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Uno sguardo alla missione SXRS-5 e ai payload a bordo

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Infografica della missione

A poco più di 5 mesi da Transporter 1, la prima missione di SpaceX del programma Smallsat Rideshare Program, l’azienda si appresta a lanciarne una seconda, Transporter 2. In merito al numero di satelliti a bordo questa volta c’è un po’ più di incertezza: potrebbero essere meno del record mondiale di 143 rilasciati nel corso di Transporter-1, ma sicuramente ne saranno lanciati 36. Tanti sono i payload integrati a bordo di due orbital transportation vehicles (OTV) di Spaceflight, Inc., che per l’occasione ha chiamato la missione SXRS-5, acronimo di SpaceX RideShare mission 5.

La missione SXRS-5

I satelliti provengono da 14 organizzazioni e sette nazioni; nello specifico sono sei microsatelliti, 29 CubeSat e un payload ospitato, che viaggeranno per la prima volta su due OTV diversi, Sherpa-FX2 e Sherpa-LTE1. La nuova generazione di Sherpa è stata progettata basandosi su un design modulare, in modo da garantire ai clienti la massima flessibilità; dalle missioni precedenti l’azienda ha acquisito esperienza e introdotto alcuni miglioramenti sul sistema di avionica e sulla qualità dei dati trasmessi direttamente alle stazioni terrestri.

La data di lancio non è ancora stata comunicata né da SpaceX né da Spaceflight, ma non sarà prima di giugno. La destinazione finale è un’orbita eliosincrona a una quota di 500–600 km.

Sherpa-LTE1

Al suo primo volo, Sherpa-LTE1 rappresenterà il primo veicolo a propulsione elettrica prodotto industrialmente. Sarà alimentato dallo xeno, un gas nobile dall’elevato impulso specifico, grazie al quale riuscirà a effettuare cambi di inclinazione dell’orbita e dell’altitudine. In modo del tutto simile al kickstage Photon di Electron permette alle aziende che decidono di utilizzarlo di risparmiare il costo di un lancio diretto, evitando contemporaneamente l’utilizzo di propellente del satellite per le manovre necessarie a raggiungere l’orbita operativa. I motori a effetto Hall riescono infatti a generare 6 km/s di ∆v, permettendo il trasferimento in orbite geostazionarie, lunari o di fuga dall’attrazione gravitazionale terrestre.

Durante il corso della missione SXRS-5 verranno testate alcune manovre in vista delle future missioni, che prevederanno anche l’utilizzo di uno Sherpa-LTC, basato su propellenti chimici, e il cui lancio è previsto a bordo di un Falcon 9 alla fine del 2021, verosimilmente con la missione Transporter 3.

Sherpa-LTE

Sherpa-FX

Primo esemplare della nuova generazione, ha debuttato a gennaio 2021, nella missione Transporter 1, liberando 15 satelliti: ha capacità di rilascio multiple, fornendo interfacce flessibili e telemetria dettagliata e indipendente. La separazione dei vari payload avviene solo dopo che si è distaccato dal vettore ed è gestita dal software di bordo; il sistema ha una vita operativa compresa tra i 3 e i 5 anni.

Sherpa-FX.

Payload a bordo

Spaceflight, Inc. utilizzerà 3 porte sull’adattatore presente sul Falcon 9. Di seguito una breve presentazione dei 36 payload, alla quale segue una galleria con le loro foto.

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SpaceX e le missioni in rideshare

Solo recentemente l’azienda californiana si è aperta a questo florido mercato: la prima missione è stata Spaceflight SSO-A, lanciata nel dicembre 2018 a bordo del Falcon 9 B1046. Solo nell’agosto 2019, probabilmente anche a causa dello scarso interesse mostrato dai clienti, SpaceX ha rinnovato il programma: i lanci sono passati da Vandenberg a Cape Canaveral (grazie anche alla riapertura del corridoio polare) e non più legati all’orbita SSO, grazie alla creazione della costellazione Starlink. L’ambizioso progetto ha permesso di includere a bordo alcuni payload di clienti paganti, al costo di rimuovere qualche satellite proprio: si sono così svolte le missioni Starlink 8 e Starlink 10 ciascuna con tre satelliti Skysat e Starlink 9 con due satelliti BlackSky. Anche la prossima missione, Starlink-26, potrebbe avere dei satelliti Capella a bordo, ma l’informazione non è stata confermata.

Dall’introduzione del nuovo programma, chiamato Smallsat Rideshare Program, SpaceX ha lanciato solo una missione, Transporter-1, ma prevede di mantenere la cadenza di 3 missioni all’anno: proponendo periodicamente opportunità di lancio l’azienda permette a eventuali compagnie in ritardo di poter accedere al volo successivo, non dovendo così cercare il volo come payload secondari di una missione importante, con un aumento delle spese e delle tempistiche.

Grazie alla diminuzione dei costi per produrre, gestire e immettere in orbita piccoli satelliti, sempre più aziende si stanno affacciando al mercato delle costellazioni di cubesat e microsat. Una delle prime compagnie e attualmente probabilmente la leader nel mercato è Rocket Lab, che ha prodotto il razzo Electron e il kickstage Photon appositamente per questa classe di satelliti. Altre nuove realtà stanno cercando di emergere, come Astra e Virgin Orbit, reduci da due voli dimostrativi, mentre aziende come Firefly Aerospace, Relativity Space o Skyrora sono ancora più o meno lontane dall’avere un vettore operativo.

Fonti: Spaceflight, Inc..
Dove non esplicitamente indicato, tutte le immagini sono da considerarsi Credits: Spaceflight, Inc.

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