16 aprile 1972
Dal nostro inviato a Capo Kennedy.
A 9 mesi dall’ultima missione ancora una volta l’imponente razzo vettore Saturn V con tre astronauti a bordo, è decollato dalla Florida alla volta della Luna.
Alle 12:54 locali, le 18:54 in Italia, le tranquille paludi che circondano il Kennedy Space Center sono state scosse dall’incredibile boato prodotto dai 5 propulsori F1 che hanno segnato l’inizio della missione.
Il decollo è avvenuto dalla rampa 39-A e come di consueto la separazione del primo stadio S-IC è avvenuta dopo 2 minuti e 43 secondi a circa 60 km di altitudine, seguita 7 minuti dopo dalla separazione del secondo stadio S-II. Lo spegnimento del propulsore del terzo stadio S-IVB e l’inserimento in orbita del complesso spaziale S-IVB/CSM/LM è avvenuto infine al minuto 11:46.
Per la preoccupazione dell’equipaggio, un problema al sistema di controllo ambientale della capsula Apollo e un malfunzionamento del sistema del controllo d’assetto del S-IVB si sono subito palesati, ma risolti o compensati in breve tempo.
La riaccensione del propulsore J-2 del terzo stadio, per la manovra di inserzione in traiettoria trans-lunare, è avvenuta dopo le classiche 2 orbite in cui gli astronauti e il controllo missione hanno verificato lo stato di tutti i sistemi.
In quasi 5 minuti e mezzo di spinta il complesso S-IVB/CSM/LM (40 metri di lunghezza e 65 tonnellate di massa) ha accelerato fino a raggiungere i 39.000 km/h necessari a sfuggire al campo gravitazionale terrestre e iniziare quindi il viaggio verso la Luna.
Completata l’accensione, in diretta televisiva, il pilota del modulo di comando Ken Mattingly ha separato la navicella Apollo dal terzo stadio, per allontanarsi di qualche decina di metri, compiere una rotazione di 180° e tornare di muso per agganciare ed estrarre il modulo lunare dalla sua sede.
Abbandonato lo stadio S-IVB l’equipaggio ha potuto finalmente rilassarsi, liberandosi dalle ingombranti tute spaziali, fotografare nell’ultravioletto il nostro pianeta e cenare.
L’impegnativa giornata si stava avviando alla conclusione quando dalla navicella Apollo è arrivata la segnalazione che, guardando fuori dai finestrini, gli astronauti vedevano pezzi simili a “fiocchi di grano” o “squame di vecchia vernice” che si staccavano continuamente dal lato sinistro del LM.
Con il timore di avere la copertura termica compromessa, il comandante Young e il pilota del LM Duke si sono quindi trasferiti nel modulo lunare per un controllo visivo della strumentazione. I valori dei sensori di temperatura sia interni che dei vari serbatoi distribuiti in varie parti del LM, sono fortunatamente risultati nella norma e i due astronauti sono potuti ritornare nel modulo di comando e iniziare il periodo di riposo.
In seguito l’origine dei fiocchi è stata confermata essere vernice bianca utilizzata, per la prima volta, come protezione termica riflettente sui pannelli esterni del LM.
L’arrivo in orbita lunare è previsto per il 19 aprile.
Foto credits: NASA.