Aggiornamenti dal sistema solare: febbraio 2023
Buon compleanno a tre missioni marziane, arrivate su Marte a febbraio 2021 e ancora operative. Occhi puntati anche sul Sole, oggetto di studio di sonde dedicate e non. Le preparazioni per la missione JUICE in partenza ad aprile proseguono senza intoppi, la prima missione europea di classe L, Large Class. Da marzo tornerà operativa almeno un’altra missione, New Horizons, giunta al termine del suo periodo di ibernazione.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Manca poco più di un mese al lancio previsto della sonda JUICE, la missione ESA destinata ai satelliti di Giove. La sonda è arrivata al sito di lancio a Kourou a metà febbraio e la partenza è prevista il 14 aprile con un razzo Ariane 5. Il viaggio sarà molto lungo, con tre sorvoli della Terra e uno di Venere prima di arrivare nel 2031 su Giove. Non è esclusa la possibilità di visitare qualche asteroide durante gli otto anni di viaggio.
L’altra missione missione prevista per il 2023 è Psyche, che partirà a bordo di un Falcon Heavy a ottobre. Sarà diretta verso l’omonimo asteroide 16 Psyche, dove dovrebbe arrivare verso l’estate del 2029. Al momento si trova al laboratorio del JPL per le ultime verifiche.
Nel sistema solare interno
Tre anni fa partiva Solar Orbiter (SolO) (ESA), una sonda dedicata allo studio dell’eliofisica, è già operativa ma ancora non nella sua orbita definitiva. Durante il suo viaggio ci sono state delle opportunità per studi scientifici non previsti alla partenza, come durante il sorvolo di Venere del 2021, avvenuto quasi in contemporanea con quello di BepiColombo (ESA/JAXA). Di recente è stato pubblicato uno studio sulla magnetosfera di Venere che è stato possibile grazie ai dati raccolti in breve distanza dalle due sonde e al momento particolarmente tranquillo di attività solare. La scoperta fatta in questa occasione è relativa a una regione di stagnazione nella parte della magnetosfera di Venere direttamente esposta al vento solare, che si è rivelata molto più grande del previsto. SolO ci ha anche regalato interessanti immagini di Mercurio che passa davanti al Sole.
Nonostante nei pressi fosse presente anche Akatsuki (JAXA), un orbiter arrivato da 7 anni, non è stato possibile partecipare alle misurazioni delle altre due sonde in quanto possiede solamente strumenti ottici di osservazione in varie lunghezza d’onda, radio, infrarosso, visibile e ultravioletto.
Rimanendo nel campo dell’eliofisica, Parker Solar Probe (NASA) si sta avvicinando al Sole e passerà al prossimo perielio il 17 marzo. Sarà il quindicesimo di 24 previsti della sua missione e attualmente i tecnici sono alle prese con un problema su uno strumento scientifico che si è improvvisamente spento. L’ultima sonda dedicata allo studio del Sole è STEREO A (NASA), ultima sopravvissuta del programma STEREO. Si trova in un’orbita leggermente più interna di quella terrestre, viaggiando quindi più veloce della Terra sta per doppiare il nostro pianeta. Il sorpasso avverrà il 12 agosto di quest’anno.
Hayabusa2# (JAXA) continua nella sua estensione di missione, dove sorvolerà come prossimo obiettivo 2001 CC₂₁. Questo asteroide si trova al momento molto vicino alla Terra ed è possibile osservarlo con un minimo di strumentazione amatoriale. L’agenzia giapponese ha organizzato un concorso a tal proposito, premiando chi invierà foto dell’asteroide.
L’ultimo cacciatore di asteroidi rimasto è OSIRIS-REx (NASA), che consegnerà la sua preda il 24 settembre, portando un campione di regolite di Bennu a Terra. La sua missione continuerà poi con la denominazione OSIRIS-APEX (OSIRIS-APophis EXplorer) e raggiungerà l’asteroide Apophis nel 2029.
La flotta marziana
In orbita
A febbraio si celebra il secondo anniversario per diverse missioni. La prima è Hope (UAESA), entrata in orbita il 9 febbraio 2021 e posizionata a una quota più elevata delle altre sonde marziane. Il giorno dell’anniversario è stato comunicato che verranno effettuate delle manovre orbitali per effettuare sorvoli ravvicinati di Deimos, la più esterna delle lune di Marte, a una quota minima di 100 km.
La seconda è Tianwen-1 (CNSA), arrivata il giorno dopo di Hope. L’orbiter ha di fatto completato la sua missione principale e mappato completamente il pianeta a media risoluzione. Ultimamente sono in programma delle attività per testare manovre di aerobraking per la futura missione marziana cinese, Tianwen-3 nel 2028.
Più che un anniversario è un millenium bug quello a cui ci si è dovuti preparare per Mars Express (ESA). La sonda è operativa da 1000 settimane, e la nomenclatura per l’invio della pianificazione settimanale prevedeva solamente un codice a tre cifre. Il passaggio a quattro cifre è avvenuto senza complicazioni.
Gli altri orbiter proseguono regolarmente la loro missione di osservazione del pianeta senza niente di eclatante da segnalare se non un orsetto fotografato da Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), la cui pareidolia ha fatto un po’ il giro dei social. Nessuna notizia importante da MAVEN (NASA), Mars Odyssey (NASA) e Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos).
Sulla superficie
Festeggia due anni di missione anche Perseverance (NASA), atterrato sulla superficie il 18 febbraio 2021. A inizio mese ha completato il deposito di campioni, pronto per essere raccolto dalla futura missione Mars Sample Return, programmata per la fine del decennio. Ingenuity, compagno fedele di Perseverance, atterrato su Marte insieme a lui, ma rilasciato sulla superficie solo ad aprile 2021, ha effettuato cinque voli nel mese di febbraio. Il penultimo di questi, il 22 febbraio ha segnato il record di velocità massima raggiunta, con 6 metri al secondo, coprendo 496 metri, la terza maggiore distanza percorsa in un singolo volo.
Il grande assente ai festeggiamento è Zhurong (CNSA), il rover della missione Tianwen-1, arrivato in orbita a febbraio 2021 e sceso sulla superficie a maggio dello stesso anno. Sui social cinesi è forte la pressione sulla volontà di informazioni relative allo stato del rover, in ibernazione da maggio 2022 e in attesa del risveglio da dicembre scorso. Non ci sono smentite ufficiali sulla fine della missione, solo una puntualizzazione sul risveglio che non è dettato dalla data ma dalle situazioni climatiche di superficie, che evidentemente non sono state raggiunte.
Curiosity (NASA) ha iniziato le perforazioni nel sito Encanto, raggiunto il mese scorso. L’altipiano dove si trova ora possiede molti punti di interesse scientifico, che hanno dato al team da Terra l’imbarazzo della scelta sul luogo dove trivellare. Il rover sta scalando lentamente il Monte Sharp, è al suo 3.750º sol di missione (undicesimo anno) e ha percorso circa 30 km sulla superficie marziana.
Nel sistema solare esterno
Recentemente era stato aggiunto un nuovo obiettivo per Lucy (NASA), l’asteroide 1999 VD₅₇. A febbraio ha ricevuto una nuova denominazione, proposta del team del JPL che gestisce la missione Lucy e approvata dall’International Astronomical Union: ora si chiama (152830) Dinkinesh.
Juno (NASA) è in procinto di effettuare un nuovo passaggio ravvicinato su Giove il 1º marzo. Sarà il PJ49, il 49º passaggio al periapside della sua orbita attorno a Giove, e sarà un modo per testare se il problema avuto al PJ48, quando gran parte delle foto sono andate perse, è stato risolto.
È suonata la sveglia per New Horizons (NASA), anche se non si può dire che il sole è già alto. Si trova a 56 au (unità astronomiche) dalla Terra, ha completato da tempo la sua missione principale, il sorvolo di Plutone, e dal 1º giugno 2022 si trova in stato di ibernazione. Il risveglio è previsto il 1º marzo 2023, e dopo una prima fase di controllo e una seconda di trasmissione di dati accumulati, inizierà a produrre nuova scienza.
Infine ci sono le ultime due sonde attive, le più lontane, ma la cui distanza con la Terra si sta riducendo. Voyager 1 e Voyager 2 sono a 159 e 133 au dalla Terra. Tuttavia la loro velocità di allontanamento dal Sole è circa i due terzi della velocità di rivoluzione della Terra intorno al Sole, quindi si ritrovano una volta l’anno, come sta accadendo ora a febbraio, che la distanza tra loro e la Terra diminuisce.
Riassunto missioni
Ci sono 38 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 45 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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