Apollo 14, seconda escursione e ritorno in orbita lunare
6 febbraio 1971
Dal nostro inviato a Houston
Con una faticosa camminata esplorativa sulle pendici del cratere Cone, un paio di inaspettati colpi di golf, il decollo e ritorno in orbita, oggi Alan Shepard ed Edgar Mitchell hanno concluso la seconda giornata sulla Luna per ricongiungersi con il compagno Stuart Roosa rimasto in attesa nel modulo di comando.
Dopo l’escursione di ieri, nelle ore di riposo, gli astronauti sono riusciti a dormire a sprazzi e per non più di cinque ore a causa dell’inclinazione del modulo lunare (LM), i rumori dei sistemi di bordo e la scomodità di avere addosso le ingombranti tute lunari; in particolare hanno lamentato l’impossibilità di poggiare comodamente la testa a causa dell’anello di aggancio per il casco.
La preparazione per la seconda uscita è quindi iniziata molto presto, il che ha consentito a Shepard e Mitchell di scendere nuovamente sulla superficie due ore e mezza in anticipo rispetto al programma.
L’obbiettivo dell’escursione geologica di oggi era raggiungere il bordo del cratere Cone a più di un chilometro dal LM Antares e raccogliere campioni di roccia e suolo durante il percorso. Tutto l’equipaggiamento è stato trasportato utilizzando il MET (Modular Equipment Transporter), un carrellino a due ruote che a volte, a causa dell’estrema irregolarità del terreno, i due astronauti hanno dovuto trainare congiuntamente.
Il terreno e la salita hanno messo a dura prova la resistenza fisica di Shepard e Mitchell che, prima di aver ricevuto l’ordine di rientrare nel LM a causa dell’eccessivo affaticamento, erano giunti senza saperlo a circa 30 metri dal bordo. Poco prima di riprendere la strada del ritorno i due astronauti hanno raccolto un campione di circa 9 kg composto di roccia sedimentaria clastica. Analisi successive hanno rivelato che il cuore del campione 14321, rinominato Big Bertha, è un meteorite di origine terrestre vecchio di 4 miliardi di anni.
Dopo aver percorso circa 3 km, tornati in prossimità del LM e aver recuperato gli esperimenti scientifici da riportare sulla Terra, ben ripreso dalla camera per la diretta televisiva Shepard si è esibito in un paio di colpi di golf, usando una testa ferro 6 montata sull’asta di uno degli attrezzi a disposizione e due palle da golf. Sia la testa sia le palle a quanto pare sono state portate clandestinamente a bordo senza essere dichiarate nel manifesto di carico della missione.
Questa seconda escursione è durata poco più di 4 ore e mezza, per un totale di 9 ore e 22 minuti, in cui gli astronauti hanno raccolto un totale di 43 kg di campioni, posizionato diversi esperimenti scientifici e scattato centinaia di fotografie.
Il video di Alan Shepard e i due colpi di golf.
Il decollo di Antares dalla superficie è avvenuto alle 19:48 italiane e, dopo essere tornati in orbita lunare, in meno di due ore si sono riagganciati al modulo di comando Kitty Hawk, ritrovando il compagno di missione Roosa, che nelle ultime 33 ore è rimasto in orbita svolgendo diverse attività soprattutto di ricognizione fotografica per le prossime missioni. Purtroppo un problema all’otturatore, che Roosa ha cercato in tutti i modi di risolvere con l’aiuto del controllo missione, ha messo fuori uso la Lunar Topographic Camera, compromettendo metà degli obbiettivi programmati per la ricognizione. Come successo ieri con l’interruttore di abort del LM, anche in questo caso il problema è stato ricondotto a un frammento contaminante presente nel circuito di controllo dell’otturatore.
A tarda notte, dopo aver espulso il modulo di ascesa del LM e averlo indirizzato verso un impatto certo con la superficie, è avvenuta l’accensione di due minuti del propulsore SPS della navicella Apollo, che quindi ha lasciato l’orbita lunare per fare ritorno verso la Terra.
Lo splashdown nell’Oceano Pacifico è previsto per il 9 febbraio.
Il video del decollo dalla superficie lunare.
L’avvicinamento e l’aggancio tra LM e CSM.
Foto credit: NASA.
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