La Cina lancia 3 nuovi satelliti di ricognizione Yaogan
Il 26 ottobre alle 23:19 locali (le 16:19 italiane), la China Aerospace Science and Technology Corporation ha lanciato con successo la missione Yaogan-30-07 con un razzo Lunga Marcia 2C. Il vettore è decollato dalla rampa LC-3 del centro spaziale di Xichang in Cina. Si è trattato del volo numero 33 partito da questa rampa, situata a 28,25° Nord 102,03° Est, ma soprattutto del 350º lancio di un vettore Lunga Marcia.
La missione ha portato in orbita una nuova terna di satelliti per il monitoraggio terrestre, la settima e ultima terna della famiglia Yaogan-30; i satelliti si sono disposti correttamente in orbita a triangolo equilatero, mantenendo sempre la stessa distanza tra di loro, e orbitando a 600 km di quota e 35° di inclinazione rispetto al piano equatoriale terrestre. Questi 21 satelliti effettuano misurazioni di segnali elettromagnetici della superficie terrestre (SIGINT), sia per scopi scientifici sia per altri scopi non resi pubblici, il che allerta nella stampa un sospetto di spionaggio per usi militari. La famiglia Yaogan-30 fa parte del più generico programma Yaogan per il telerilevamento terrestre con già ben 66 satelliti totali (uno finì distrutto poco dopo il lancio), che usa un misto di tecnologie ottiche, SIGINT e SAR, Synthetic-aperture radar.
A bordo viaggiava anche Tianqi-6, un satellite commerciale che ha sfruttato l’occasione di questo lancio per portarsi nella sua orbita operativa, simile a quella degli altri 3 satelliti. Si tratta del settimo satellite (nella numerazione ci sono Tianqi-4A e Tianqi4B) della costellazione Apocalypse (o Tianqi) di Guodian Gaoke, un servizio sperimentale per lo sviluppo delle tecnologie IoT (Internet of Things) in zone di difficile copertura, come ad esempio nell’oceano. Il satellite è un CubeSat di 6 unità dal peso di meno di 10 kg, ed è alimentato a pannelli fotovoltaici e batterie ricaricabili. Il primo elemento è stato lanciato nel 2018 e a quei tempi si prevedeva di completare la costellazione di 38 satelliti entro il 2020.
Fonte: SpaceNews
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