Chi tra questi astronauti sarà la prima donna sulla Luna?

Parzialmente oscurata dal clamore mediatico suscitato dal primo, spettacolare balzo del prototipo Starship SN8 di SpaceX, due giorni fa la NASA ha diffuso i nomi degli astronauti statunitensi che sbarcheranno sulla Luna con le missioni Artemis.

È stato il vice presidente Mike Pence a ufficializzare la nomina delle nove donne e dei nove uomini tra cui si nasconde colei (o colui) che per primo raccoglierà idealmente la torcia lasciata da Apollo 17, l’ultima missione del programma Apollo che chiuse la prima fase dell’esplorazione umana del nostro satellite naturale nel dicembre 1972.

Ecco i loro nomi: Joe Acaba, Kayla Barron, Raja Chari, Matthew Dominick, Victor Glover, Woody Hoburg, Jonny Kim, Christina Koch, Kjell Lindgren, Nicole Mann, Anne McClain, Jessica Meir, Jasmin Moghbeli, Kate Rubins, Frank Rubio, Scott Tingle, Jessica Watkins, Stephanie Wilson.

«Ci aspetta tanto lavoro entusiasmante, una volta che torneremo sulla Luna, e ci vorrà l’intero corpo degli astronauti per affrontarlo», ha affermato l’astronauta Patrick Forrester, veterano che era presente alla cerimonia. «Camminare sulla superficie lunare sarebbe un sogno che si avvera per ognuno di noi, e far parte del programma in qualsiasi modo per aiutare a realizzarlo è un onore. Sono orgoglioso di questo particolare gruppo di uomini e donne e so che chiunque di loro farebbe un lavoro eccezionale rappresentando la NASA e gli Stati Uniti in una futura missione Artemis».

Gli astronauti Acaba, Dominick, McClain, Meir e Watkins hanno partecipato di persona all’annuncio del vice presidente Pence in rappresentanza dei loro compagni di squadra.

«È incredibile pensare che il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna siano tra i nomi che abbiamo appena letto. Gli astronauti dell’Artemis Team sono il futuro dell’esplorazione spaziale americana – e quel futuro è radioso» ha dichiarato Pence.

Gli astronauti del team Artemis provengono da una vasta gamma di background, competenze ed esperienze. Il moderno programma di esplorazione lunare della NASA porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna nel 2024, con l’intenzione di stabilire una presenza lunare umana sostenibile entro la fine del decennio. L’ente spaziale americano annuncerà in futuro gli incarichi di volo specifici per gli astronauti del Team Artemis, e a quel punto sarà più facile individuare chi potrebbe essere il primo essere umano a camminare sulla Luna nel nuovo millennio. Al gruppo di astronauti NASA si uniranno quelli selezionati dai partner internazionali.

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Le astronaute dell’Artemis Team

Guardiamo bene questi volti, perché anche se non è già deciso ufficialmente, è molto probabile che sia una donna a comandare la missione Artemis 3, e quindi sia una di queste nove astronaute il primo essere umano a posare il suo piede sulla Luna nel contesto delle missioni Artemis.

Le astronaute del Team Artemis – Credits: NASA

Kayla Barron è stata scelta come astronauta nel 2017. Originaria di Richland, Washington, ha conseguito una laurea in ingegneria dei sistemi e un master in ingegneria nucleare. In qualità di ufficiale di guerra sottomarina, Barron è stata una delle prime donne imbarcate su un sottomarino. È un tenente comandante della Marina degli Stati Uniti.

Christina Hammock Koch, è stata selezionata come astronauta nel 2013 e detiene il record femminile per il più lungo volo spaziale ininterrotto con 328 giorni nello spazio e sei passeggiate spaziali al suo attivo. È cresciuta a Jacksonville, nella Carolina del Nord, e ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica e fisica e un master in ingegneria elettrica.

Nicole Mann è entrata a far parte del corpo degli astronauti nel 2013 e attualmente si sta addestrando come pilota per il Crew Flight Test di CST-100 Starliner. Nata a Petaluma, in California, ha conseguito una laurea e un master in ingegneria meccanica. Tenente colonnello del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, è stata pilota da caccia su F/A-18 Hornet e si è laureata alla US Naval Test Pilot School.

Anne McClain, di Spokane, Washington, è entrata a far parte del corpo degli astronauti NASA nel 2013. Ha trascorso 204 giorni nello spazio e ha condotto due EVA. Tenente colonnello dell’esercito degli Stati Uniti, è un’aviatrice e si è laureata alla US Naval Test Pilot School come pilota collaudatore di elicotteri. Ha conseguito una laurea in ingegneria meccanica e aeronautica, e un master in ingegneria aerospaziale e relazioni internazionali.

Jessica Meir è stata selezionata come astronauta NASA nel 2013. Ha trascorso 205 giorni nello spazio e ha effettuato tre attività extraveicolari. Nata a Caribou, nel Maine, ha conseguito una laurea in biologia, un master in studi spaziali e un dottorato in biologia marina. Prima di arrivare alla NASA, ha studiato la fisiologia degli animali in ambienti estremi.

Jasmin Moghbeli è entrata a far parte del corpo astronauti NASA nel 2017. Maggiore nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti, è cresciuta a Baldwin, New York. Ha conseguito una laurea e un master in ingegneria aerospaziale. Si è anche diplomata alla US Naval Test Pilot School e prima di arrivare alla NASA ha testato gli elicotteri H-1.

Kate Rubins è stata selezionata come astronauta nel 2009, ed è attualmente in orbita attorno alla Terra per il suo secondo volo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale come membro di Expedition 64. È cresciuta a Napa, in California, e ha conseguito una laurea in biologia molecolare e un dottorato in biologia del cancro. È stata la prima persona a sequenziare un campione di DNA nello spazio e ha eseguito due EVA.

Jessica Watkins è entrata nel corpo astronauti nel 2017. La nativa di Lafayette, Colorado, ha conseguito una laurea in scienze geologiche e ambientali e un dottorato in geologia. Prima di diventare astronauta, è stata borsista post-dottorato presso il California Institute of Technology, dove ha lavorato come membro del team scientifico per il rover del Mars Science Laboratory, Curiosity.

Stephanie Wilson è stata scelta come astronauta nel 1996. Veterana di tre voli dello Space Shuttle, ha trascorso 42 giorni nello spazio. È nata a Boston, Massachusetts, e ha conseguito una laurea in scienze ingegneristiche e un master in ingegneria aerospaziale. Prima di diventare astronauta, ha lavorato alla sonda Galileo presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA.

Gli astronauti dell’Artemis Team

Gli astronauti dell’Artemis Team – Credits NASA

Joseph Acaba è stato selezionato come astronauta della NASA nel 2004. Ha trascorso 306 giorni nello spazio e ha effettuato tre passeggiate spaziali. Nato ad Anaheim, in California, ha conseguito una laurea in geologia e un master in geologia e insegnamento. Prima di arrivare alla NASA ha insegnato scienze nelle scuole superiori e matematica e scienze nelle scuole medie.

Raja Chari è entrato a far parte del corpo degli astronauti statunitensi nel 2017. Colonnello dell’aeronautica americana, è cresciuto a Cedar Falls, Iowa. Ha conseguito una laurea in ingegneria astronautica e un master in aeronautica e astronautica. Diplomato della US Naval Test Pilot School, ha lavorato sugli aggiornamenti dell’F-15E e poi sul programma di sviluppo dell’F-35, prima di arrivare alla NASA.

Matthew Dominick è stato scelto come astronauta NASA nel 2017. Nato a Wheat Ridge, Colorado, ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica e un master in ingegneria dei sistemi. Si è anche laureato presso la US Naval Test Pilot School e prima di arrivare alla NASA è stato un pilota collaudatore specializzato in lanci e atterraggi su portaerei.

Victor Glover è stato selezionato come astronauta nel 2013. Il Comandante della Marina di Pomona, California, ha conseguito una laurea in ingegneria e un master in ingegneria dei test di volo, ingegneria dei sistemi e scienza operativa militare. Ha pilotato la capsula Resilience nella misisone Crew-1, e attualmente presta servizio come ingegnere di volo di Expedition 64 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

Woody Hoburg è entrato a far parte del corpo degli astronauti NASA nel 2017. Nato a Pittsburgh, in Pennsylvania, ha conseguito una laurea in aeronautica e astronautica e un dottorato in ingegneria elettrica e informatica. Prima di arrivare alla NASA, è stato assistente professore al Massachusetts Institute of Technology e membro stagionale del team di ricerca e soccorso del parco naturale di Yosemite.

Jonny Kim è arrivato alla NASA come parte della classe di astronauti 2017. Il nativo di Los Angeles, California, si è arruolato nella Marina degli Stati Uniti dopo il liceo. È diventato un Navy SEAL ed è stato insignito della medaglia Silver Star. Mentre era in servizio ha conseguito una laurea in matematica (cum laude) e in medicina. È attualmente in attesa di essere assegnato alla sua prima missione.

Kjell Lindgren è stato scelto come astronauta nel 2009. Ha trascorso 141 giorni nello spazio e ha effettuato due passeggiate nello spazio. Nato a Taipei, Taiwan, ha conseguito una laurea in biologia, un master in fisiologia cardiovascolare e un dottorato in medicina. Prima di diventare un astronauta, era un chirurgo di volo che supportava le missioni dello Space Shuttle e della stazione spaziale.

Frank Rubio è stato selezionato come parte della classe di astronauti 2017. Tenente colonnello dell’esercito americano, considera Miami, Florida, la sua città natale. Ha conseguito una laurea in relazioni internazionali e un dottorato in medicina. Prima di entrare alla NASA ha servito sia come pilota di elicotteri Blackhawk che come chirurgo dell’esercito.

Scott Tingle è entrato alla NASA con la classe di astronauti del 2009. Il capitano della Marina degli Stati Uniti, ha trascorso 168 giorni nello spazio e ha effettuato una passeggiata spaziale. Considera Randolph, Massachusetts, la sua città natale e ha conseguito una laurea e un master in ingegneria meccanica. Si è anche laureato presso la US Navy Test Pilot School.

I compiti degli astronauti dell’Artemis Team

Gli astronauti dell’Artemis Team aiuteranno la NASA a preparare le prossime missioni Artemis. Dal 2021 inizieranno a lavorare con i partner commerciali dell’agenzia, partecipando allo sviluppo dei sistemi di atterraggio degli equipaggi sulla Luna, supportando lo sviluppo delle tecniche di addestramento e la definizione dei requisiti hardware, e in generale, offrendo consulenza a tutti i livelli del programma.

Insieme ai loro doveri più tecnici, gli astronauti avranno un ruolo chiave nelle pubbliche relazioni, cercando di suscitare interesse nell’opinione pubblica e nel mondo industriale a favore del programma Artemis e sui piani di esplorazione della NASA.

Fonte: NASA

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Marco Zambianchi

Spacecraft Operations Engineer per EPS-SG presso EUMETSAT, ha fatto parte in precedenza dei Flight Control Team di INTEGRAL, XMM/Newton e Gaia. È fondatore di ForumAstronautico.it e co-fondatore di AstronautiCAST. Conferenziere di astronautica al Planetario di Lecco fino al 2012, scrive ora su AstronautiNEWS ed è co-fondatore e consigliere dell'associazione ISAA.

Una risposta

  1. Antonio ha detto:

    Bene sarà curioso sapere alla fine chi saranno i due nuovi astronauti che scenderanno sulla superficie lunare. Il problema è capire “quando” questo succederà. Se la missione dello sbarco sulla luna verrà ipoteticamente spostata nel 2026 o nel 2028, questo sicuramente non riguarderà più la missione Artemis 3, allora mi chiedo quale sarà la nuova “mission” per questa terza missione. Forse solo quella di agganciarsi alla Gateway? Considerando una missione lunare all’anno dovremmo attendere la missione Artemis 5 nel 2026 o Artemis 7 nel 2028 per vedere gli astronauti sulla Luna.
    Inoltre sulla stampa specialistica e non si parla solo della missione Artemis 3, trascurando un’altra missione meno pubblicizzata ma altrettanto importante sia dal punto di vista scientifico che da quello dei nuovi “primati spaziali” che la Nasa batterà. Mi riferisco alla missione Artemis 2. Se tutto va bene nel 2023 avremmo 4 astronauti per la prima volta in orbita lunare. Avremmo, forse, la prima donna in orbita lunare e spero che tra quei 4 astronauti ci sia almeno uno dell’ESA, magari Luca Parmitano. Sarebbe fantastico!
    Infine mi sto chiedendo perché nessun giornalista faccia un’intervista a Biden su quali siano le sue vere intenzioni riguardanti la Nasa. E poi non si è ancora capito se la Harris abbia intenzione di rimanere a capo dello National Space Council oppure no. Perché nessuno glielo domanda? E’ così difficile?
    Infine una missione interessante potrebbe essere quella di agganciare la Orion allo Starship in orbita lunare magari nel 2025. Immaginare… visitare gli interni dello Starship, soggiornare li per 30-60 giorni. Gli astronauti avrebbero molto più spazio che sulla Gateway. Sarebbe fantastico!