Aggiornamenti dal sistema solare: luglio 2022
L’estate 2022 sarà meno ricca di quanto ci si aspettasse, e sebbene importante, da qui alla fine dell’anno potrebbe partire una sola missione, quella di Artemis 1. Questo non significa che manchino altre notizie dalle missioni di esplorazione in corso e che troviamo in giro per il sistema solare.
Nei mesi scorsi sono state lanciate due nuove missioni verso la Luna, mentre a luglio c’è stato l’attesissimo rilascio delle prime immagini dal James Webb Space Telescope.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Superato con successo l’ultimo test del wet dress rehearsal per il lanciatore superpesante SLS (Space Launch System), è pronta per il lancio anche la capsula Orion destinata alla missione Artemis 1 (NASA). La prima missione ufficiale del programma Artemis, senza equipaggio, attende la sua prima finestra di lancio il 29 agosto, mentre altri tentativi potranno essere effettuati il 2 e il 5 settembre. La data ufficiale verrà resa nota solo una settimana prima del lancio.
Esplorando la Luna
È appena partita la sonda sudcoreana Danuri, precedentemente nota con il nome di KPLO (Korean Pathfinder Lunar Orbiter). Come suggerisce il vecchio nome, si tratta di un orbiter lunare, dimostratore tecnologico e primo tentativo dell’agenza spaziale sudcoreana (KARI) di esplorazione lunare. La sonda è stata lanciata il 4 agosto su un lanciatore Falcon 9 di SpaceX che l’ha immessa in una traiettoria a bassa energia. Il lungo percorso porterà Danuri a raggiungere le vicinanze del punto lagrangiano L₁ Terra-Sole, prima di arrivare all’inserzione orbitale intorno alla Luna verso la metà del mese di dicembre.
Lanciata da poco, in questo caso a fine giugno, anche CAPSTONE (NASA) altra sonda lunare con una traiettoria a bassa energia. La sonda testerà l’orbita cosiddetta NRHO (Near Rectilinear Halo Orbit) per valutarne la stabilità in preparazione alla messa in orbita del Lunar Gateway del programma Artemis. Alcuni giorni dopo il lancio CAPSTONE si è separata dal terzo stadio del vettore di Rocket Lab, ribattezzato Lunar Photon per questa missione. Anche il Photon, infatti, avrà una sua missione secondaria nei pressi della Luna, anche se non sono ancora stati svelati ulteriori dettagli. Subito dopo la separazione tra le due sonde si sono persi i contatti con CAPSTONE per un paio di giorni, facendo temere il peggio. Per fortuna il team della NASA è riuscito a ristabilire le comunicazioni e a offrire una prima ipotesi sulla causa della perdita di segnale. Nelle scorse settimane la sonda ha eseguito alcune manovre correttive, in attesa dell’immissione in orbita lunare che avverrà a novembre.
Tre missioni cinesi sono ancora operative sulla Luna o in orbita lunare, pur avendo ormai terminato da tempo la loro missione principale. Si tratta del lander Chang’e 3, dell’orbiter della missione di raccolta campioni Chang’e 5 e dei veicoli della missione sulla faccia nascosta della Luna Chang’e 4, cioè il lander, il rover Yutu-2 e il satellite per telecomunicazioni Queqiao. Questi ultimi hanno appena terminato il 45º giorno lunare sulla superficie.
Lontano dai riflettori continuano anche le missioni pluriennali di Chandrayaan-2 (ISRO), Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA) e THEMIS-ARTEMIS (NASA) P1 e P2. La sonda indiana ha compiuto a luglio i tre anni dal lancio, mentre LRO, pur essendo stata lanciata 13 anni fa, continua a scoprire cose interessanti come ad esempio una depressione sulla superficie lunare al cui interno si mantiene una temperatura relativamente stabile intorno ai 17 °C durante il ciclo giorno-notte, che sulla Luna solitamente significa un’escursione termica da –170 a 130 °C. Luoghi come questo potrebbero un giorno ospitare eventuali basi lunari.
In equilibrio tra Sole e Terra
Il punto lagrangiano L₁ tra la Terra e il Sole è una zona del sistema solare particolarmente adatta alle sonde per l’osservazione solare. Al momento (e ormai da diversi anni) ci sono DSCOVR (NASA/NOAA), SoHO (NASA/ESA) ACE (NASA) e WIND (NASA).
Il James Webb Space Telescope (NASA/ESA/CSA) è invece nel punto lagrangiano L₂, dalla parte opposta della Terra rispetto al Sole. A luglio il telescopio, dopo aver completato la collimazione degli specchi e la fase di calibrazione dei quattro strumenti scientifici, ha finalmente cominciato a rilasciare le prime immagini. E, decisamente, non ha deluso.
Gli altri due telescopi in orbita intorno a L₂ sono Spektr-RG (Roskosmos/DLR) e Gaia (ESA).
Nel sistema solare interno
Parker Solar Probe (NASA) ha cominciato da poco la sua tredicesima orbita intorno al Sole, a ormai 4 anni dal lancio. Il prossimo passaggio al perielio (minima distanza dal Sole) avverrà il prossimo 6 settembre. Solar Orbiter (ESA) è un’altra missione di osservazione solare a breve distanza, anche se non raggiungerà gli avvicinamenti estremi della collega Parker Solar Probe.
Allontanandoci leggermente dal Sole, continua su Venere la missione pluriennale dell’orbiter Akatsuki (JAXA), mentre BepiColombo (ESA/JAXA), con le sue due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA), ha come destinazione finale l’orbita di Mercurio, che raggiungerà solo a dicembre del 2025.
STEREO A (NASA) è un’altra missione di osservazione solare il cui obiettivo iniziale era di osservare insieme alla compagna STEREO B (ormai non più operativa) la nostra stella da diverse parti dell’orbita.
DART (NASA) e LICIACube (ASI) sono in viaggio verso la loro destinazione finale, l’asteroide binario Didymos, e mancano ormai meno di 50 giorni all’impatto. Sono invece in una fase della propria missione completamente diversa Hayabusa 2 (JAXA) e OSIRIS-REx (NASA). La prima, dopo aver raccolto campioni dall’asteroide Ryugu e averli riportati a Terra, si sta dirigendo verso nuovi obiettivi, mentre la seconda si sta dirigendo verso il nostro pianeta con un carico di campioni provenienti dall’asteroide Bennu. Una volta sorvolato la Terra e rilasciato i campioni a settembre 2023, la sonda comincerà una nuova missione denominata OSIRIS-APEX verso il vicino asteroide Apophis.
La flotta marziana
In orbita
Solito traffico in orbita marziana, in cui convivono diverse sonde. In ordine cronologico di arrivo intorno al pianeta rosso abbiamo Mars Odyssey (NASA, 2001), Mars Express (ESA, 2003), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA, 2006), MAVEN (NASA, 2014), Mars Orbiter Mission (ISRO, 2014), Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos, 2016), Al-Amal (UAESA, 2021) e Tianwen-1 (CNSA, 2021). Proprio quest’ultima a luglio ha trasmesso una bella ripresa di Phobos, uno dei satelliti naturali di Marte.
Sulla superficie
Nessun aggiornamento relativo al lander cinese della missione Tianwen-1 e al suo compagno di viaggio, il rover Zhurong (CNSA), che sono sulla superficie di Marte da maggio 2021. Stessa sorte, questo mese, anche per InSight (NASA), al suo Sol numero 1.321 sul pianeta rosso.
Sol numero 528, invece, per il rover Perseverance (NASA) e l’elicottero Ingenuity. Il rover, pur avendo subito qualche piccolo danno a un sensore meteorologico a causa del vento, continua a selezionare e raccogliere campioni che un giorno dovranno essere riportati sulla Terra. Siamo ora a 12. Il fratello maggiore, Curiosity (NASA), è al Sol 3.563 sulla superficie e sta studiando il Paraitepuy Pass, nel cratere Gale.
Nel sistema solare esterno
Lucy (NASA) continua il suo lungo viaggio verso gli asteroidi troiani di Giove, che però non raggiungerà prima del 2027. Nel frattempo sorvolerà la Terra due volte (a ottobre 2022 e a dicembre 2024) e inizierà le osservazioni scientifiche nel 2025, quando si avvicinerà a un asteroide della cintura principale. Dopo i problemi di apertura dei pannelli solari, i tecnici della NASA sono riusciti a dispiegarli quasi completamente.
Juno (NASA) ha effettuato lo scorso 5 luglio il passaggio ravvicinato PJ43 del pianeta gigante del sistema solare. La sonda, dopo essersi dedicata principalmente allo studio dell’atmosfera di Giove, è ora nella sua missione estesa in cui si sta focalizzando soprattutto sui satelliti medicei. A settembre è previsto il primo sorvolo di Europa.
New Horizons (NASA) è a oltre 53 UA dalla Terra nel suo viaggio nella fascia di Kuiper, dopo aver visitato Plutone e Arrokoth. Infine Voyager 1 e Voyager 2, rispettivamente a 157 e 130 UA dalla Terra, hanno terminato da tempo la loro missione ma sono ancora attive nonostante l’età stia avviandosi verso i 50 anni.
Riassunto missioni
Ci sono 38 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 45 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!
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