Dopo il mese di febbraio, con l’arrivo su Marte di altre tre missioni, quello di marzo sembra quasi un mese interlocutorio, con diverse sonde che si preparano a fasi interessanti della propria missione. Siamo in attesa, infatti, sia del rilascio dell’elicottero marziano Ingenuity, sia dell’atterraggio del rover e del lander cinesi della missione Tianwen-1.
Grossi e importanti progressi, però, ci sono stati per alcune missioni in preparazione, tra cui Artemis 1, la prima del programma che dovrebbe riportarci sulla Luna, e il James Webb Space Telescope.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.
In preparazione per il lancio
Piuttosto folta la lista delle missioni in preparazione per il lancio nei prossimi mesi. La prima a partire dovrebbe essere CAPSTONE, missione della NASA nell’ambito del programma Lunar Gateway, prevista per luglio. Si tratta di un cubesat 12U che dovrà verificare la stabilità dell’orbita HALO, la stessa prevista per il futuro Gateway. La sonda verrà messa in orbita da un vettore Electron, di Rocket Lab, e accompagnata verso la Luna dallo stadio superiore Photon.
Nella seconda metà dell’anno partiranno le prime missioni del Commercial Lunar Payload Services (CLPS), anch’esso facente parte del più ampio programma Artemis, della NASA. Due sono le missioni che partiranno non prima di ottobre: Peregrine, di Astrobotic, lanciata su un Vulcan di ULA, e Nova-C, di Intuitive Machines, lanciata su un Falcon 9 di SpaceX. Entrambe atterreranno sulla Luna scattando foto e compiendo misure per dimostrare le capacità di trasporto payload sulla superficie lunare.
Anche la missione russa Luna 25, in preparazione da diversi anni, dovrebbe partire a ottobre e atterrare sul nostro satellite nei pressi del polo sud. Il 16 dello stesso mese partirà Lucy, della NASA, diretta all’esplorazione degli asteroidi troiani di Giove.
È al momento prevista per fine ottobre anche una delle missioni più attese del decennio, cioè il James Webb Space Telescope. Il grande telescopio all’infrarosso, dopo anni di ritardi, verrà lanciato su un Ariane 5 dallo spazioporto di Kourou, in Guiana Francese. Rimane ormai solo un test finale in cui verrà ripiegato lo scudo termico e dispiegati gli specchi del telescopio per l’ultima volta, dopodiché verrà trasportato al sito di lancio.
La missione DART, Double Asteroid Redirection Test (NASA) partirà non prima del 24 novembre su un Falcon 9 verso l’asteroide binario Didymos. Non prima di novembre anche l’altra grande attesa di questo decennio: Artemis 1. La missione, senza equipaggio, vedrà una capsula Orion in orbita lunare grazie al lanciatore superpesante SLS. Proprio questo mese lo stadio centrale dell’SLS ha completato la più importante serie di test sui propulsori, denominata green run. Lo stadio centrale verrà ora ripulito e risistemato in vista del trasporto al Kennedy Space Center. Sempre nelle scorse settimane, inoltre, è stato completato l’assemblaggio dei booster laterali che lanceranno la missione.
Esplorando la Luna
È da pochi giorni terminato il ventottesimo giorno lunare per Chang’e 4 (CNSA) e il rover Yutu-2. Nel mese scorso il rover ha percorso circa 30 metri, portando il totale a oltre 682 metri. Il satellite Queqiao è sempre in orbita lunare per fare da ripetitore per la missione che si sta svolgendo sul lato nascosto della Luna.
Sulla superficie lunare continua a funzionare Chang’e 3 (CNSA), a oltre sette anni dall’atterraggio. Non ci sono importanti aggiornamenti dall’unico strumento ancora funzionante della sonda, ma i radioamatori riescono a intercettarne le trasmissioni di tanto in tanto.
Continuano la loro missione in orbita lunare anche Chandrayaan-2 (ISRO), Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA) e le due sonde della missione THEMIS-ARTEMIS (NASA): P1 e P2.
In equilibrio tra Sole e Terra
Chang’e 5, dopo aver raggiunto la Luna, raccolto e riportato a Terra campioni lunari, è stata riposizionata nel punto lagrangiano L₁ del sistema Terra-Sole. La sonda cinese ha raggiunto la nuova orbita proprio nel mese appena passato.
A condividere un’orbita simile ci sono altre quattro sonde operative, per lo più dedicate all’osservazione solare, ma non solo: DSCOVR (NASA/NOAA), SoHO (NASA/ESA), ACE (NASA) e WIND (NASA).
Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, orbitando intorno al punto lagrangiano L₂, ci sono invece gli osservatori orbitanti Spektr-RG (Roskosmos/DLR) e Gaia (ESA). Nei giorni scorsi c’è stata la conferma che il telescopio europeo ha scoperto il suo primo pianeta extrasolare.
Nel sistema solare interno
Parker Solar Probe (NASA) sta compiendo la sua settima orbita intorno al Sole. Dopo aver effettuato un passaggio ravvicinato di Venere lo scorso febbraio, la sonda raggiungerà il perielio, cioè il punto dell’orbita più vicino al Sole, il prossimo 29 aprile.
Anche la sonda solare europea, Solar Orbiter (SolO), si sta preparando al prossimo sorvolo di Venere che avverrà ad agosto e permetterà di iniziare la fase scientifica principale della missione a novembre. Due giorni dopo il flyby di Venere da parte di SolO, anche BepiColombo (ESA/JAXA), con le due sonde MPO (ESA) ed MMO (JAXA), sorvolerà il pianeta nel suo lungo viaggio verso Mercurio.
Akatsuki (JAXA) continua la sua lunga missione in orbita intorno a Venere, mentre Hayabusa 2 (sempre di JAXA) sta viaggiando verso gli asteroidi 2001 CC₂₁ e 1998 KY₂₆ dopo aver concluso la sua missione principale riportando campioni di Ryugu a Terra. Anche OSIRIS-REx (NASA) ha il suo prezioso carico di campioni dell’asteroide Bennu e si sta preparando alla ripartenza verso Terra che avverrà a maggio.
In un’orbita simile a quella della Terra prosegue da quasi 15 anni la sua missione di osservazione solare STEREO A (NASA).
La flotta marziana
In orbita
Tianwen-1 (CNSA) è in orbita marziana e sta aggiustando la traiettoria per prepararsi all’atterraggio del lander e del rover, che avverrà a metà maggio nella regione di Utopia Planitia. Nel frattempo le autorità cinesi hanno anche rilasciato le prime immagini ad alta risoluzione dall’orbiter.
Un’altra neo-arrivata in orbita marziana, Al-Amal (UAESA), ha continuato a manovrare nelle scorse settimane per raggiungere l’orbita scientifica, che ha raggiunto proprio a fine mese. Se tutti i collaudi e test degli strumenti andranno a buon fine, la sonda comincerà la sua missione scientifica il 23 maggio. Nel frattempo è già pronto il sito per visualizzare le immagini provenienti dalla sonda, con i primi scatti di test già disponibili.
Mentre Mars Reconnaissance Orbiter (NASA) festeggia i 15 anni operativi in orbita marziana, un’altra sonda veterana, Mars Express (ESA), è più impegnata che mai. La sonda europea ha utilizzato anche i propri strumenti non strettamente scientifici, come la webcam, per analizzare il ciclo di vita di un’interessante nuvola marziana. Inoltre, dopo le scoperte delle colleghe americane presentate il mese scorso, anche Mars Express aggiunge un suo tassello al mistero della scomparsa dell’acqua dalla superficie marziana, evidenziando variazioni stagionali del rateo di perdita di acqua dall’atmosfera dovute alla vicinanza con il Sole e alla presenza di tempeste globali.
La flottiglia di sonde ancora operative in orbita marziana è completata da Mars Odyssey (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos) e Mars Orbiter Mission (ISRO).
Sulla superficie
È il sol numero 41 per l’ultimo arrivato sul suolo marziano, il rover Perseverance (NASA). Giusto il tempo di riprendersi dall’atterraggio e Perseverance si è messo subito al lavoro per testare tutti gli strumenti e i movimenti meccanici. All’inizio del mese ha percorso i primi metri sul terreno del cratere Jezero, nei pressi del punto di atterraggio che nel frattempo è stato battezzato in onore della grande scrittrice di fantascienza Octavia Butler. Pochi giorni dopo arrivano anche i primi risultati scientifici, grazie sia alle numerose telecamere di bordo, sia al microfono. Sarà proprio quest’ultimo a catturare per la prima volta i suoni di un mezzo che si muove in un altro pianeta. Ma un altro importante traguardo aspetta il rover nei prossimi giorni. Perseverance è infatti impegnato nei preparativi per rilasciare il piccolo elicottero Ingenuity che tenterà un primo volo appena il team della NASA sarà soddisfatto con i test preliminari, non prima dell’8 aprile.
Ma non dimentichiamoci di Curiosity (NASA), giunto ormai al sol 3076, il quale ci ricorda con un bel selfie che sta ancora andando in giro sul monte Sharp a studiare la geologia di Marte. In particolare sta studiando nei pressi del monte Mercou, quel piccolo rilievo roccioso che si vede proprio nel selfie dietro al rover.
Infine il lander InSight (NASA), al sol 834 su Marte, sta ancora studiando la struttura interna del pianeta e la meteorologia locale e si sta preparando alla prossima attività: sotterrare il cavo che collega il sismometro al lander in modo da isolarlo dagli sbalzi termici e ottenere misure migliori.
Nel sistema solare esterno
A studiare l’atmosfera di Giove e, nella sua missione estesa, anche i satelliti medicei del gigante gassoso, c’è la sonda della NASA Juno. La scoperta pubblicata a marzo da membri del team non riguarda però Giove ma il fenomeno della luce zodiacale, visibile da Terra. Secondo le misure della sonda effettuate durante il viaggio verso Giove, il responsabile di questo fenomeno sarebbe il pianeta Marte.
New Horizons (NASA) si sta allontanando dal sistema solare, dopo aver sorvolato Plutone e Arrokoth. Si stanno ancora cercando possibili nuove destinazioni per questa sonda, che potrebbe visitare ancora altri oggetti della fascia di Kuiper.
Infine, sono ancora attive nel loro viaggio ormai interstellare, Voyager 1 e Voyager 2, lanciate nel 1977.
Riassunto missioni
Ci sono 34 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 38 unità robotiche.
Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!