Aggiornamenti dal sistema solare: agosto 2021

Credit: NASA

Era il 31 agosto 2011 quando cominciammo questa rubrica per raccontare e riassumere quello che succedeva ai nostri emissari robotici nel sistema solare. Festeggiamo quindi 10 anni di articoli, nei quali abbiamo osservato un costante aumento delle missioni da monitorare.

Tornando ad agosto del 2021, siamo intrigati dalle missioni cinesi, forse anche a causa delle notizie che ci giungono un po’ con il contagocce. Mese campale anche per la nostrana agenzia spaziale europea, con due missioni che riescono a compiere un flyby di Venere nel giro di poche ore.

In ottica futura ci sono notizie in casa NASA, che sceglie SpaceX per lanciare Europa Clipper.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Potrebbe essere Lucy (NASA) la prossima missione di esplorazione del sistema solare a partire, comunque non prima del 16 ottobre. La sonda proprio ad agosto è arrivata al Kennedy Space Center, in Florida, per l’integrazione con il lanciatore Atlas V, di ULA. Il CEO di ULA, Tory Bruno, ha anche confermato che il primo stadio del razzo sarà quello che inizialmente era stato assegnato al nuovo tentativo della missione dimostrativa della capsula abitata CST-100 Starliner, ormai rimandata di qualche mese. Lucy esplorerà diversi asteroidi troiani di Giove.

Ai blocchi di partenza anche CAPSTONE (NASA), missione che fa parte del programma Artemis ed è propedeutica al Gateway, ovvero la stazione spaziale che dovrebbe essere costruita in orbita lunare. La sonda verrà portata in orbita da un lanciatore Electron, della Rocket Lab. A fine luglio ci sono state buone notizie proprio per questo lanciatore, che ha visto il suo ritorno al volo dopo l’anomalia che aveva fatto fallire la missione a maggio. Come per il lancio di maggio, anche quello di CAPSTONE era originariamente previsto dal Mid-Atlantic Regional Spaceport (MARS), in Virginia (USA), ma Rocket Lab ha annunciato che la missione partirà invece dalla solita rampa di lancio di Mahia (la LC-1A), in Nuova Zelanda. Non si conoscono le motivazioni, ma potrebbe pesare il fatto che l’azienda americana/neozelandese ancora non abbia ricevuto le autorizzazioni necessarie per lanciare dal MARS. Tutto questo probabilmente ritarderà di un po’ il lancio, inizialmente previsto per il 20 ottobre. L’obiettivo è, comunque, lanciare prima della fine dell’anno.

È previsto per il 24 novembre il lancio di DART (NASA), Double Asteroid Redirection Test. Ad agosto sono stati installati i pannelli solari sulla sonda. Sono del tipo ROSA (Roll-Out Solar Array), come i pannelli srotolabili recentemente montati sulla Stazione Spaziale Internazionale. La missione di DART sarà quella di raggiungere l’asteroide Didymos e la sua piccola luna per collaudare tecnologie in grado di deviare la traiettoria di eventuali asteroidi diretti verso la Terra.

Il lancio del grande osservatorio spaziale all’infrarosso James Webb Space Telescope (NASA/ESA) è previsto entro la fine del 2021. Il telescopio ha completato ormai tutti i test e si stanno ultimando i preparativi per la spedizione presso il sito di lancio, mentre il lanciatore e le semi-ogive che incapsuleranno il telescopio sono già in viaggio verso Kourou, nella Guiana Francese.

Anche l’obiettivo per il lancio dell’attesissima missione Artemis 1 (NASA) rimane entro la fine dell’anno, secondo alcune fonti non prima del 22 dicembre. Dovrebbe essere quasi terminata l’installazione dei vari cubesat delle missioni secondarie, mentre l’assemblaggio finale con lo Space Launch System (SLS), l’Orion Stage Adapter (che contiene i vari cubesat) e la capsula Orion presso il Kennedy Space Center dovrebbe avvenire entro la fine di settembre.

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L’Orion Stage Adapter che contiene ormai molti dei cubesat che sfrutteranno un passaggio verso la Luna durante la missione Artemis 1. Credit: NASA/KSC

Esplorando la Luna

Chang’e 4 (CNSA) e il rover Yutu-2 hanno appena cominciato il loro 34º giorno lunare sulla faccia nascosta della Luna. Alla conclusione del 33º, ad agosto, il rover aveva percorso un totale di 799 m. Queqiao continua il suo lavoro di satellite di telecomunicazioni dall’orbita lunare. In mancanza di notizie recenti, si pensa che anche il lander Chang’e 3 continui a trasmettere dati dal suo telescopio a ultravioletti ancora funzionante.

Oltre a Queqiao, in orbita lunare procedono senza particolari aggiornamenti le missioni di Chandrayaan-2 (ISRO), Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA), THEMIS-ARTEMIS (NASA) P1 e P2.

In equilibrio tra Sole e Terra

Novità misteriose per Chang’e 5 (CNSA). L’orbiter, facente parte dell’omonima missione di raccolta campioni lunari ormai conclusa, ha speso più di cinque mesi in orbita intorno al punto lagrangiano L₁ Terra-Sole, ma nei giorni scorsi qualcuno ha notato un’accensione significativa dei propulsori che ne stanno probabilmente variando l’orbita. In mancanza di annunci ufficiali brancoliamo un po’ nel buio, ma c’è comunque chi ipotizza che la sonda si stia dirigendo verso un flyby lunare in vista di una nuova, misteriosa, missione.

Prima della partenza alla chetichella, condividevano con Chang’e 5 un’orbita simile in L₁ altre quattro sonde operative, per lo più dedicate all’osservazione solare, ma non solo: DSCOVR (NASA/NOAA), SoHO (NASA/ESA), ACE (NASA) e WIND (NASA).

Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, orbitando intorno al punto lagrangiano L₂, ci sono invece gli osservatori orbitanti Spektr-RG (Roskosmos/DLR) e Gaia (ESA).

Nel sistema solare interno

Nel mese di agosto, ben due sonde dirette altrove hanno effettuato un passaggio ravvicinato di Venere a poche ore di distanza. La prima è stata Solar Orbiter (SolO) (ESA), che il 9 agosto alle 6:42 italiane ha sorvolato il pianeta a una quota di 7.994 km, continuando a modificare l’orbita per studiare il Sole da sempre più vicino. Quello di agosto è stato il secondo flyby di Venere per la sonda, che ne compirà uno del nostro pianeta a fine novembre e poi altri sei nuovamente di Venere.

Il giorno dopo, 10 agosto, alle 15:51 italiane BepiColombo (ESA/JAXA), con le due sonde MPO (ESA) ed MMO (JAXA), è passato a soli 552 km dalla superficie di Venere. L’obiettivo finale di questa missione è entrare in orbita intorno a Mercurio.

Akatsuki (JAXA) rimane invece in orbita di Venere per studiarne l’atmosfera, dopo aver ricevuto l’effimera visita delle altre due sonde.

Anche Parker Solar Probe (NASA), missione diretta all’esplorazione del Sole da distanze estremamente ravvicinate, ha come prossimo obiettivo il flyby di Venere che avverrà a ottobre di quest’anno. Il sorvolo avverrà proprio durante l’orbita corrente, la nona dall’inizio della missione, iniziata lo scorso 9 agosto con il passaggio al perielio.

Non ha invece niente a che vedere con Venere OSIRIS-REx (NASA), sonda che ha studiato da vicino e raccolto campioni dall’asteroide Bennu. La sonda, con il prezioso carico, si sta dirigendo verso la Terra, che raggiungerà solo nel settembre del 2023. Hayabusa 2 (JAXA) ha invece già consegnato a Terra il suo carico di campioni dell’asteroide Ryugu e si sta ora dirigendo verso gli asteroidi 2001 CC₂₁ e 1998 KY₂₆, anche se il primo dei due non verrà raggiunto prima del 2026.

In un’orbita simile a quella della Terra prosegue da quasi 15 anni la sua missione di osservazione solare STEREO A (NASA).

La flotta marziana

In orbita

Tianwen-1 (CNSA) è in orbita marziana sia per supportare il lander e il rover Zhurong sulla superficie sia per la propria missione scientifica. Anche Al-Amal (UAESA), arrivata più o meno insieme alla sonda cinese, continua a compiere osservazioni scientifiche del pianeta rosso.

I due orbiter neo-arrivati hanno comunque trovato un certo traffico in orbita marziana, grazie alla presenza di molte sonde più o meno veterane. La più longeva di tutte è Mars Odyssey (NASA), in orbita marziana ormai dal 2001. Mars Express (ESA) è arrivata nel 2003, mentre Mars Reconnaissance Orbiter (NASA) ci regala le sue immagini ad altissima risoluzione dal 2006. Un po’ più recenti (2014) sono MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO), mentre la prima delle due missioni ExoMars, Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), è arrivata nel 2016.

Sulla superficie

È il sol numero 111 sulla superficie di Marte per il Tianwen-1 lander e il rover Zhurong (CNSA). Il rover ha terminato la sua missione principale, che doveva durare tre mesi, e ha cominciato la sua prima estensione. La distanza percorsa sul pianeta rosso secondo l’ultimo aggiornamento del 30 agosto era di 1064 metri.

Perseverance (NASA) e l’elicottero Ingenuity sono giunti al sol 194. L’obiettivo principale di questi giorni è risolvere il mistero del mancato primo carotaggio della superficie. Nei giorni scorsi il rover ha ritentato il prelievo di un campione e si sta cercando di procedere un passo alla volta per comprendere quale sia il problema.

Curiosity, l’altro rover marziano della NASA ancora operativo, ha festeggiato il 6 agosto i 9 anni dall’atterraggio ed è giunto ormai al sol 3229. Il rover è in buona salute e continua la sua esplorazione del monte Sharp e del cratere Gale.

Infine, il lander InSight (NASA) è giunto al sol numero 987. L’energia disponibile tramite i pannelli solari continua a diminuire, sia a causa della stagione, sia per colpa dell’onnipresente polvere marziana.

Nel sistema solare esterno

Juno (NASA) ha appena concluso il 35º sorvolo ravvicinato del pianeta Giove, e continua la missione estesa nella sua orbita molto ellittica.

New Horizons (NASA) prosegue il suo allontanamento dal sistema solare, mentre il team è alla ricerca di un terzo obiettivo dopo Plutone e Arrokoth. Proseguono l’allontanamento dal Sole, ma senza la speranza di un nuovo obiettivo, le venerande Voyager 1 e Voyager 2, ormai al di fuori dell’eliosfera.

Riassunto missioni

Ci sono 34 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 41 unità robotiche.

Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di agosto 2021. Credit: ISAA/Vespia

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.