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NASA assegna un secondo contratto a SpaceX per l’Artemis Moon Landing

Rendering grafico di Starship sulla Luna - Credits: NASA

La missione Artemis I è decollata da pochi giorni quando giunge la notizia che la NASA ha siglato un secondo contratto con SpaceX per far atterrare astronauti sulla Luna anche con la missione Artemis IV.

NASA aveva annunciato ad aprile 2021 di aver scelto il veicolo Starship di SpaceX come lander lunare per l’equipaggio della missione Artemis III. A settembre di quest’anno, l’agenzia spaziale americana aveva esteso l’invito a presentare proposte ad altre società, un modo per ampliare la collaborazione in vista del ritorno dell’uomo sulla Luna, ma alla fine la NASA ha optato di attuare quella che era stata battezzata come “Opzione B” ovvero l’estensione del contratto Next Space Technologies for Exploration Partnerships-2 (NextSTEP-2), siglato nel 2021 con SpaceX. Come parte di questo contratto, SpaceX condurrà anche una missione lunare dimostrativa senza equipaggio prima di Artemis III.

L’agenzia spaziale americana sta perseguendo due percorsi paralleli per definire i lander lunari con equipaggio e per incrementare il numero di possibili fornitori del settore: il contratto esistente con SpaceX e una seconda opzione rilasciata all’inizio di quest’anno. Questa seconda opzione, meglio conosciuta come NextSTEP-2 Appendice P, è sostanzialmente una request for proposal, un bando aperto a tutte le altre società statunitensi in grado di sviluppare un secondo e diverso lander lunare. Il futuro dell’esplorazione lunare verrà così agevolato da due lander distinti.

Bill Nelson, amministratore della NASA dà la notizia su Twitter

Con il recente annuncio la NASA ha indicato che la società di Elon Musk ha ricevuto la possibilità di eseguire un secondo allunaggio con la missione Artemis IV che dovrebbe avvenire, secondo i programmi, nel 2027. Questa missione era pensata in origine per iniziare l’assemblaggio del Lunar Gateway: una stazione spaziale che orbiterebbe intorno al satellite naturale fornendo supporto alle operazioni sulla superficie.

In passato si era parlato della possibilità di una missione “Artemis III.5”, che avrebbe previsto l’allunaggio e che non avrebbe avuto il supporto del Gateway, programmata proprio per il 2027, sempre con l’aiuto di SpaceX. Con l’annuncio di queste ore invece sembrerebbe che l’agenzia voglia rendere più lineare e coerente la roadmap pur con le incertezze dovute ai ritardi.

Come spesso succede in ambito spaziale, anche il programma Artemis sta registrando ritardi su quanto precedentemente pianificato. Ricordiamo che la NASA aveva previsto di effettuare nel 2025 il primo allunaggio con la missione Artemis III, mentre nel 2024 si prevedeva di assistere alla missione Artemis II, la prima con equipaggio a bordo, che però non effettuerà l’atterraggio sulla superficie lunare ma solo un sorvolo. Queste date appaiono oggi molto incerte tanto che anche all’interno della stessa agenzia spaziale si ritiene che il 2025 sia decisamente ottimistico come anno per riportare esseri umani sulla Luna.

I lander lunari per gli astronauti sono una parte vitale dei piani di esplorazione dello spazio profondo della NASA, insieme al razzo Space Launch System, alla navicella spaziale Orion, ai sistemi di terra, alle tute spaziali, ai rover lunari e al Gateway.

Il programma Artemis consentirà alla NASA di inviare una serie di nuovi strumenti scientifici lunari e effettuare dimostrazioni tecnologiche per studiare la Luna, far allunare sulla superficie del nostro satellite la prima donna e la prima persona non bianca, stabilire una presenza di lungo termine sulla Luna e altro ancora. L’agenzia sfrutterà le esperienze e le tecnologie sviluppate dal programma Artemis per prepararsi al prossimo passo da gigante: l’invio di astronauti su Marte.

Fonte: NASA

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