Le cronache di Starbase – Novembre 2021
Benvenuti alle “Cronache di Starbase” di novembre 2021. Dopo una lunga attesa questo mese ci ha portato non solo i consueti avanzamenti nella costruzione delle infrastrutture di terra, ma ulteriori static fire dopo quelli di ottobre. Ci sono poi importanti novità sul fronte legale, che rimuovono ogni ostacolo per la collaborazione tra SpaceX e NASA per le prime missioni Starship verso la Luna.
Prima di proseguire, ecco lo stato dell’arte dei prototipi in costruzione a Boca Chica, nell’infografica dell’utente Twitter @_brendan_lewis.
Altro fatto notevole avvenuto in novembre, da tenere presente anche per polemiche e dichiarazioni di Musk che commenteremo nel prossimo numero, è il cenno del CEO di SpaceX alla necessità di lavorare a una versione 2 dei propulsori Raptor, che peraltro avrà un altro nome. A suo dire, questi nuovi propulsori saranno migliori dei precedenti sotto ogni punto di vista, con una revisione completa del design che viene definita necessaria per rendere la specie umana multiplanetaria.
Starship
Il 12 novembre SpaceX ha svolto un doppio test su S20. Si sono svolti sia un test del preburner sia un classico static fire, che paiono aver coinvolto tutti e sei i Raptor (tre per volo atmosferico e tre ottimizzati per il funzionamento nello spazio). Il preburner è la componente del propulsore che mette in moto le turbine che spingono i propellenti ad alta pressione nella camera di combustione. Questi test consentono di validare il funzionamento di tutto il sistema delle turbopompe senza accendere completamente il motore a razzo. Ecco il video NSF del fiammeggiante test.
Sul fronte di Ship 21, la prima settimana di novembre ha visto l’unione del nose cone (l’ogiva) al resto del corpo del prototipo. Nella zona di assemblaggio sono poi stati fotografati alcuni segmenti di Ship 23.
La terza settimana di novembre ha visto l’inizio dell’assemblaggio delle varie parti di Ship 22 in uno stack definitivo.
Super Heavy
Sul fronte dello sviluppo dei booster non si segnalano particolari sviluppi. B4 e B5 sono completati, con il primo da tempo stazionante presso la rampa di lancio e il secondo in attesa nella high bay.
17 novembre Elon Musk ci ha regalato una splendida fotografia della base del booster B4, con tutti i suoi 29 Raptor montati e pronti a uno static fire che ancora tarda a venire, forse in attesa dei permessi della FAA.
Negli hangar di assemblaggio sono stati documentati lavori su alcune delle sezioni del booster B6 e sono state consegnate alcune parti del booster B7. B5 è stato invece messo al sicuro nella high bay.
Le infrastrutture
Come per i mesi precedenti i lavori alle infrastrutture di terra continuano incessanti. Coinvolti sono sia gli impianti di terra sia le ormai mitiche, mastodontiche gru, che vengono montate, smontate, scambiate e utilizzate nei vari lavori di costruzione o per movimentare i prototipi.
Lo scorso 6 novembre è stata eretta per la prima volta una nuova gru LR11000, che si è andata ad affiancare all’esemplare gemello ribattezzato Bucky.
Un lavoro notevole è stato svolto anche sul braccio a disconnessione rapida (quick disconnect), in particolare sulla sua copertura di protezione così come sulle tubature che trasportano i propellenti dalla tank farm alla testa del braccio, dove si trovano le valvole di interfaccia con Starship.
A chiusura di questa sezione, ecco un efficace tweet che mostra la funzione presunta dei vari serbatoi e componenti della tank farm di Starbase.
Ricorsi, carte bollate e permessi
All’inizio di novembre la Corte d’Appello federale degli Stati Uniti ha rigettato il ricorso presentato da Blue Origin dopo la sorprendente assegnazione da parte di NASA del contratto HLS (Human Landing System) alla sola SpaceX, pietra miliare nell’ambito del programma lunare Artemis.
Grazie all’annuncio da parte di Jeff Bezos di rinunciare a ulteriori rivendicazioni, diffuso subito dopo l’annuncio della Corte, potranno ora riprendere a pieno ritmo i lavori per trasformare Starship da mezzo sperimentale ad astronave lunare capace di atterrare sul nostro satellite naturale.
Si tratta di un’ottima notizia per SpaceX, naturalmente, anche se questo significa che da ora in poi l’azienda californiana dovrà premere sull’acceleratore per mantenere le scadenze concordate e per recuperare almeno parte del tempo perduto durante questa pausa forzata dei lavori.
Il 15 novembre la FAA ha dichiarato che la procedura di valutazione di impatto ambientale sul sito SpaceX di Boca Chica dovrebbe concludersi entro il 31 dicembre. Si tratta di un altro passaggio fondamentale, dato che molte delle infrastrutture costruite da SpaceX in questi ultimi mesi sono state realizzate senza attendere l’esito della pratica e potrebbero dover essere modificate o, nel caso peggiore abbattute, in caso di pronunciamenti avversi delle autorità.
Lo stato dei prototipi Starship e Super Heavy
I dettagli sulle Starship dismesse sono disponibili al topic dedicato su ForumAstronautico.it. In questa tabella a cura di Matteo Deguidi è riassunto lo stato dei prototipi Starship e Super Heavy attualmente in test o in costruzione a Boca Chica.
Status | Esemplari | |
---|---|---|
In costruzione | S21, S22 B5, B6 | |
Sul pad | S20 B4 | |
Distrutto | Mark 1 SN1, SN3, SN4, SN7, SN7.1, SN8, SN9, SN10, SN11 | |
Smantellato | Mark 2 S2, S5, S6, S12, S7.2, S17 B1, B3 | |
Completato | – | |
Incerto | S15, S16 B2.1 | |
Costruzione interrotta | S13, S14, S18, S19 |
Le nostre fonti
Le fonti utilizzate per questa serie di articoli sono tweet e comunicati stampa di SpaceX, ma soprattutto foto e video pubblicati da varie troupe di appassionati che da mesi tengono d’occhio costantemente le attività a Boca Chica. Tra queste si segnalano NasaSpaceFlight e LabPadre, che quotidianamente rilasciano su vari social media contributi essenziali per seguire l’andamento dei lavori. Per quanto ogni cura sia posta nel fornirvi solo informazioni attendibili, data la natura non ufficiale delle fonti disponibili molti dettagli potrebbero rivelarsi parziali o errati.
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