A poco più di un mese dal balzo di Starship SN8, nella serata italiana di oggi, martedì 2 febbraio, SpaceX ha eseguito il test di Starship SN9.
Alle ore 21:28 italiane, le 14:28 in Texas, Starship SN9 è decollata dal centro sperimentale di Boca Chica, e dopo un volo di circa sei minuti e 26 secondi, è esplosa poco distante sulla zona di atterraggio appositamente preparata. SN9 non è quindi riuscita nell’intento di completare con successo l’intera procedura di test prevista, pur avendone comunque svolto in modo nominale buona parte.
Rispetto al precedente veicolo sperimentale, Starship SN9 ha inoltre raggiunto una quota inferiore, fermandosi a “soli” 10 km di altitudine rispetto ai 12,5 km a cui era arrivato il gemello Starship SN8. Di seguito è riportato il video della diretta streaming di SpaceX che mostra ogni singola fase di volo eseguita dal nuovo prototipo di Starship.
Il test è stato svolto dopo una serie di rimandi e ritardi dovuti prima alle condizioni meteo e ad alcuni problemi non meglio definiti ai motori Raptor, ancora in fase di sviluppo, e in seguito anche al mancato rilascio del permesso di volo da parte della FAA (Federal Aviation Administration).
Lo stesso Musk, fondatore di SpaceX, si è espresso su Twitter nella serata di giovedì 28 gennaio riportando critiche non troppo velate all’incapacità dell’amministrazione federale americana nel gestire un carico di richieste di permessi di lancio nettamente superiore rispetto agli anni passati. Nei giorni precedenti al test odierno la licenza di volo non è stata concessa poiché, secondo alcune indiscrezioni non confermate, ci sarebbero state alcune violazioni da parte di SpaceX di almeno due norme legate al precedente test di SN8. I tecnici di Boca Chica hanno comunque proseguito nelle attività di preparazione al lancio in attesa che la FAA e SpaceX trovassero un accordo per dare via libera al volo suborbitale di SN9.
Come è possibile ammirare nel video sopra riportato, il profilo di volo ha ricalcato quanto svolto nel test precedente di SN8, con un decollo eseguito attraverso l’accensione di tutti e tre i motori Raptor, un successivo spegnimento in sequenza degli stessi, il raggiungimento dell’apogeo alla quota di 10 km e l’esecuzione della manovra di “belly flop”, necessaria per effettuare una caduta libera planata, controllata attraverso le alette aerodinamiche e i razzi ausiliari di controllo dell’assetto.
Ancora una volta SpaceX ha dimostrato una grande capacità nel controllare un razzo dalle dimensioni notevoli e ancora in fase di sviluppo in modo estremamente efficace e preciso, anche grazie all’esperienza maturata con gli ormai frequenti atterraggi del primo stadio del razzo Falcon 9 sulle piattaforme drone nell’oceano Atlantico o nelle zone di atterraggio a Cape Canaveral.
Apparentemente (nessuna conferma ufficiale in merito è stata ancora rilasciata) sembrano essere stati risolti i problemi di pressurizzazione del combustibile della “header tank” che avevano portato a generare una spinta insufficiente nella fase finale di atterraggio durante il test di Starship SN8, causando lo scenografico scoppio del prototipo. Nonostante ciò, SN9 non è riuscita ad atterrare correttamente esplodendo violentemente nei pressi della base di lancio schiantandosi “di pancia”, in modo piuttosto rovinoso se confrontata con il test precedente.
È comunque importante ricordare che Starship è un veicolo sperimentale ancora in fase di sviluppo e che ogni informazione ottenuta dal test odierno è sicuramente essenziale per ovviare ai problemi sorti e applicare i correttivi necessari. Il ritmo di lavoro serrato di SpaceX ha permesso di portare sulla rampa di lancio “A” Starship SN10, poco distante dal pad B da cui è decollata questa sera Starship SN9, in attesa di svolgere una procedura di test di accensione statica prima e un nuovo balzo di 10 km già nelle prossime settimane.
In attesa di ulteriori dettagli e di altre riprese video dei tanti appassionati che si trovavano a Boca Chica vi invitiamo a riguardare le fasi finali del volo del prototipo SN9 sicuramente affascinanti ed emozionanti.
Fonte: SpaceX