Continua la settimana più trafficata dell’anno per il pianeta rosso. Dopo l’arrivo in orbita della sonda emiratina Hope, il veicolo cinese Tainwen-1 ha eseguito con successo l’ingresso in orbita marziana nel corso della mattinata di oggi, 10 febbraio 2021. Il suo viaggio, praticamente parallelo a quello della sonda Hope, è durato circa 7 mesi e si è concluso senza particolari inconvenienti.
Sono state eseguite quattro manovre correttive, l’ultima delle quali pochi giorni fa, e una manovra orbitale prestabilita per assicurare una corretta direzione di inserimento nel campo gravitazionale di Marte. Dopo l’ingresso nella sfera di influenza del pianeta rosso, Tianwen-1 ha quindi eseguito un rallentamento per entrare nella capture orbit, accendendo i propulsori per 15 minuti in prossimità del perigeo della traiettoria iperbolica che ha caratterizzato l’ingresso nella sfera di influenza del pianeta (SOI). A causa del ritardo di circa 10 minuti nelle comunicazioni dovuto alla grande distanza, la sonda ha eseguito autonomamente la manovra di rendez-vous sulla base delle istruzioni precedentemente inviate dal Beijing Aerospace Control Center. L’orbita di cattura, di forma ellittica, è caratterizzata da una minima altitudine al perigeo di 400 chilometri, un’inclinazione di 10° e un periodo di circa 10 giorni terrestri.
La missione ha rappresentato fino a oggi un totale successo, considerate le incertezze iniziali circa l’effettiva efficienza del lanciatore Lunga Marcia 5. È stata inoltre un’ottima occasione di collaborazione tra la CNSA, l’agenzia spaziale cinese, e numerose agenzie straniere: ESA, CNES (Francia), CONAE (Argentina) e FGG (Austria).
Qualche giorno fa è stata pubblicata la prima foto scattata dalla sonda cinese a una distanza di circa 2,2 milioni di chilometri dal pianeta rosso.
Per la prima volta nella storia dell’esplorazione di Marte è stata eseguita una missione comprensiva di orbiter, lander e rover. Il lander si separerà dall’orbiter fra circa due mesi, ovvero il tempo necessario per eseguire accurati rilevamenti dalla capture orbit e individuare il luogo di atterraggio. Ad oggi si ipotizza di atterrare nel mese di maggio nella parte meridionale dell’Utopia Planitia, già nota per i precedenti atterraggi del lander Viking 1 e del rover Pathfinder della NASA.
Nel frattempo è in atto un “sondaggio” che consentirà ai cittadini cinesi di decidere il nome del rover.
Obiettivi della missione
Il rover, alimentato a energia solare, studierà le caratteristiche morfologiche e chimiche del suolo marziano e la potenziale presenza di ghiaccio negli strati sotterranei mediante uno strumento radar. È inoltre dotato di camere panoramiche o multispettrali ad alta risoluzione, nonché di strumenti per analizzare la composizione delle rocce. L’orbiter, equipaggiato invece con sonar, camere ad alta risoluzione, magnetometro e rilevatore di particelle, avrà il compito di studiare la superficie marziana “a distanza”.
Fonti: CNSA