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Prevista per febbraio 2022 la missione lunare di Artemis 1

La capsula Orion completa viene unita al suo lanciatore. Credits: NASA/KSC

L’agenzia spaziale statunitense sabato 23 ottobre, ha informato i media di aver concluso le operazioni di impilaggio del colossale razzo Space Launch System nella High Bay 3 del Vehicle Assembly Building (VAB) del Kennedy Space Center. Ora il sistema integrato sarà sottoposto alla fase finale di preparazione in vista del suo imminente viaggio, senza astronauti a bordo, attorno alla Luna. Questa missione aprirà la strada ai prossimi test di volo con equipaggio, permettendo così alla NASA di stabilire una cadenza regolare di missioni più complesse e con astronauti, nell’ambito del programma Artemis. Con il termine delle operazioni di impilaggio, ora il mega razzo lunare dovrà essere sottoposto a una serie di test integrati prima del suo debutto previsto per il 12 febbraio 2022.

«È difficile descrivere a parole il significato di questo risultato, non solo riguardo al lavoro dell’Exploration Ground Systems ma anche riguardo al lavoro di tutte le talentuose persone che hanno lavorato duramente per permetterci di arrivare a questo punto» ha dichiarato Mike Bolger, manager del programma dell’Exploration Ground System. «Il nostro team ha dimostrato una straordinaria dedizione in tutte le fasi legate all’approntamento di Artemis 1. Nonostante ci sia ancora del lavoro da fare per arrivare al lancio, come la Wet Dress Rehearsal per esempio, vedere l’SLS completamente impilato è sicuramente una ricompensa per tutti noi».

Ciascuna delle prossime campagne di test serviranno a valutare il vettore e l’astronave Orion per la prima volta come un unico sistema integrato; il culmine dei test sarà la simulazione finale al pad di lancio.

I prossimi test

Di seguito una breve descrizione delle prossime verifiche che dovrà superare SLS con il suo carico utile.

Interface Verification Testing. È la verifica della funzionalità e della interoperabilità delle interfacce attraverso tutti gli elementi e tutti i sistemi. Gli ingegneri condurranno questo test dalla sala di controllo del lancio del Launch Control Center che inizierà con l’attivazione di Orion per permettere la ricarica delle sue batterie e per eseguire le verifiche sullo stato dei suoi vari sistemi. Di seguito, i team eseguiranno gli stessi controlli sulle interfacce fra lo stadio centrale (core stage) i razzi ausiliari a propellente solido (booster) e i sistemi di terra, oltre ad assicurare la funzionalità di differenti sistemi, come i motori del core stage con il loro sistema di controllo della spinta e l’Interim Cryogenic Propulsion Stage (ICPS). Un altro test integrato finale con tutti i cablaggi installati, verificherà la capacità dei vari sistemi di comunicare fra di loro e con i sistemi di terra.

Program Specific Engineering Testing. Questi test assicurano la funzionalità di una varietà di differenti sistemi. Dopo l’Interface Verification Testing dello stadio centrale e dei razzi ausiliari svolti all’interno del VAB, verranno eseguiti ulteriori controlli sui sistemi dello stadio centrale e su quelli dei booster. Più tardi, gli ingegneri condurranno un test ingegneristico addizionale durante la visita di SLS al pad 39B per la Wet Dress Rehearsal, ovvero la prova di carico dei propellenti.

End-to-End Communication Testing. Test integrati sulle radiofrequenze dal controllo di missione all’SLS, all’ICPS e a Orion. Servono per dimostrare la capacità di comunicare con il suolo. Questo test utilizza un’antenna radio nel VAB, un’altra nei pressi del pad e che coprirà i primi secondi del lancio e un’ultima e più potente che sfrutta il sistema satellitare Tracking Data Relay System (TDRS) e il Deep Space Network.

Countdown Sequencing Testing. Nel corso di questo test, viene svolto un conto alla rovescia simulato all’interno del VAB, per verificare il software che gestisce le fasi di lancio dal suolo e il Ground Launch Sequencer, ovvero il sistema che verifica lo stato di salute del veicolo al pad di lancio. I team configureranno il razzo nel VAB per il lancio e attiveranno il sequencer a un determinato momento del conto alla rovescia, verificando le risposte dal vettore e dalla capsula Orion e accertandosi che possa funzionare senza problemi. Il giorno del lancio, il Ground Launch Sequencer lascerà le consegne ai sistemi del razzo e dell’astronave Orion e un Automated Launch Sequencer, cioè un sequenziatore di lancio automatico si attiverà a 30 secondi dal liftoff.

Wet Dress Rehearsal Testing. È un test che mira a dimostrare la capacità del carico e di scarico dei propellenti criogenici, con il razzo Artemis 1 al pad di lancio sul Mobile Launcher. Diverse settimane prima del lancio, Artemis 1 percorrerà lentamente i circa 6,4 km che separano il VAB dal Pad 39B issato sul crawler, la mastodontica piattaforma cingolata che serve appunto a trasportare il vettore al pad di lancio. Una volta giunto al monte di lancio, Artemis 1 verrà sottoposto a ulteriori controlli e di seguito i team di tecnici eseguiranno completamente il conto alla rovescia, per poi ritornare a T–10 minuti al lancio, per dimostrare la capacità di cancellare il lancio e di svuotare i serbatoi del razzo dai propellenti superfreddi.

Prima del viaggio al pad per la Wet Dress Rehearsal, gli ingegneri condurranno nel VAB la prima delle due parti di un test del Flight Termination System, cioè il sistema di distruzione del vettore qualora la sua traiettoria di volo e/o i suoi parametri di funzionamento deviassero pesantemente dal nominale durante la fase di lancio. Di seguito, dopo la Wet Dress Rehearsal, il razzo, alto 98 metri ritornerà nel VAB per le ispezioni e i controlli finali e per la seconda parte del test sul sistema automatico di distruzione del vettore.

In vista del lancio, i team delle operazioni di Artemis 1 continueranno a svolgere simulazioni addizionali di lancio, per scandire passo per passo tutte le operazioni, assicurandosi di essere pronti per qualsiasi scenario il giorno del lancio.

Al momento, la data fissata per il lancio è quella del 12 febbraio 2022, tuttavia bisognerà attendere l’esito della Wet Dress Rehearsal per averne la certezza.

Fonte: NASA

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