Il 2021 spaziale: parte II
Nella prima parte di questa serie di articoli abbiamo passato in rassegna i principali avvenimenti astronautici dell’anno appena passato che hanno riguardato i programmi spaziali con equipaggio della NASA. Nel 2021 ci sono state però altre missioni spaziali con equipaggio. In particolare, è cominciata la vita operativa della Stazione Spaziale Cinese. Inoltre, alcune aziende private americane come SpaceX, Virgin Galactic e Blue Origin hanno cominciato a effettuare missioni con equipaggio per conto proprio. In questa seconda parte ci concentriamo quindi sulle altre missioni con equipaggio del 2021.
La Stazione Spaziale Cinese
Da fine aprile ci sono due stazioni spaziali in orbita intorno alla Terra. I cinesi già in passato avevano testato alcune piccole stazioni orbitanti, Tiangong-1 e Tiangong-2, ma quella lanciata nel 2021 è di un ordine di grandezza superiore in quanto a complessità e capacità operative. Si tratta infatti di una stazione modulare destinata a espandersi in futuro. Quello lanciato il 29 aprile del 2021 è il cosiddetto core module, denominato Tianhe.
Dopo le prime settimane di collaudo, il 29 maggio l’agenzia spaziale cinese (CNSA) spedisce il primo veicolo cargo verso la stazione spaziale (CSS), con la missione Tianzhou 2. L’obiettivo è quello di preparare la stazione spaziale all’arrivo dei primi tre astronauti che avverrà pochi giorni dopo, il 17 giugno, con la missione Shenzhou 12. I primi abitanti della CSS sono Nie Haisheng, Liu Boming e Tang Hongbo, rispettivamente al terzo, secondo e primo volo nello spazio.
Il 4 luglio Liu e Tang effettuano la prima attività extraveicolare a bordo della stazione, la seconda in assoluto da parte di astronauti cinesi. Durante l’EVA è stato utilizzato anche il braccio robotico della stazione, con una tecnica che viene utilizzata da anni sulla Stazione Spaziale Internazionale che prevede che uno dei due astronauti sia agganciato al braccio robotico e venga di volta in volta posizionato sul luogo previsto da un terzo astronauta dall’interno della stazione. Il 20 agosto avviene la seconda EVA della missione, stavolta da parte di Nie e Liu.
La prima missione di lunga durata sulla CSS termina il 17 settembre, con il rientro a Terra della Shenzhou 12. Pochi giorni dopo viene lanciata la navetta cargo Tianzhou 3, in preparazione della seconda missione a bordo. Prima dell’attracco di Tianzhou 3, inoltre, i cinesi hanno eseguito un riposizionamento di Tianzhou 2 su un altro portello di attracco. Il 25 settembre viene anche effettuato un test sui motori ionici presenti a bordo.
Il secondo equipaggio, composto da Zhai Zhigang, Wang Yaping e Ye Guangfu, raggiunge la stazione spaziale il 15 ottobre sulla Shenzhou 13. Zhai e Wang sono al loro secondo volo nello spazio, mentre Ye è all’esordio. La prima EVA, da parte di Zhai e Wang, viene effettuata il 7 novembre, mentre il 26 dicembre è la volta di Ye e Zhai.
Inspiration4
Questo 2021 ci ha anche portato la prima missione orbitale con equipaggio interamente non-governativa, cioè finanziata e gestita completamente da privati. Si tratta di Inspiration4, missione che ha mandato in orbita su una capsula Dragon quattro astronauti non professionisti. I quattro fortunati sono stati Jared Isaacman, comandante e finanziatore della missione, Hayley Arceneaux, Sian Proctor e Chris Sembroski, questi ultimi selezionati in modi diversi.
La capsula, ovviamente su un lanciatore Falcon 9 di SpaceX, è partita nelle prime ore del 16 settembre ed è rimasta in orbita per quasi tre giorni. La Crew Dragon, non avendo a bordo il sistema di docking che di solito è in dotazione alle capsule di SpaceX dirette verso la ISS, ha potuto utilizzare una sorta di piccola cupola trasparente in cui i quattro membri dell’equipaggio hanno potuto scattare foto e osservare la Terra durante la missione. L’obiettivo principale di tutta l’operazione era il coinvolgimento del pubblico, da qui il nome Inspiration, oltre allo svolgimento di qualche piccolo esperimento e la raccolta fondi per l’ospedale pediatrico St. Jude.
Voli spaziali suborbitali
Nell’anno passato sono cominciati anche i voli suborbitali commerciali, grazie allo sprint finale delle due aziende che negli ultimi anni si sono dimostrate più vicine a raggiungere l’obiettivo: Virgin Galactic e Blue Origin.
La volata finale si apre già a gennaio, quando Blue Origin esegue il 14º test della capsula New Shepard, fedele al proprio motto gradatim ferociter. La capsula raggiunge la quota di 107 km anche se a bordo c’è solo il manichino Skywalker. Il sistema utilizzato è però dell’ultima versione, NS4 First Step, quella destinata a lanciare esseri umani. La risposta di Virgin Galactic non si fa attendere, ma alcuni problemi tecnici fanno sì che il ritorno al volo dopo i guai riscontrati alla fine del 2020 venga ulteriormente rimandato.
Il 14 aprile Blue Origin esegue il 15º test di New Shepard, sempre con la stessa capsula e il booster First Step. In questa missione vengono anche testate tutte le procedure con gli astronauti, almeno fino alla chiusura del portello, facendo una vera e propria prova generale del lancio con equipaggio.
Il 22 maggio è finalmente arrivata la risposta di Virgin Galactic con il primo volo nello spazio (o nelle sue vicinanze, a seconda della definizione che si usa) dallo spazioporto America del New Mexico. Al contrario del New Shepard, lo spazioplano di Virgin Galactic prevede il pieno controllo del veicolo da parte del personale umano, quindi la partecipazione dell’equipaggio è assicurata a ogni volo. In questo caso si tratta dei piloti CJ Sturckow e Dave Mackay che portano la VSS Unity fino alla quota di 89 km.
Proprio a questo punto sembra che l’inizio dei voli operativi sia imminente per entrambe le aziende e, sia il fondatore di Blue Origin, Jeff Bezos, sia quello di Virgin Galactic, Richard Branson, annunciano che faranno parte del primo volo operativo della propria azienda. La corsa (almeno per quel che riguarda la data del primo volo) viene vinta da Virgin Galactic, che l’11 luglio esegue un volo suborbitale alla quota di 86 km con VSS Unity pilotata da Dave Mackay e Michael Masucci, e come passeggeri Richard Branson, Beth Moses, Sirisha Bandla e Colin Bennett.
Per Blue Origin e RSS First Step, il primo volo con equipaggio avviene 9 giorni dopo, con a bordo Jeff Bezos, Marc Bezos, Wally Funk e Oliver Daemen. A parte i fratelli Bezos, Daemen rappresenta il primo passeggero pagante del New Shepard, mentre Funk era una delle 13 aviatrici (battezzate Mercury 13 dalla stampa) selezionate nei primi anni sessanta del secolo scorso per dimostrare che anche le donne avrebbero potuto passare le selezioni per diventare astronauti al pari dei loro colleghi maschi – senza però aver mai potuto effettivamente volare nello spazio.
Mentre Virgin Galactic ha annunciato di dover effettuare un altro paio di voli di collaudo prima dell’inizio delle operazioni commerciali (voli che non sono avvenuti nel 2021), Blue Origin ha invece proseguito nel suo programma eseguendo il 25 agosto il primo volo commerciale senza equipaggio: la capsula H. G. Wells con a bordo 18 esperimenti scientifici.
La capsula First Step, invece, esegue altri due voli con equipaggio, rispettivamente il 13 ottobre e l’11 dicembre. A bordo del volo di ottobre c’è Glen De Vries (che purtroppo morirà poche settimane dopo in un incidente aereo), Chris Boshuizen, Audrey Powers e il mitico William Shatner, attore e interprete del Capitano James T. Kirk nella saga originale di Star Trek, alla fine degli anni ’60. A dicembre, invece, è stata la volta di sei partecipanti al volo: Laura Shepard Churchley (figlia del primo astronauta della NASA Alan Shepard, che ha ispirato il nome della capsula), Michael Straham, Dylan Taylor, Evan Dick, Lane Bess e Cameron Bess.
Durante quest’ultimo volo si è raggiunto il record di persone contemporaneamente nello spazio, ben 19. Oltre ai 6 del volo del New Shepard, infatti, nei pochi minuti in cui è durato il volo c’erano anche i 7 membri dell’Expedition 66 sulla ISS, 3 membri della Sojuz MS-20 in missione di breve durata sulla ISS e i tre astronauti della Shenzou 13 sulla stazione spaziale cinese.
La rassegna degli avvenimenti spaziali del 2021 continua nella terza e ultima parte dell’articolo.
Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.