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Apollo 16, decollo dalla Luna e ritorno in orbita

Il modulo di ascesa Orion ripreso dal CSM dopo il ritorno in orbita

24 aprile 1972

Dal nostro inviato a Houston

Con il decollo dalla Luna e l’aggancio in orbita con il modulo di comando, Young e Duke hanno ritrovato il compagno Mattingly in vista del viaggio di ritorno a Terra.

Dopo poco più di 4 ore dal rientro nel modulo lunare, nella notte italiana i due astronauti statunitensi hanno lasciato definitivamente la superficie lunare a bordo dello stadio di ascesa del LM. Il decollo è stato ripreso all’esterno dalla camera del rover, manovrata in diretta da Houston e dalla cabina grazie a una videocamera da 16 mm montata sul finestrino di destra.

Il video del decollo sincronizzato tra interno e esterno.

In soli 6 minuti, raggiungendo la velocità di circa 5.000 km/h, il LM Orion si è inserito con successo in orbita lunare, e correggendo la propria traiettoria con due ulteriori brevi accensioni, in circa due ore Young e Duke hanno finalmente raggiunto il CSM Casper con a bordo il compagno Mattingly.

Il sito di atterraggio del LM Orion ripreso dalla sonda LRO. Credits: NASA, Arizona State University

Prima di effettuare l’aggancio, gli astronauti hanno fatto compiere alle rispettive navicelle una rotazione completa, per dar modo all’altra di poter documentare in video lo stato dello scafo dopo 8 giorni di esposizione alle condizioni dello spazio.

Il video della manovra di ispezione di entrambi i veicoli e l’aggancio

L’aggancio è quindi avvenuto senza intoppi alle 04:35 italiane, ma prima di poter aprire i portelli Young e Duke hanno dovuto pulire il più possibile dalla finissima polvere lunare l’interno del LM, le tute e tutto quello che doveva essere trasferito.
L’equipaggio, dopo oltre 3 giorni di separazione, si è infine ricongiunto poco dopo le 5 del mattino e in meno di due ore tutto il materiale era stato trasferito dal LM e stivato nel CSM.

Domani, prima di effettuare l’accensione del propulsore SPS per il ritorno verso la Terra, l’equipaggio sarà impegnato a trasferire sul LM tutto quello non più necessario sul CSM e quindi sganciarlo lasciandolo al suo destino verso un impatto con la Luna.
Verranno quindi sganciati dal modulo di servizio lo spettrometro di massa, che nei giorni precedenti ha effettuato misurazioni della flebile atmosfera lunare e lo spettrometro a raggi gamma per lo studio della composizione chimica della superficie.

Rappresentazione artistica del momento del rilascio del satellite PFS-2.

Come avvenuto durante la precedente missione Apollo 15, dal modulo di servizio verrà rilasciato in orbita lunare un piccolo satellite di 38 kg che misurerà le variazioni locali del campo gravitazionale e magnetico e la presenza di particelle cariche attorno alla Luna.

Il rientro nell’atmosfera terrestre e lo splashdown nell’Oceano Pacifico sono previsti per il prossimo 27 aprile.

Foto credits: NASA.

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