A un anno e mezzo dalla data prevista di lancio, la sonda destinata all’esplorazione dell’asteroide metallico, che dà anche il nome alla missione, inizierà a breve il processo di assemblaggio e di test.
Recentemente la missione della NASA Psyche ha superato un altro importante gradino che l’ha avvicinata al momento del lancio. Dopo un’intensa revisione dei progressi della missione riguardo alla costruzione della strumentazione scientifica della sonda, e dei suoi sistemi ingegneristici, Psyche è ufficialmente entrata nella fase denominata “Fase D” del suo ciclo di vita, ovvero la fase finale delle operazioni che porteranno al suo lancio, previsto per l’agosto 2022 con un razzo Falcon Heavy della SpaceX dal Launch Complex 39A della Cape Canaveral Air Force Station in Florida.
Fino a questo momento la missione si è sviluppata attraverso le fasi di pianificazione, progettazione e costruzione del corpo del veicolo spaziale, del suo sistema propulsivo solare-elettrico, dei suoi tre strumenti scientifici, del sottosistema energetico e dei vari altri sottosistemi. La revisione di tutti questi elementi, avvenuta con successo, apre le porte alla spedizione dei componenti al Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, che ha in carico la gestione della missione, e che testerà, assemblerà ed integrerà ciascuna parte del velivolo.
«Siamo davvero entrati nella fase finale, quando si stanno unendo tutti i pezzi del puzzle per essere caricati sul razzo. Questa è la parte più intensa di tutto ciò che avviene a terra» ha commentato Lindy Elkins-Tanton dell’Arizona State University, che in qualità di Principal Investigator di Psyche, cioè di responsabile scientifico della sonda, è alla guida della missione.
16 Psyche è un intrigante asteroide metallico che orbita intorno al Sole ed è situato nella fascia degli asteroidi posta fra Marte e Giove. Gli scienziati ritengono che, diversamente dagli asteroidi rocciosi o ghiacciati, 16 Psyche sia composto principalmente da ferro e nickel e che potrebbe essere il cuore di un antico pianeta che in qualche modo ha perso i suoi strati più esterni. L’esplorazione di 16 Psyche, potrebbe fornire informazioni preziose sui processi di formazione della Terra e degli altri pianeti.
La sonda utilizzerà un magnetometro per rilevare un potenziale campo magnetico, qualora l’asteroide ne fosse dotato. Questo elemento è considerato un probabile indicatore del fatto che 16 Psyche potesse essere stato in passato il nucleo di un pianeta. Una fotocamera multispettrale catturerà le immagini della superficie asteroidale e raccoglierà informazioni sulla sua composizione e topografia. Degli spettrometri analizzeranno i neutroni e le particelle gamma provenienti dalla superficie per determinarne la composizione elementare.
La struttura principale del veicolo spaziale, chiamata Solar Electric Propulsion (SEP) Chassis, è stata progettata e costruita dalla Maxar Technologies di Palo Alto, ed è quasi completa. Il team californiano si sta preparando a spedire l’hardware alla camera bianca principale del JPL in marzo, quando incominceranno le operazioni di assemblaggio e di test.
Di seguito ogni strumento verrà sottoposto a intense campagne di test. Fra le varie strumentazioni della sonda vi è anche un dimostratore tecnologico per le comunicazioni tramite laser, chiamato Deep Space Optical Communications, gestito dal JPL, il quale impiega un metodo super efficiente per la trasmissione dei dati tramite fotoni. Gli altri test riguarderanno i sottosistemi termico, delle telecomunicazioni, della propulsione, il sistema energetico e dell’avionica e il computer di volo.
Henry Stone, il responsabile del progetto Psyche per il JPL, ha voluto sottolineare come, nonostante le restrizioni e le chiusure imposte dalla pandemia COVID-19, il progetto ha fatto notevoli passi in avanti rispettando le tempistiche previste.
Entro la primavera del 2022 la sonda sarà completamente assemblata e pronta per essere spedita al Kennedy Space Center della NASA di Cape Canaveral, in Florida, da dove verrà lanciata, come detto, nell’agosto di quello stesso anno. Durante il suo viaggio, Psyche sorvolerà Marte in una manovra di assistenza gravitazionale nel maggio 2023, mentre per l’inizio del 2026 è previsto l’ingresso nell’orbita dell’asteroide, dove trascorrerà 21 mesi effettuando osservazioni e raccogliendo dati.
L’asteroide 16 Psyche in breve
L’asteroide 16 Psyche venne scoperto dall’astronomo italiano Annibale de Gasparis il 17 marzo 1852. Egli volle dedicare l’astro a Psyche, la dea greca dell’anima, nata mortale e sposatasi con Eros (Cupido) il dio dell’amore.
16 Psyche dista dal Sole mediamente 450 milioni di km e ha un diametro di 226 km, cioè circa un sedicesimo del diametro della nostra Luna. Gli scienziati ritengono al momento che la sua composizione sia paragonabile a quella del nucleo metallico terrestre, formato principalmente da ferro e nickel; per questo, come detto, la domanda principale alla quale la missione della NASA dovrà cercare di dare una risposta è se 16 Psyche possa essere il nucleo di un antico pianeta, i cui strati rocciosi esterni siano stati strappati via da una quantità di violente collisioni miliardi di anni fa.
Le osservazioni fatte in questi anni dagli astronomi, nelle lunghezze d’onda del visibile e dell’infrarosso, oltre ai rilievi radar, hanno portato a ritenere che la forma dell’asteroide metallico sia simile a quella di una patata. 16 Psyche orbita intorno al Sole su di un’orbita di 378 × 497 milioni di km, con un periodo di circa cinque anni terrestri, mentre la durata del suo “giorno”, ovvero il periodo di rotazione sul proprio asse principale è di poco più di quattro ore.
La sonda in breve
Le dimensioni di Psyche con i pannelli fotovoltaici estesi raggiungono i 24,76 × 7,34 metri. Il corpo della sonda misura 3,1 × 2,4 metri e la massa complessiva al lancio sarà di 2.608 kg. L’attività scientifica sarà suddivisa in quattro fasi: caratterizzazione (56 giorni, 41 orbite); topografia (80 giorni, 169 orbite); scienza gravitazionale (100 giorni, 362 orbite); mappatura degli elementi (100 giorni, 684 orbite). La missione ha un costo di 850 milioni di dollari e verrà gestita dall’Arizona State University e dal JPL.
Fonte: NASA