Il James Webb Space Telescope (JWST) ha già percorso più di metà della distanza che lo separa dal punto lagrangiano L₂ del sistema Terra-Sole, intorno al quale orbiterà mantenendo inalterata la posizione relativa rispetto ai due corpi celesti.
I primi otto giorni di viaggio sono stati caratterizzati da delicate operazioni di dispiegamento dei suoi costituenti. A 27 minuti dal lancio è stata eseguita la separazione dello stadio superiore, che di fatto ha sancito il distacco del telescopio dal vettore Ariane 5. A 33 minuti dal lancio il pannello solare è stato automaticamente dispiegato consentendo al telescopio di generare la potenza necessaria al suo sostentamento, senza attingere alla batteria.
Dopo 13 ore è stata eseguita la prima delle tre manovre propulse correttive previste (Mid Course Correction Burn 1a – MCC1a), finalizzata al perfezionamento della traiettoria, e dopo due giorni è stata eseguita la seconda (Mid Course Correction Burn 1b – MCC1b). Tra le due manovre correttive è stato inoltre operato il cosiddetto Gimbaled Antenna Assembly (GAA), ovvero il posizionamento di un’antenna ad alto guadagno puntata verso la Terra. Quest’ultima, in particolare, è l’ultima delle operazioni “automatiche”. Le successive fasi saranno infatti comandate dal centro di controllo a Terra.
A tre giorni dal lancio è iniziata la complessa procedura di apertura dello schermo solare, che ha visto come primo step il dispiegamento della struttura (Unitized Pallet Structure – UPS) a supporto delle cinque membrane costituenti la superficie protettiva. A seguire, è stata sollevata di 1,22 m la torre a sostegno del telescopio (Deployable Tower Assembly – DTA), per consentire il dispiegamento delle membrane e garantire al contempo il necessario isolamento termico per il telescopio stesso.
Dopo aver esteso il cosiddetto Aft Momentum Flap, utilizzato per compensare parte della pressione solare che investe lo schermo, è iniziata (e sta procedendo attualmente) l’estensione meccanizzata dei cinque strati di membrana. Questi hanno la funzione di garantire adeguate temperature sul “lato freddo” del telescopio, che deve essere sufficientemente freddo per consentire il rilevamento di luce infrarossa proveniente da oggetti molto distanti.
I passi successivi prevedono l’apertura degli specchi, primari e secondario, che compongono la parte frontale del telescopio. Tale fase, che sancisce il completamento di tutte le operazioni di dispiegamento, dovrebbe concludersi verso la metà del tredicesimo giorno dal lancio.
Nei giorni a seguire verranno condotti test di movimento su tutti i 18 specchi primari, ciascuno dotato di appositi attuatori meccanizzati in grado di modificarne posizione e curvatura.
Il video sottostante mostra tutte le fasi di dispiegamento del telescopio, appena descritte.
Nonostante il JWST sia stato lanciato su una traiettoria diretta (quindi senza rilevanti manovre intermedie) verso un’orbita intorno al secondo punto lagrangiano del sistema gravitazionale Terra-Sole, sono necessarie alcune manovre correttive per “limare” errori residui accumulati lungo il viaggio. Dopo 29 giorni verrà quindi eseguita un’ultima manovra correttiva (Mid Course Correction Burn – MCC2) per l’inserimento definitivo nell’orbita halo intorno a L₂.
Fonti:
- Posizione in tempo reale del JWST
- Dispiegamento dei componenti
- L’orbita finale del JWST
- Lo schermo solare del JWST
- Galleria fotografica: test eseguiti sullo schermo solare