L’upper stage del vettore russo Angara rientra dopo il suo malfunzionamento
Il terzo lancio di prova di Angara, il nuovo vettore russo per carichi pesanti, avvenuto il 27 dicembre 2021, è stato inficiato da un guasto allo stadio superiore Persej, il quale ha collocato il proprio carico inerte in un’orbita terrestre bassa, anziché in un’orbita di trasferimento geostazionario. Lo scorso 5 gennaio 2022, lo stadio superiore del razzo è rientrato distruttivamente in maniera innocua, sancendo così il fallimento della missione e la conseguente battuta di arresto per il programma di sviluppo di questo nuovo lanciatore.
Secondo quanto riferito dallo U.S. Space Force’s 18th Space Control Squadron, lo stadio superiore Persej dell’Angara-A5 è rientrato quando in Italia erano le 10:08 del 5 gennaio, nei cieli dell’oceano Pacifico meridionale, lontano da zone abitate e non sono stati riferiti detriti precipitati al suolo.
Lo stadio Persej (Perseo) è rimasto bloccato alla deriva subito dopo il lancio avvenuto dal Cosmodromo di Pleseck situato nella regione russa di Archangelsk a circa 800 km a nord di Mosca, alle ore 20:00 italiane del 27 dicembre, in base al comunicato ufficiale del Ministero della Difesa russo. Lo stadio, con a bordo un carico inerte, avrebbe dovuto eseguire una serie di accensioni al fine di raggiungere l’orbita geostazionaria, ma ha avuto un malfunzionamento alla seconda accensione che lo ha collocato in un’orbita bassa di trasferimento, la quale lo ha portato poi dopo nove giorni, al rientro distruttivo.
Si è trattato del terzo lancio del programma di sviluppo del vettore Angara-A5, ma del primo che ha utilizzato lo stadio superiore Persej alimentato a cherosene e ossigeno liquido. Esso è basato sullo stadio Block DM-03 impiegato in oltre 200 lanci sin dal 1974, fra cui anche alcuni lanci del Proton. I primi due lanci dell’Angara, avvenuti il 9 luglio 2014, nella versione A1.2PP e il 23 dicembre 2014, nella versione A5, hanno utilizzato il Breeze-M a idrazina come upper stage, con pieno successo in entrambi i casi.
Il razzo Angara è stato a lungo promosso come il naturale successore del longevo Proton. Il suo sviluppo è iniziato negli anni ‘90, subendo tuttavia notevoli ritardi.
Il lancio
Al momento del liftoff, i cinque motori RD-191 hanno generato una spinta complessiva di circa 907 tonnellate e il razzo ha iniziato a dirigersi a sud-est, superando poco dopo la velocità del suono e sganciando i quattro booster laterali dopo circa tre minuti e mezzo dall’inizio della missione; quindi lo stadio centrale ha aumentato la propria spinta al massimo per proseguire nell’ascesa.
Di seguito, esaurito il proprio compito a circa cinque minuti e mezzo da T-0, il core stage si è staccato dal terzo stadio, il quale ha proseguito la missione per quasi sette minuti, spinto dal suo propulsore RD-0124 a cherosene, non prima di aver sganciato le carenature di protezione del payload.
Quindi è arrivato il momento dell’upper stage Persej, che attraverso una serie di accensioni, avrebbe dovuto collocare il carico inerte a una quota orbitale geostazionaria di circa 36.000 km. La prima accensione era sembrata essersi conclusa come pianificato, collocando il carico in un’orbita di parcheggio.
Purtroppo, lo stadio superiore non ha eseguito le accensioni aggiuntive necessarie per innalzare la quota orbitale del carico.
I sistemi militari statunitensi di tracciamento hanno rilevato che l’upper stage, al quale è presumibilmente ancora agganciato il carico inerte, giace in un’orbita inclinata di 63,4° sull’equatore e con un’altitudine di 177 × 200 km, quindi decisamente molto al di sotto di quanto programmato.
E adesso?
L’impatto del fallimento dello stadio Persej sul programma di sviluppo dell’Angara, al momento non è chiaro. Tuttavia i booster dell’Angara-A5, lo stadio centrale e il secondo stadio, sembrano aver funzionato nominalmente.
La famiglia dei vettori a perdere Angara è stata ideata per volare in diverse configurazioni, in relazione alla massa del suo carico utile e della quota orbitale da raggiungere.
L’Angara-A5 sarà in grado di collocare fino a 24,5 tonnellate di carico in un’orbita di 200 km, mentre per missioni dedicate ai satelliti per telecomunicazioni destinati all’orbita di trasferimento geostazionario, la capacità si riduce a 5,4 tonnellate secondo quanto dichiarato dal Krunichev State Research and Production Space Center, principale appaltatore del progetto. Il governo russo aveva approvato il progetto per lo sviluppo del razzo Angara nel 1992, di seguito il centro Chruničev aveva vinto l’appalto per la sua progettazione e la sua costruzione, quindi il governo aveva dichiarato che il nuovo lanciatore russo sarebbe entrato in servizio per il 2005. Purtroppo, le difficoltà economiche hanno ripetutamente ritardato il programma Angara, permettendone tuttavia il debutto nel 2014, a seguito del quale i responsabili del progetto avevano previsto l’entrata in servizio per il 2020. Dopo i primi due lanci, dal 2014 ad oggi, oltre al presente lancio, è stato aperto un nuovo stabilimento per la produzione degli Angara nella città russa di Omsk.
Presso il nuovo Cosmodromo di Vostočnyj, nella Russia orientale, è in fase di costruzione un nuovo pad di lancio per i vettori della serie Angara e a questo proposito Roskosmos ha dichiarato che esso verrà completato entro il prossimo anno, in tempo per ospitare il primo lancio di un Angara entro il 2023. Il vettore medio Sojuz è stato lanciato da Vostočnyj per la prima volta il 28 aprile 2016.
Nei giorni seguenti il lancio è stata formata una commissione d’inchiesta per fare luce sull’accaduto.
I vettori della serie Angara bruciano dei propellenti meno inquinanti di quelli ipergolici usati per decenni dai vettori Proton.
Una volta operativo, l’Angara-A5 permetterà alla Russia di spostare una parte dei propri lanci dal Cosmodromo di Bajkonur, che il governo Russo ha in affitto dal Kazakistan, verso i cosmodromi sparsi sul territorio russo.
Fonti: SpaceflightNow.com; SpaceNews.com; Wikipedia
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