ISS, si prospetta un’estensione fino al 2030
L’amministratore NASA Bill Nelson si è dichiarato ottimista circa il futuro della ISS fino al 2030, parlando inoltre di Russia, Cina e delle future stazioni commerciali.
Durante il 36th Space Symposium tenutosi a Colorado Springs, in una sessione riservata ai capi di alcune agenzie spaziali internazionali, l’amministratore NASA ha confermato la sua intenzione di appoggiare l’estensione dell’operatività della Stazione Spaziale Internazionale almeno fino alla fine del decennio. Attualmente infatti la ISS è ufficialmente finanziata dai 15 stati membri del programma fino al 2024 compreso, ma negli Stati Uniti già dal 2018 è iniziata la discussione per una ulteriore estensione. La proposta di Nelson ha ricevuto pieno appoggio da parte degli altri funzionari presenti, tra cui figurano Giorgio Saccoccia (ASI), Josef Aschbacher (ESA), Walther Pelzer (DLR) e Philippe Baptiste (CNES).
Proprio nei giorni precedenti il direttore dell’Agenzia Spaziale Europea, Josef Aschbacher, aveva dichiarato di appoggiare pienamente l’idea di estendere l’operatività della ISS fino al 2030 e che presenterà personalmente la proposta alla prossima Ministeriale dell’ESA, prevista per fine 2022.
Nelson ha quindi affrontato la questione della Russia che, mai ufficialmente ma solo tramite notizie riportate da agenzie di stampa o post su Twitter, avrebbe dichiarato l’intenzione di terminare la propria partecipazione al programma a partire dal 2025, per intraprendere la costruzione di una propria stazione spaziale nazionale.
«Nonostante quanto avete letto dalla stampa, penso che la cooperazione con i russi continuerà», ha affermato Nelson. «In fondo è dagli anni ’70 che collaboriamo» ha aggiunto, riferendosi alla missione Apollo-Sojuz del 1975 in cui una navicella statunitense Apollo e una Sojuz sovietica rimasero agganciate in orbita per due giorni.
Se Nelson si è dimostrato ottimista nei confronti della Russia, per quanto riguarda la Cina ha invece espresso molti dubbi. «Vorrei veramente una collaborazione, e parlo ufficialmente a nome degli Stati Uniti, ma purtroppo credo che con la Cina si sia aperta una nuova corsa allo spazio. La Cina tiene molto alla segretezza dei propri programmi, ma uno dei presupposti principali della collaborazione civile nello spazio è proprio la trasparenza».
Riferendosi alla nuova corsa allo spazio Nelson probabilmente voleva sottolineare che a livello commerciale la nuova stazione spaziale cinese ha già cominciato ad attrarre clienti internazionali, come recentemente affermato da Jeff Manber, CEO di Nanoracks, azienda che gestisce vari servizi commerciali a bordo della ISS, che ha dichiarato di aver perso per la prima volta un cliente a favore della Cina.
Infine, l’amministratore NASA ha trattato il tema delle future stazioni spaziali commerciali, che spera saranno operative entro il termine del programma ISS. Sul tema, tra le altre società, spicca Axiom che, anche grazie a finanziamenti NASA, ha già raggiunto un accordo per agganciare alla ISS un proprio modulo abitato verso la metà del decennio e da quello iniziare a realizzare una propria stazione spaziale indipendente.
Fonte: Space News
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