Le cronache di Boca Chica/Starbase – Settembre 2021
Benvenuti alle “Cronache di Boca Chica/Starbase” di settembre 2021. Un altro mese all’insegna dei lavori infrastrutturali è trascorso a Starbase, senza che avvenissero static fire né, naturalmente, lanci di prototipi. Molte energie sono state spese comunque attorno a Ship 20, per ispezionare, riparare e rinforzare il sistema di protezione, che continua a mostrare una certa fragilità e a destare qualche preoccupazione.
Vi sono poi alcuni importanti sviluppi per quanto concerne gli aspetti burocratici e legali che vedono SpaceX al lavoro con l’FAA per la valutazione di impatto ambientale del sito di lancio di Boca Chica. Esamineremo il tutto in un paragrafo dedicato.
Starship
Nella prima settimana di settembre i tecnici di SpaceX hanno sostituito la maggior parte delle piastrelle ceramiche danneggiate o mancanti su Ship 20.
Nella notte tra il 27 e il 28 settembre è stato effettuato il primo test di pressurizzazione su Ship 20, riempiendo i serbatoi con gas a temperatura ambiente. Pur senza le sollecitazioni che l’uso di azoto liquido avrebbe provocato alla struttura metallica del prototipo, attorno alle valvole di scarico si sono staccate numerose piastrelle dello scudo di protezione termica.
Evidentemente la pur lieve deformazione della struttura metallica sottostante, e probabilmente l’infiltrazione di una parte del gas in espulsione, sono state sufficienti a svincolare le mattonelle dal loro supporto meccanico (come abbiamo visto in passato, al contrario di quanto si fece con lo Space Shuttle le piastrelle di Starship non sono incollate).
Il test di pressione con azoto liquido è stato poi effettuato il 27 settembre, come mostrato dal video.
Continuano nel frattempo i lavori per l’assemblaggio di Ship 21. In particolare si lavora al “naso” del prototipo.
Super Heavy
Il 7 settembre Booster 4, dotato dei suoi motori Raptor, è stato nuovamente spostato alla rampa di lancio orbitale
Le infrastrutture
Come accennavamo in apertura, anche settembre è stato un mese dove i protagonisti principali sono stati i tanti lavori infrastrutturali presso la rampa di lancio orbitale.
Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre è stato installato sulla torre di lancio il braccio a disconnessione rapida (Quick-Disconnect Arm). Si tratta di uno dei sistemi più tipici e allo stesso tempo fondamentali per quanto riguarda gli impianti di una rampa di lancio, in quanto utilizzato per caricare e rabboccare i propellenti del razzo fino a pochissimi istanti prima del decollo.
Le tubazioni che porteranno i propellenti alla parte orbitale di Starship saranno separate rispetto a quelle del booster, e risaliranno la torre di lancio per poi raggiungere le valvole poste sul fianco del veicolo spaziale. Il sistema per il rifornimento del booster sarà invece integrato nella launch table della rampa.
Continuano nel frattempo le attività nei tanti piccoli cantieri aperti nell’area della rampa di lancio, così come l’installazione delle “camicie” di isolamento termico sui serbatoi GSE.
L’angolo burocratico
La FAA (Federal Aviation Administration) ha recentemente pubblicato la bozza della valutazione di impatto ambientale (Environmental Assessment) del sito di Boca Chica.
Vale la pena ricordare che questa valutazione è particolarmente importante. Serve infatti per valutare la sostenibilità di lanci orbitali condotti dalla location di Boca Chica, che pur essendo relativamente isolata in una riserva naturale a ridosso del confine con il Messico, rimane molto vicina a vari centri abitati.
Nella VIA sono considerati molti fattori tra i quali, solo per menzionarne alcuni, la frequenza della chiusura delle strade (pubbliche) di accesso alla spiaggia, l’impatto sulla fauna protetta della riserva naturale dove sorge Starbase, l’impatto acustico dei decolli che avverranno sotto la spinta di una trentina di motori Raptor. Naturalmente sono prese in considerazione anche le potenziali conseguenze di eventi catastrofici quali un’eventuale esplosione o la perdita di controllo del veicolo nelle prime fasi di lancio, quando i rischi per i lavoratori del sito e per gli abitanti dei centri abitanti limitrofi sono massimi.
SpaceX ha stimato la necessità di chiudere la strada di accesso alla spiaggia di Boca Chica per 500 ore annuali, cui si aggiungono altre 300 ore per potenziali imprevisti e anomalie, per un totale di 800 ore/anno.
La procedura di approvazione della valutazione di impatto ambientale prevede anche un periodo di raccolta di osservazioni e opposizioni da parte del pubblico, che inizialmente doveva terminare il 18 ottobre ma che è stata recentemente estesa al 1º novembre.
Al termine dell’iter di valutazione, FAA ha di fronte a sé quattro possibili strade:
- bloccare i lanci orbitali;
- richiedere la redazione di una nuova VIA;
- approvare in modo parziale, limitando alcune delle operazioni/azioni proposte da SpaceX (c.d. partial FONSI – Finding of No Significant Impact);
- approvare pienamente la VIA proposta, dando il via libera a SpaceX senza particolari limitazioni (FONSI – Finding of No Significant Impact).
Va infine ricordato che il permesso eventualmente rilasciato alla conclusione di questa fase è limitato, appunto, alle condizioni di utilizzo del sito di lancio. Sarà quindi necessario ottenere comunque i permessi specifici per ciascun lancio da parte di FAA, come peraltro avvenuto fino a oggi.
Qualunque sia la strada scelta dalla FAA, è chiaro che le tempistiche del procedimento e il mancato inizio della campagna di test (pressure test, fueling test, static fire…) dell’intero sistema di lancio Starship non ci consentono di sperare in un lancio orbitale nel giro di poche settimane. È più probabile che l’esordio di Ship 20 + Booster 4 sarà tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022.
Lo stato dei prototipi Startship e Super Heavy
I dettagli sulle Starship dismesse sono disponibili al topic dedicato su ForumAstronautico.it. In questa tabella a cura di Matteo Deguidi è riassunto lo stato dei prototipi Starship e Super Heavy attualmente in test o in costruzione a Boca Chica.
Status | Esemplari | |
---|---|---|
In costruzione | S21, S22 B5, B6 | |
Sul pad | B4, S20 | |
Distrutto | Mark 1 SN1, SN3, SN4, SN7, SN7.1, SN8, SN9, SN10, SN11 | |
Smantellato | Mark 2 SN2, SN5, SN6, SN12 BN1 | |
Completato | – | |
Incerto | S15, S16 B2.1 | |
Costruzione interrotta | S13, S14, S18, S19 |
I prototipi S13, S14, S17, S18, S19 non sono stati completati e per questo non hanno effettuato test; S12 e B1 sono stati completati, ma poco dopo smantellati; S16 è stato completato ma non utilizzato per voli o test.
L’infografica di Brendan Lewis ci aiuta come sempre a visualizzare la situazione di prototipi e serbatoi GSE alla fine di settembre.
Le nostre fonti
Le fonti utilizzate per questa serie di articoli sono tweet e comunicati stampa di SpaceX, ma soprattutto foto e video pubblicati da varie troupe di appassionati che da mesi tengono d’occhio costantemente le attività a Boca Chica. Tra queste si segnalano NasaSpaceFlight e LabPadre, che quotidianamente rilasciano su vari social media contributi essenziali per seguire l’andamento dei lavori. Per quanto ogni cura sia posta nel fornirvi solo informazioni attendibili, data la natura non ufficiale delle fonti disponibili molti dettagli potrebbero rivelarsi parziali o errati.
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