Completata con successo la missione NROL-82
Lo scorso 26 aprile, alle 22:47 italiane (le 20:47 UTC), United Launch Alliance ha lanciato con successo la missione NROL-82 con un razzo Delta IV Heavy. Il vettore è decollato dalla rampa Space Launch Complex 6 del centro spaziale Vandenberg AFB in California, USA.
Preparativi al lancio
L’arrivo del razzo a Vandenberg risale addirittura a fine aprile 2020, quando Rocketship, la nave di ULA addetta al trasporto di componenti di razzi e satelliti, è arrivata sulle coste californiane dopo 40 giorni di viaggio dalla fabbrica di Decatur, dove la compagnia ha sede. Solamente il 4 maggio si è potuto assistere all’estrazione dei tre Common Booster Core (CBC) dalla stiva e iniziare il percorso verso il pad, dove sono stati poi integrati nel corso dell’anno. Nel febbraio del 2021 il razzo è stato eretto ed è stata effettuata una procedura di caricamento dei propellenti, unitamente a tutte le operazioni necessarie a verificare lo stato di salute del vettore e risolvere eventuali problemi. Dal momento che tutto è proceduto per il meglio, a inizio aprile 2021 è stato possibile installare il prezioso carico sul razzo. ULA ha anche condiviso un filmato in cui si vede il percorso della nave con a bordo il payload fino a Vandenberg.
Lancio e prime informazioni sul satellite
Qualche ora prima della partenza la Mobile Service Tower, l’imponente struttura di 32 piani che protegge il razzo nei giorni antecedenti al lancio, è stata lentamente ritratta e posta ad una distanza di sicurezza. Successivamente il direttore di lancio ha effettuato un primo sondaggio meteo per valutare l’inizio del caricamento nel razzo di oltre quasi due milioni di litri tra ossigeno e idrogeno liquidi.
Una volta ricevuto il GO for launch, il Delta IV Heavy ha acceso i tre RS-68A a 5 secondi dal liftoff e dopo 10 secondi ha iniziato a orientare il proprio assetto per inserire il satellite nell’orbita corretta. Trascorso un minuto e 23 secondi il razzo ha raggiunto Mach 1, la velocità del suono, mentre a tre minuti e 58 secondi i booster laterali si sono separati. Il core centrale ha spento il proprio motore a 5 minuti e 37 secondi, distaccandosi dal secondo stadio a 5 minuti e 44 secondi. La separazione dell’ogiva è avvenuta a 6 minuti e 7 secondi, mentre il secondo stadio ha proseguito il proprio viaggio verso l’orbita, rilasciando successivamente il satellite. La diretta, su richiesta del NRO (National Reconnaissance Office), è stata interrotta poco dopo, in modo tale da non mostrare il satellite. Il NRO è infatti un’agenzia americana che si occupa di progettare, gestire e operare satelliti di ricognizione per conto degli Stati Uniti, per cui la segretezza del carico è di vitale importanza.
Il lancio, come si può vedere dal video di seguito, non ha avuto problemi ed è partito circa un’ora dopo l’apertura della finestra di lancio, valida dalle 21:39 del 26 aprile alle 00:57 del giorno successivo.
Nonostante la natura classificata della missione, già ad alcune ore dal lancio alcuni appassionati sono riusciti a determinare l’orbita di USA 314, questo il nome del payload, in un’orbita eliosincrona quasi circolare (525 × 758 km) e quasi polare (98,0°). L’elevata inclinazione era prevedibile già dalla scelta della località di lancio: Vandenberg è principalmente utilizzata per missioni in orbita polare, come per esempio Sentinel 6A-Michael Freilich di NASA a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, nonostante da poco si sia “riaperto” il corridoio polare da Cape Canaveral, dopo quasi sessant’anni di chiusura.
Numeri della missione
Se per ULA è stata la 143ª missione in generale, delle quali 31 per il NRO, per il Delta IV Heavy è stata la 13ª e una delle ultime. L’azienda prevede infatti di pensionare il lanciatore per motivi legati alla disponibilità dei motori russi RS-68A e all’arrivo del nuovo vettore Vulcan, con i motori BE-4 prodotti da Blue Origin, il cui debutto è previsto per ottobre 2021 con il lander Peregrine di Astrobotic. Le prossime missioni del lanciatore saranno tre (tutte per il NRO) e saranno divise tra la costa est e ovest degli Stati Uniti. Non prima di luglio 2022 da Vandenberg partirà NROL-91, mentre NROL-68 e NROL-70 sono previsti rispettivamente per l’inizio del 2023 e l’inizio del 2024 da Cape Canaveral, in Florida. Le date sono ovviamente ipotetiche e da considerarsi provvisorie fino a un annuncio ufficiale da parte di ULA o del NRO, ma danno un’idea di quando questo lanciatore verrà ritirato dall’operatività.
Per il NRO, che festeggia il sessantesimo compleanno, si tratta del primo lancio del 2021; durante l’anno partiranno altre tre missioni, due delle quali attualmente programmate per l’estate (NROL-111 e NROL-85) e una per la fine dell’anno (NROL-87).
Patch della missione
Ogni missione spaziale che si rispetti presenta una propria patch, ovvero una grafica con riferimenti al satellite, al periodo storico o all’agenzia o azienda che paga il vettore. Per NROL-82 un’aquila con una tuta militare della seconda guerra mondiale domina il centro di un pentagono, probabile riferimento all’omonimo quartier generale della Difesa degli Stati Uniti, mentre sullo sfondo sono presenti un aeroplano, l’F4U Corsair, e la bandiera degli USA. La targhetta con le iniziali GPB sul braccio del rapace, simbolo di orgoglio, forza e libertà, rimandano a Gregory “Pappy” Boyington, un aviatore della marina statunitense insignito della medaglia d’onore, della Navy Cross e della Purple Heart, la seconda onorificenza più antica degli Stati Uniti. Poco sotto le iniziali del combattente sono presenti tre stelle, a rappresentare i patrioti passati, presenti e futuri. Sempre sul braccio compare una parola di origine finlandese, SISU, traducibile come “forza d’animo e sangue freddo nelle situazioni di difficoltà” o ancora più sinteticamente come “vero coraggio”.
Un altro elemento degno di nota è la dedica a tutti i lavoratori del mondo ospedaliero, in prima linea come non mai durante questo periodo di pandemia, e a Lisa Wilson e Ross Kobayashi, due dipendenti di lunga data del National Reconnaissance Office recentemente scomparsi.
Immagini del lancio
Come al solito, ULA ha rilasciato l’album fotografico relativo alla missione. Di seguito alcuni scatti particolarmente significativi.
Fonti: Space.com
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