Orion è il veicolo spaziale che porterà i prossimi esseri umani sulla Luna e verrà impiegato nelle future missioni a lungo termine. Sarà composto in sequenza da un Launch Abort System, dispositivo finalizzato a un atterraggio sicuro in caso di problemi durante il volo, dal modulo di comando (CM) per gli astronauti e da un Modulo di Servizio (ESM) progettato dall’Agenzia Spaziale Europea, collegato al CM tramite uno specifico adattatore (CMA).
Verrà lanciato grazie allo Space Launch System (SLS), il più potente razzo ad oggi costruito dalla NASA.
L’assemblaggio del primo Orion è iniziato nel 2018 e, secondo i programmi della NASA, il veicolo dovrebbe essere pronto per il lancio alla fine del 2021 nell’ambito della missione Artemis 1. I test procedono senza sosta, con aggiornamenti continui su avanzamenti e risultati ottenuti. A inizio 2021 verranno eseguiti test per simulare l’impatto con l’acqua, finalizzati alla certificazione definitiva e a rifiniture di carattere strutturale.
Componente malfunzionante in una delle PDU
Nel mese di novembre sono sorte però alcune complicazioni che hanno causato non pochi rumor circa eventuali slittamenti dei programmi di lancio. Una delle otto unità dati e potenza (PDU – Power and Data Units) ha manifestato un malfunzionamento dovuto a un canale di ridondanza nel CMA, l’adattatore Orion-ESM che abbiamo citato in precedenza.
La notizia è stata divulgata in un comunicato della NASA del 30 novembre scorso riguardante l’avanzamento delle procedure di assemblaggio, che ha citato il malfunzionamento senza alcun riferimento a eventuali ritardi dei programmi. E’ stato sottolineato inoltre il completamento di molte operazioni di “rifinitura”, come l’installazione dei sistemi di protezione per i paracadute del veicolo. Il problema è stato individuato durante l’accensione del veicolo spaziale per pressurizzare il sistema di sollevamento del modulo dell’equipaggio, necessario per il corretto orientamento della capsula durante il rientro. Gli ingegneri della NASA stanno cercando di valutare l’entità dell’anomalia e le possibili ripercussioni sul volo di Artemis 1. La sostituzione del componente malfunzionante all’interno della PDU, infatti, non è di semplice esecuzione poiché l’unità di alimentazione è difficile da raggiungere. Sono stati passati al vaglio possibili scenari di intervento, tra i quali il parziale smontaggio o la separazione del modulo di comando dal modulo di servizio, che fornisce supporto, propulsione e potenza alla capsula durante il suo viaggio nello spazio.
A conferma di quanto precedentemente dichiarato, il rapporto scientifico emesso negli ultimi giorni sulla missione Artemis 3, che segnerà il ritorno dell’uomo sulla superficie lunare, non menziona alcun rinvio del primo lancio, a oggi confermato per fine 2021. È quindi presumibile che il problema individuato possa essere risolto, quale che sia la soluzione definitiva, entro i termini stabiliti.
A seguito della risoluzione definitiva del malfunzionamento, la NASA trasferirà Orion dal Neil Armstrong Operations and Checkout Building al Multi-Payload Processing Facility (altra sezione del Kennedy Space Center), dove il veicolo spaziale verrà rifornito e successivamente collegato al Launch Abort System.
Nonostante gli imprevisti la tabella di marcia prosegue a ritmi elevati. Non resta che aspettare…
Fonti:
- NASA: Il veicolo spaziale Orion
- Report sulla missione Artemis 3
- Component failure in NASA’s deep-space crew capsule could take months to fix
- Update on Orion Final Assembly and Transfer