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Aggiornamenti dal sistema solare: aprile 2021

Credit: NASA

Nel mese in cui ci ha lasciato un grande dell’esplorazione del sistema solare, l’astronauta Michael Collins, hanno tenuto banco soprattutto le evoluzioni del piccolo elicottero Ingenuity su Marte. Tutta questa attività sul pianeta rosso continuerà anche a maggio, con l’inizio della missione scientifica sia del rover Perseverance che dell’orbiter Al-Amal. Ci sarà, inoltre, il tentativo di atterraggio del rover e lander cinesi della missione Tianwen-1.

Con lo sguardo un po’ più al futuro, ci sono novità sulla preparazione della missione Europa Clipper, nonché nuovi studi e aggiornamenti sia per quel che riguarda l’esplorazione lunare che quella di Marte. La notizia più attesa è stata probabilmente l’assegnazione a SpaceX del contratto per il sistema di allunaggio del programma Artemis, anche se ci sono stati dei ricorsi da parte dei consorzi esclusi.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Ci saranno diverse nuove missioni da seguire nei prossimi mesi. La prima a partire dovrebbe essere CAPSTONE, piccola sonda della NASA nell’ambito del programma Lunar Gateway, prevista per luglio. Si tratta di un cubesat 12U che dovrà verificare la stabilità dell’orbita HALO, la stessa prevista per il futuro Gateway. La sonda verrà messa in orbita da un vettore Electron di Rocket Lab e accompagnata verso la Luna dallo stadio superiore Photon.

Nella seconda metà dell’anno partiranno le prime missioni del Commercial Lunar Payload Services (CLPS), anch’esso facente parte del più ampio programma Artemis, della NASA. Due sono le missioni che partiranno non prima di ottobre: Peregrine, di Astrobotic, lanciata su un Vulcan di ULA, e Nova-C, di Intuitive Machines, lanciata su un Falcon 9 di SpaceX. Entrambe atterreranno sulla Luna scattando foto e compiendo misure per dimostrare le capacità di trasporto payload sulla superficie lunare.

Anche la missione russa Luna 25, in preparazione da diversi anni, dovrebbe partire a ottobre e atterrare sul nostro satellite nei pressi del polo sud. Una replica a grandezza naturale è stata consegnata ad aprile per compiere vari test di integrazione in attesa della sonda vera e propria, che dovrebbe essere consegnata quest’estate.

Il 16 ottobre partirà Lucy, missione NASA diretta all’esplorazione degli asteroidi troiani di Giove. Nelle scorse settimane si sono conclusi i test termici sugli enormi pannelli solari della sonda. Lucy, infatti arriverà a una distanza di ben 853 milioni di chilometri, diventando la prima sonda alimentata ad energia solare della classe Discovery a operare così distante. I pannelli hanno un diametro di 7,3 metri quando completamente aperti e uno spessore di 10 centimetri quando ripiegati. Nonostante la piccola massa, 77 kg, non sono in grado di sostenersi da soli sulla Terra, motivo per cui è necessario un supporto speciale per ridurre il carico.

È al momento prevista per fine ottobre anche una delle missioni più attese del decennio, cioè il James Webb Space Telescope. Il grande telescopio all’infrarosso, dopo anni di ritardi, verrà lanciato su un Ariane 5 dallo spazioporto di Kourou, in Guiana Francese. A inizio aprile è stato ripiegato per l’ultima volta prima del lancio il grande scudo termico della sonda.

La missione DARTDouble Asteroid Redirection Test (NASA) partirà non prima del 24 novembre su un Falcon 9 verso l’asteroide binario Didymos. Non prima di novembre anche l’altra grande attesa di questo decennio: Artemis 1. La missione, senza equipaggio, vedrà una capsula Orion in orbita lunare grazie al lanciatore superpesante SLS. Il razzo vettore sta prendendo forma proprio in questi giorni al Kennedy Space Center. Lo stadio centrale è stato trasportato in Florida via chiatta nelle scorse settimane. Alla conclusione del lungo viaggio, tutti i componenti dell’SLS sono ora pronti per essere assemblati per il lancio. L’integrazione con i booster laterali avverrà a maggio.

https://twitter.com/NASAArtemis/status/1388159809610989570

Esplorando la Luna

La missione cinese Chang’e 4 (CNSA), che insieme al rover Yutu-2 è sulla superficie lunare dal 3 gennaio 2019, ha terminato ad aprile il ventinovesimo giorno lunare. CNSA è stata impegnata con il lancio della nuova stazione spaziale cinese e non ha rilasciato molti aggiornamenti sulle altre missioni, questo mese. Fa parte della missione anche il satellite Queqiao, in orbita lunare per fare da ripetitore per la missione che si sta svolgendo sul lato nascosto della Luna. Sul lato vicino a noi, invece, dovrebbe essere ancora attiva Chang’e 3.

Continuano la loro missione in orbita lunare anche Chandrayaan-2 (ISRO), Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA) e le due sonde della missione THEMIS-ARTEMIS (NASA): P1 e P2.

In equilibrio tra Sole e Terra

Chang’e 5 (CNSA), dopo aver raggiunto la Luna, raccolto e riportato a Terra campioni lunari, è stata riposizionata nel punto lagrangiano L₁ del sistema Terra-Sole.

A condividere un’orbita simile ci sono altre quattro sonde operative, per lo più dedicate all’osservazione solare, ma non solo: DSCOVR (NASA/NOAA), SoHO (NASA/ESA), ACE (NASA) e WIND (NASA).

Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, orbitando intorno al punto lagrangiano L₂, ci sono invece gli osservatori orbitanti Spektr-RG (Roskosmos/DLR) e Gaia (ESA).

Nel sistema solare interno

Parker Solar Probe (NASA), missione di esplorazione solare, ha compiuto l’ottavo passaggio ravvicinato del Sole, finora il più vicino e veloce. La sonda, infatti, si è trovata alla distanza record di soli 10,4 milioni di chilometri dalla nostra stella, viaggiando alla velocità di 532.000 km/h. Parker Solar Probe ha collezionato dati preziosi durante il passaggio, che terminerà di raccogliere il 4 maggio. La trasmissione dei dati a Terra si concluderà il 28 maggio.

Solar Orbiter (SolO), di ESA, si sta preparando al prossimo sorvolo di Venere che avverrà ad agosto e permetterà di iniziare la fase scientifica principale della missione a novembre. Nel frattempo alcune nuove simulazioni hanno fatto luce su un fenomeno scoperto dalla sonda proprio l’anno scorso, quello dei mini-brillamenti (o campfires, come vengono soprannominati in inglese). Si cerca di capire, infatti, quale sia il meccanismo che riscalda a temperature estreme parti della corona solare.

BepiColombo (ESA/JAXA), con le due sonde MPO (ESA) ed MMO (JAXA), sta viaggiando nel sistema solare interno con l’obiettivo finale di entrare in orbita intorno a Mercurio. Anche BepiColombo sorvolerà in maniera ravvicinata Venere ad agosto, solo due giorni dopo Solar Orbiter.

Akatsuki (JAXA) continua la sua lunga missione in orbita intorno a Venere, mentre Hayabusa 2 (sempre di JAXA) sta viaggiando verso gli asteroidi 2001 CC₂₁ e 1998 KY₂₆ dopo aver concluso la sua missione principale riportando campioni di Ryugu a Terra

Anche OSIRIS-REx (NASA) ha il suo prezioso carico di campioni dell’asteroide Bennu e si sta preparando alla ripartenza verso Terra che avverrà il prossimo 10 maggio. Ad aprile la sonda ha compiuto l’ultimo sorvolo ravvicinato di Bennu, analizzando le condizioni del sito di campionamento. L’arrivo a Terra è previsto per settembre 2023.

In un’orbita simile a quella della Terra prosegue da quasi 15 anni la sua missione di osservazione solare STEREO A (NASA).

La flotta marziana

In orbita

Tianwen-1 (CNSA) è in orbita marziana e sta aggiustando la traiettoria per prepararsi all’atterraggio del lander e del rover, che avverrà a metà maggio nella regione di Utopia Planitia. Nei giorni scorsi le autorità cinesi hanno annunciato il nome prescelto per il rover tramite votazioni del pubblico cinese. Il rover si chiamerà Zhurong, dio del fuoco nell’antica mitologia cinese.

Un’altra neo-arrivata in orbita marziana, Al-Amal (UAESA), ha raggiunto l’orbita scientifica e sta testando e collaudando gli strumenti scientifici. Se tutto andrà a buon fine, la sonda comincerà la sua missione scientifica il 23 maggio. Nel frattempo è già pronto il sito per visualizzare le immagini provenienti dalla sonda, con i primi scatti di test già disponibili.

Mars Odyssey (NASA) ha festeggiato ad aprile i 20 anni dal lancio. La più vecchia sonda ancora operativa su Marte continua la propria missione scientifica intorno al pianeta rosso.

La flottiglia di sonde ancora operative in orbita marziana è completata da Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), Mars Express (ESA) e Mars Orbiter Mission (ISRO).

Sulla superficie

È stato un mese molto impegnativo per Perseverance (NASA), sulla superficie di Marte. È il sol numero 71 per il rover americano, che ha passato gran parte del mese a fare da supporto all’elicottero dimostrativo Ingenuity. L’elicottero ha effettuato il primo storico volo il 19 aprile e, nei giorni successivi, ha effettuato altri voli, incrementando via via le difficoltà. Dopo il quarto volo avvenuto venerdì 30 aprile, in cui Ingenuity ha viaggiato per 133 metri alla quota di 5 metri prima di far ritorno al punto di partenza, sono stati dichiarati raggiunti tutti gli obiettivi principali di questo dimostratore tecnologico e da ora in poi l’elicottero entrerà in una nuova fase in cui si valuteranno le capacità di supportare il rover nella sua missione. In questa fase i voli si diraderanno leggermente, passando da uno ogni pochi giorni a uno ogni due o tre settimane, mentre il team di Perseverance torna a dedicarsi alla missione principale. Ma il rover non si è limitato ad osservare le acrobazie del piccolo elicottero. Il 20 aprile è stato infatti completato con successo il test su un’altra importantissima tecnologia dimostrativa, lo strumento MOXIE, che ha generato ossigeno a partire dall’atmosfera marziana, ricca di anidride carbonica. Mentre attendiamo l’inizio della missione scientifica vera e propria del rover, possiamo comunque passare il tempo analizzando tutti i piccoli rompicapo e enigmi nascosti dagli ingegneri su Perseverance.

È invece il sol 3106 per il rover Curiosity (NASA) che sta esplorando il monte Sharp all’interno del cratere Gale. Il rover ha ormai superato i 25 chilometri percorsi sulla superficie di Marte.

InSight (NASA) è arrivato al sol 864 su Marte. Nonostante si stia andando verso l’inverno nella zona di Marte in cui è atterrato InSight, il lander si sta dedicando allo studio dei terremoti marziani con il sismometro, uno degli strumenti principali della missione.

Nel sistema solare esterno

Nel sistema solare esterno abbiamo la sonda Juno (NASA) che sta studiando il sistema di Giove e delle sue lune. New Horizons (NASA), dopo aver sorvolato il sistema di Plutone e il piccolo oggetto della fascia di Kuiper, Arrokoth, sta compiendo osservazioni a distanza di altri piccoli oggetti in questa regione esterna del sistema solare, mentre ancora non si è riusciti a trovare un terzo obiettivo per la sonda, che ormai ha superato la distanza di 50 unità astronomiche (UA) dal Sole.

Infine, Voyager 1 e Voyager 2 sono ancora operative dopo oltre 40 anni nel loro allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 è a 152 UA dalla Terra (21 ore e 4 minuti-luce), mentre Voyager 2 a 127 UA (17 ore e 33 minuti-luce)

Riassunto missioni

Ci sono 34 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 38 unità robotiche.

Posizione approssimata delle sonde del sistema solare al 30 aprile 2021. Credit: Celestia/ISAA/Vespia
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Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare interno nel mese di aprile 2021. Credit: ISAA/Vespia

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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