Lo scorso 2 dicembre, alle 2:33 italiane (le 22:33 del 1º dicembre ora locale), Arianespace ha lanciato con successo la missione Falcon Eye 2 con un razzo Sojuz ST-A. Il vettore è decollato dalla rampa Soyuz Launch Complex del centro spaziale di Kourou, nella Guyana Francese. Si è trattato del volo numero 23 partito da questa rampa.
Si sanno pochi dettagli del carico. Il Falcon Eye 2 è un satellite militare degli Emirati Arabi Uniti con una massa di 1.340 kg, e l’unico dettaglio divulgato pubblicamente è che possiede un sistema di rilevamento di immagini della superficie terrestre ad alta risoluzione. Queste immagini verranno rilasciate anche per utilizzo commerciale.
Il carico è relativamente leggero per un razzo Sojuz, infatti inizialmente era stato pianificato un lancio con il vettore Vega. Tuttavia la sfortunata missione Falcon Eye 1 ha fatto propendere il committente per un cambio di vettore. Il lancio della missione precedente, infatti, si concluse con un fallimento a causa di una deviazione di rotta dovuta a un cedimento strutturale del secondo stadio, che non ha lasciato altra scelta al centro di controllo che inviare il comando di autodistruzione.
La preparazione al lancio è stata un po’ turbolenta. Questa missione era pianificata per fine 2019 ma una serie di nuovi problemi, non solo il fallimento della precedente, ne ha via via posticipato la data di lancio. Le difficoltà più significative sono state quelle correlate a problemi tecnici dello stadio superiore Fregat e alla pandemia da COVID-19. La Guyana francese, infatti, è stata fortemente colpita dalla pandemia e il centro di lancio di Kourou è stato chiuso per mesi per questo motivo. Dopo i primi rinvii, il Fregat era stato svuotato dei propellenti ipergolici, ma un allarme del sito di stoccaggio continuava a rilevare ancora tracce di tetrossido di azoto, il comburente usato dallo stadio. Il problema ha portato via qualche altro mese per lo svuotamento completo dei serbatoi e le verifiche delle valvole difettose.
Tra ottobre e novembre lo stadio Fregat ha mostrato qualche altra difficoltà minore, ritardando ulteriormente il lancio. Questi problemi secondari possono dipendere anche dal fatto che il razzo Sojuz è la derivazione di un razzo russo, non proprio progettato per sopravvivere a lungo ai climi tropicali, e lo stazionamento prolungato in rampa di lancio potrebbe aver influito su qualche sottosistema. Dopo gli ultimi rinvii a causa maltempo, però, il lancio è stato un successo completo, e il vettore ha inserito correttamente il carico in orbita eliosincrona come programmato.
Ecco il video del lancio.
Fonte: Arianespace.