Lo stadio centrale del primo SLS è in viaggio per il Kennedy Space Center
Il personale dello Stennis Space Center della NASA, situato nei pressi di Bay St. Louis, Mississippi, nei giorni 19 e 20 aprile ha rimosso il primo stadio centrale o Core Stage del razzo Space Launch System dal Test Stand B-2, per spedirlo al Kennedy Space Center in Florida.
L’operazione ha così sancito il termine della lunga fase di test denominata Green Run, durante la quale lo stadio è stato sottoposto a otto diverse tipologie di test che sono culminate con l’accensione avvenuta con successo lo scorso 18 marzo e durata oltre otto minuti, dei suoi quattro propulsori RS-25.
Lo stadio, alto 64,6 m, è stato sollevato verticalmente dalla postazione occupata durante i test per essere poi abbassato e inclinato in posizione orizzontale al suolo, tramite due gru. Di seguito esso è stato preparato per venire caricato sulla chiatta Pegasus che lo trasporterà al KSC, dove arriverà per la fine di questo mese di aprile.
Lo stadio centrale era arrivato allo Stennis nel gennaio 2020, sempre a bordo della chiatta Pegasus; una volta issato sul Test Stand B-2 sono iniziati i test della Green Run, che hanno dovuto prima subire una pausa di due mesi a causa della pandemia da COVID-19 e poi hanno dovuto affrontare un’intensa stagione di uragani.
I futuri Core Stage non dovranno più essere testati presso le strutture dello Stennis Space Center, ma verranno spediti dalla loro fabbrica di New Orleans direttamente in Florida sempre con la chiatta Pegasus.
La Pegasus, ai tempi del programma Space Shuttle veniva utilizzata per il trasporto dell’enorme e iconico serbatoio arancione, che conteneva i propellenti per alimentare i motori della navetta. Ovviamente, per contenere i ben più grossi Core Stage, essa ha dovuto subire delle modifiche.
Steve Jurczyk, amministratore provvisorio della NASA, è fiducioso di poter lanciare la missione di debutto della capsula Orion per la missione Artemis 1 senza equipaggio con il primo SLS, per la fine del prossimo mese di ottobre; tuttavia, fonti interne all’agenzia sono più propense a vedere il primo lancio del programma Orion nel primo quadrimestre del 2022.
Una volta raggiunto il KSC lo stadio verrà prima sottoposto a dei lavori di preparazione all’interno della High Bay 3 del gigantesco VAB (Vehicle Assembly Building) che dureranno alcune settimane. I tecnici lavoreranno allo strato di schiuma per la protezione termica e installeranno le cariche pirotecniche per il sistema di distruzione di sicurezza (Range Safety Destruction System). Di seguito, verso la metà di maggio, lo stadio verrà posto in verticale e inserito fra i due booster a propellente solido già impilati sulla Mobile Launcher Platform. Gli addetti poi aggiungeranno l’upper stage (Exploration Upper Stage) sulla sua sommità e l’adattatore per la capsula Orion. Poi il tutto verrà completato con un modello ingegneristico della capsula Orion, con la stessa massa dell’originale. L’intero assemblato verrà quindi sottoposto a dei test di risonanza strutturale, al termine dei quali verrà installata la reale capsula Orion con il suo sistema di abort (Launch Abort System).
In autunno la NASA prevede di trasportare lo Space Launch System sul pad 39B per la prova generale di conto alla rovescia. Il team addetto al lancio caricherà i propellenti criogenici e svolgerà tutte le procedure inerenti al countdown, dopo di che l’SLS verrà riportato nel VAB per gli ultimi preparativi. Infine, verrà riportato nuovamente al pad per l’ultima volta, in vista del lancio.
Le operazioni presso lo Stennis Space Center sono state condotte da un gruppo di team della NASA, della Boeing, capo commessa per il Core Stage dell’SLS, dell’Aerojet Rocketdyne, capo commessa per i motori RS-25 e della Syncom Space Services, responsabile della manutenzione della struttura e delle operazioni presso lo Stennis e Michoud.
Fonti: NASA; SpaceflightNow
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