Gli Emirati Arabi raggiungono Marte con la sonda Hope
Dopo circa sette mesi di viaggio interplanetario e una serie di manovre correttive, la sonda al-Amal, in inglese Mars Hope, è arrivata in orbita marziana. Il rendez-vous con il pianeta rosso è stato completato oggi 9 febbraio alle ore 16:15 UTC. Il veicolo è efficacemente entrato in orbita marziana dove effettuerà per i prossimi 687 giorni terrestri (ovvero un periodo orbitale di Marte) studi relativi all’atmosfera del pianeta, alla sua evoluzione nel tempo e ai possibili scenari futuri.
Con l’arrivo in orbita marziana dell’Emirate Mars Mission (EMM) gli Emirati Arabi Uniti diventano il quinto promotore di missioni senza equipaggio su Marte, dopo gli Stati Uniti, la Russia, l’Unione Europea e l’India. La missione rappresenta inoltre un importantissimo traguardo per il Mohammed bin Rashid Space Centre (MBRSC) sotto un profilo scientifico-culturale. Come dichiarato dallo sceicco Mohammed Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, il successo della missione (oltreché il nome stesso) rappresenta un messaggio di speranza e ottimismo nei confronti di tutta la comunità scientifica del paese.
La Emirates Mars Mission ha “tracciato” in tempo reale la posizione della sonda durante la sua traiettoria interplanetaria, ormai conclusa. La capture orbit (letteralmente, orbita di cattura), di forma ellittica e dalla quale sarà osservata l’atmosfera del pianeta, è stata raggiunta con una manovra di rallentamento che ha consentito alla sonda di inserirsi nel campo gravitazionale di Marte. I propulsori sono stati accesi alle 15:43 UTC, fornendo il delta V necessario all’avvio della fase di inserimento.
Caratteristiche della missione
La sonda orbiterà intorno a Marte con altitudine variabile tra i 20.000 e 43.000 km, al fine di ottimizzare le rilevazioni dell’atmosfera nelle sue variazioni giornaliere e stagionali.
Il lancio è avvenuto il 20 luglio 2020 dal Centro spaziale di Tanegashima, in Giappone (attualmente amministrato dall’Agenzia Spaziale Giapponese JAXA), a bordo del lanciatore H-IIA. La sonda ha quindi percorso circa 493,5 milioni di km nella sua traiettoria interplanetaria e ha già avviato il suo programma di rilevazioni.
La missione, prima nel suo genere, si prefigge di studiare le dinamiche climatiche di Marte e di caratterizzare dettagliatamente l’atmosfera del pianeta, con particolare riferimento al fenomeno di dispersione di idrogeno e ossigeno nello spazio.
La sonda è dotata di tre strumenti scientifici: uno spettrometro a infrarossi (Emirates Mars Infrared Spectrometer EMIRS), che misurerà la temperatura e l’eventuale presenza di vapore acqueo o ghiaccio nell’atmosfera; uno spettrometro a raggi ultravioletti (Emirates Mars Ultraviolet Spectrometer EMUS), che misurerà le caratteristiche della termosfera e la presenza di ossigeno e idrogeno nella parte alta dell’atmosfera; l’ultimo strumento a disposizione della sonda, l’Emirates eXploration Imager (EXI), è finalizzato alla caratterizzazione delle proprietà chimico-fisiche di acqua/ghiaccio, polvere e ozono presenti nell’atmosfera, oltreché all’acquisizione di immagini ad altissima risoluzione.
Marte sempre più vicino
L’esplorazione di Marte è ormai da tempo al centro dell’attenzione delle agenzie spaziali di tutto il mondo. L’impiego della sonda Mars Hope e l’imminente arrivo dei “colleghi” Tianwen e Perseverance rappresentano un grande passo avanti per l’esplorazione del pianeta rosso. Non resta che attendere fiduciosi il prossimo grande balzo.
Fonti: Emirates Mars Mission
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