i contatti con la Terra.
Sol numero 702 su Marte per il rover Perseverance (NASA) e l’elicottero Ingenuity. Il rover, in queste settimane, è stato impegnatissimo a rilasciare al suolo i tubi sigillati contenenti campioni di roccia raccolti nei mesi precedenti. In totale sono 10 i campioni rilasciati nei pressi del sito Three Forks, nel cratere Jezero. In realtà questi campioni rappresentano uno stoccaggio di riserva, mentre campioni gemelli di roccia dagli stessi 10 siti rimangono a bordo del rover e sono quelli che, nei piani di NASA ed ESA, verranno raccolti da future missioni per essere portarti sulla Terra. Mese fitto di impegni anche per l’elicottero Ingenuity, che tra gennaio e i primi giorni di febbraio ha compiuto ben cinque voli, portando il computo totale a 42.
Le luci della ribalta sono tutte per l’ultimo arrivato dei rover americani, ma non bisogna dimenticarsi di Curiosity (NASA), al sol 3.737 sulla superficie marziana, che continua a trovare tracce di antica presenza di acqua nel cratere Gale. In questi giorni il rover si trova nuovamente nei pressi del sito Encanto, alla ricerca di nuove rocce da trapanare.
Nel sistema solare esterno
Lucy (NASA) è in viaggio per raggiungere gli asteroidi troiani di Giove. Sono 7 corpi celesti (di cui uno binario) che verranno esplorati da vicino fra il 2027 e il 2033. Prima di arrivare ai punti lagrangiani del sistema Giove-Sole, però, la sonda aveva già in programma di cominciare le osservazioni scientifiche nel 2025 con l’asteroide 52246 Donaldjohanson, facente parte della della fascia principale, quella tra le orbite di Marte e Giove. È notizia recente, però, che il team di Lucy ha aggiunto un nuovo obiettivo alla lunga lista di asteroidi che la sonda andrà a studiare. Si tratta di un altro asteroide della fascia principale, dal nome temporaneo di (152830) 1999 VD₅₇, che quindi anticiperà l’inizio delle osservazioni scientifiche a novembre di quest’anno. La piccola manovra correttiva per sorvolare l’asteroide dalla quota di 450 km verrà effettuata a maggio.
Juno (NASA) ha effettuato il 22 gennaio il passaggio ravvicinato PJ48 del pianeta gigante del sistema solare. Purtroppo un problema alla fotocamera ha fatto sì che gran parte delle immagini pianificate durante questo flyby non si siano potute acquisire e il team di NASA sta cercando di valutare la situazione. La sonda, dopo essersi dedicata principalmente allo studio dell’atmosfera di Giove, è ora nella sua missione estesa in cui si sta focalizzando soprattutto sui satelliti medicei.
New Horizons (NASA) è a oltre 55 UA dalla Terra nel suo viaggio nella fascia di Kuiper, dopo aver visitato Plutone e Arrokoth. Infine Voyager 1 e Voyager 2, rispettivamente a 159 e 133 UA dalla Terra, hanno terminato da tempo la loro missione ma sono ancora attive nonostante la loro età si stia avvicinando ai 50 anni.
Riassunto missioni
Considerando oltre alle missioni qui sopra anche le missioni lunari, i telescopi spaziali ai punti lagrangiani Terra-Sole e alcuni CubeSat potenzialmente ancora attivi, ci sono in totale 38 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 45 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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